venerdì 5 marzo 2010

Appalti benedetti - Marco Lillo

5 marzo 2010
Da Balducci a Letta, passando per i big delle Spa a 5 stelle: i "Gentiluomini di Sua Santità" e l’affare Grandi Opere

Ci sono il vertice del "Sistema gelatinoso" scoperto dalla Procura di Firenze,
Angelo Balducci, e il referente politico della tecnostruttura della Protezione civile nel mirino dell’inchiesta, Gianni Letta. Ma anche i protagonisti dei grandi scandali del passato, dalla P2 ai fondi neri del Sisde. E ci sono soprattutto i vertici delle più grandi società pubbliche e private d’Italia. Stiamo parlando dei "Gentiluomini di Sua Santità". Prima dell’arresto di Balducci, in pochi conoscevano l’esistenza di questa riedizione moderna della Corte papale. Solo quando si è scoperto l’immenso potere dell’ingegnere nel decidere gli appalti delle grandi opere qualcuno ha notato la comune appartenenza di Balducci e Letta alla "Famiglia papale".
Solo dopo la pubblicazione delle intercettazioni sui suoi peccati privati (e non certo per le sue malefatte pubbliche) Balducci è stato scaricato da Oltretevere. "Fonti vaticane" hanno fatto sapere che non sarà più ammesso alle cerimonie e, dopo un certo periodo, sarà cancellato automaticamente dall’Annuario. Il suo caso non è il primo.
Umberto Ortolani, Gentiluomo-piduista fu fatto decadere quando si diede alla latitanza in Sudamerica per sfuggire al mandato di arresto (sarà poi condannato per la bancarotta dell’Ambrosiano di Roberto Calvi).

Ma chi sono i Gentiluomini e cosa fanno esattamente? Nell’elenco pubblicato nel 2009, consultato da “Il Fatto”, si contano 147 Gentiluomini (114 italiani, sette statunitensi, 5 austriaci e altrettanti spagnoli). Si va dal patron delle acciaierie di Cremona
Giovanni Arvedi (1,4 miliardi di fatturato) all’amministratore della Tirrenia, Franco Pecorini, al timone della compagnia pubblica da 26 anni. C’è il senatore Pdl eletto in Sudamerica Esteban Juan Caselli, chiacchierato per i suoi rapporti con i generali argentini e c’è anche l’architetto dei servizi segreti Adolfo Salabé, famoso per lo scandalo del Sisde e per la foto con Marianna Scalfaro.
Oggi Salabé continua a lavorare nel settore delle opere segretate mentre un suo ex collaboratore,
Guido Ruggeri, è il capo cantiere dell’aeroporto di Perugia, appalto vinto da Anemone, nell’ambito delle celebrazioni del 150ennale dell’Unità d’Italia, guidate da Angelo Balducci. È Gentiluomo anche il coordinatore dell’Udc a Roma, quel Francesco Carducci, che si è candidato insieme alla compagna Veronica con la lista della Polverini e che è anche socio del suo leader Lorenzo Cesa. La società si chiama I borghi Srl e gestisce l’Auditorium della Conciliazione, ovviamente di proprietà del Vaticano.

Abbondano i Gentiluomini banchieri come
Emanuele Emmanuele, potente presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Roma e Alfredo Santinipresidente della Cassa di Risparmio di Ferrara. I Gentiluomini sono presenti nell’elettricità con il professor Luigi Roth, presidente della società che gestisce la rete nazionale, Terna Spa, e nelle Ferrovie dello Stato, con il presidente della controllata FS Servizi Urbani, Corrado Ruggieri.

Nell’elenco ci sono anche l’ex direttore dell’Osservatore Romano
Mario Agnes;Francesco Alfonso, consigliere della Corte dei Conti e molti nobili e appartenenti alle famiglie papaline di Roma, come gli Orsini, i Colonna, i Torlonia. La creazione di questa sorta di ordine risale al 28 marzo 1968 quando Paolo VI sostituì la vecchia Corte papale con la Famiglia Pontificia. I Gentiluomini sostituiscono gli antichi Camerieri Segreti di Spada e Cappa e in fondo non hanno compiti importantissimi. Vestono in abito nero e, con le opportune decorazioni , assistono alle cerimonie pontificie e accolgono le delegazioni estere che vengono in visita al Papa. Tra di loro c’è anche un finanziere spericolato come l’austriaco Herbert Batliner.

Secondo quanto rivelato da
Udo Gumpel e Ferruccio Pinotti nel libro “L’unto del signore”, Batliner era lo “gnomo” delle tre finanziarie del Liechtenstein che stavano dietro la famigerata Banca Rasini. Oltre ai rapporti con l’istituto di credito che finanziò Silvio Berlusconi, Batliner avrebbe all’attivo anche una consulenza ai narcotrafficanti latino-americani. Nel 2007 sarebbe stato riconosciuto colpevole di una maxi-evasione fiscale in Germania. Nel 2006, nonostante non potesse mettere piede in Germania, Batliner ha avuto un permesso speciale per incontrare papa Ratzinger a Ratisbona. E donargli un organo a canne del valore di 730 mila euro. Da vero gentiluomo.

da
il Fatto Quotidiano del 5 marzo

Nessun commento:

Posta un commento