martedì 28 aprile 2009

Buone nuove -




Il giudice delle indagini preliminari di Salerno Maria Teresa Belmonte ha disposto l'archiviazione dell'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris nell'ambito dell'inchiesta Toghe Lucane con un provvedimento che sottolinea come sia stata "provata l'assoluta correttezza e gli ostacoli posti alle sue inchieste".
Si chiude quindi una parte importante dei rilievi e delle contestazioni mosse dal mondo politico e dall'informazione politicizzata all'ex sostituto procuratore di Catanzaro, Luigi De Magistris, costretto ad abbandonare la sua Procura a causa delle sue inchieste scottanti per trovare rifugio nell'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro dove è candidato per le prossime europee assieme a
Sonia Alfano e Carlo Vulpio.
Rivelazione di segreti d'ufficio e abuso d'ufficio erano le accuse, scardinate dal gip. Ma a mettere ancora benzina sul fuoco è l'Idv che in una nota ha denunciato il lato più grave della vicenda: "le gravi interferenze subite dal pm nel condurre le sue indagini".
Ma la Giustizia continua a fare il suo corso. E' stata fissata infatti per il 16 giugno l'udienza pubblica davanti alle sezioni unite della Cassazione, nella quale i Supremi giudici dovranno decidere se confermare o meno i provvedimenti, inflitti in via cautelare dal Csm, ai magistrati protagonisti del finto scontro tra le Procure di Salerno e Catanzaro, legato alle inchieste avocate al Pm calabrese Luigi De Magistris. Il 19 gennaio scorso la sezione disciplinare del Csm aveva sospeso dalle funzioni il procuratore di Salerno,
Luigi Apicella, e trasferito d'ufficio il Pg di Catanzaro Enzo Jannelli, il sostituto Alfredo Garbati e i due Pm di Salerno, Gabriella Nuzzi e Dionigio Verasani.



Che fosse tutta una montatura lo si sapeva già, lo scopo iniziale era quello di bloccare le indagini che coinvolgevavno illustri, ma tristi personaggi politici. Si temeva che potesse scoppiare un nuovo scandalo di immani proporzioni come quello di mani pulite.

Tanto rumore per nulla?

No, tanto rumore per allontanare dalle procure persone integerrime sostituendole con persone più approcciabili.

E' l'Italia che arranca, l'Italia divisa tra parte buona e parte cattiva del paese.

Come dice Grillo, loro non si arrendono, ma gli conviene?, noi nemmeno.

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