mercoledì 12 maggio 2010

Gugliotta è stato liberato E l'agente che lo picchiò ora è indagato per lesioni



Il ragazzo è stato fatto entrare direttamente nella macchina dell’avvocato, che è partita immediatamente, evitando così l’incontro con la stampa. Con lui familiari e amici. Il ministro Vito: "Il Viminale pronto a costituirsi parte civile"

Roma, 12 maggio 2010 - Ha da poco lasciato il carcere Stefano Gugliotta, il ragazzo di 25 anni picchiato ed arrestato dalla polizia lo scorso 5 maggio in una zona nei pressi dello Stadio Olimpico di Roma al termine della finale di Coppa d’Italia Roma-Inter. Il ragazzo è stato fatto entrare direttamente nella macchina dell’avvocato, che è partita immediatamente, evitando così l’incontro con la stampa. Con lui familiari e amici.

Il gip Aldo Morgigni ha disposto la scarcerazione di Stefano Gugliotta, il giovane aggredito da un poliziotto e arrestato il 5 maggio scorso dopo la finale di Coppa Italia. Alla base del provvedimento del giudice la mancanza delle esigenze cautelari, fermo restando la sussistenza del reato di resistenza a pubblico ufficiale. La Procura aveva chiesto la remissione in libertà.

Secondo l’impostazione della Procura, alla luce di quanto emerso dal filmato diffuso anche su youtube, Gugliotta è stato vittima di un “atto arbitrario” di un poliziotto che l’ha colpito. La reazione di Gugliotta è in qualche modo giustificata dal torto subito.

Intanto l’agente che ha colpito con un pugno il 25enne è stato indagato per il reato di lesioni volontarie aggravate. Il poliziotto era stato sentito ieri come persona informata sui fatti dal pm Francesco Polino, ma l’atto istruttorio è stato poi interrotto perchè si è resa necessaria la nomina di un avvocato.

IL DIFENSORE: UTILE IL VIDEO

“Il video è stato quantomai utile per meglio accertare i fatti. E’ apprezzabile che ci sia stato un numero consistente di persone che con coraggio si sono dette pronte a testimoniare e che hanno realizzato e consegnato i filmati”. Così hanno affermato gli avvocati Cesare Piraino e Giacinto Lupice, difensori di Stefano Gugliotta dopo aver appreso della prossima remissione in libertà del loro assistito.

“Siamo soddisfatti che il ragazzo esca dal carcere. Il provvedimento di scarcerazione è basato sulla mancanza di esigenze cautelari? Non l’ho ancora ricevuto - ha continuato l’avvocato Piraino - Mi auguro che nell’atto vi sia anche una valutazione sui ‘gravi indizi’ di colpevolezza contestati Gugliotta. Se non fosse così vuol dire che le accuse nei confronti del giovane permangono e ciò non mi sembra giusto”.

INTERVIENE IN GOVERNO

“Qualora venissero accertati al termine dell’indagine responsabilità penali nei confronti di uno o più appartenenti alle forze dell’ordine” sulla vicenda di Stefano Gugliotta “il Ministero dell’Interno si costituirà parte civile”. Lo ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito, rispondendo nel question time alla Camera ad una interrogazione del Pd sul pestaggio e l’arresto del giovane romano fuori lo stadio Olimpico.

“Esprimo a nome di tutto il governo la più ferma condanna di ogni violenza da qualsiasi parte provenga - ha detto Vito - sono in corso indagini giudiziarie e un’inchiesta interna disposta dal capo della polizia per individuare ogni responsabilità che verrà perseguita senza riserva”.

“Il governo auspica una rapida conclusione degli accertamenti, ma tenuto conto che la responsabilità penale è personale sono da evitare processi sommari e attacchi indiscriminati alle forze dell’ordine, che - ha continuato il ministro - svolgono quotidianamente il proprio compito con professionalità e sacrificio”.

IL PD: ANCHE IL COMUNE PARTE CIVILE

"Alla luce delle prime accuse formulate dal pubblico ministero, che ha indagato per lesioni volontarie, aggravate dal fatto che è un pubblico ufficiale, il poliziotto che ha colpito con un pugno il giovane Stefano Gugliotta al momento del fermo, lo scorso 5 maggio al termine della finale di Coppa Italia, riteniamo che vi siano tutti gli elementi, avvalorati oggi dalla decisione del ministero degli Interni di costituirsi parte civile contro i rappresentanti delle forze dell’ordine", afferma Athos De Luca consigliere comunale Pd.

"L’amministrazione schierandosi accanto al ragazzo romano - ha concluso De Luca - ribadirebbe che la lotta alla illegalità venga sempre perseguita nel rispetto dei diritti dei cittadini e non consentendo mai il ricorso alla violenza ingiustificata, onde evitare che si ripetano casi come quello che ha visto vittima il giovane Cucchi".

IL RAGAZZO: NON NE POSSO PIU'

Stefano Gugliotta, prima della decisione del Gip, voleva iniziare lo sciopero della fame. Lo ha detto il padre del ragazzo in carcere a Regina Coeli arrestato tra mille polemiche dopo la finale di Coppa Italia tra Inter e Roma, e che secondo un video in possesso dei suoi familiari sarebbe stato picchiato da alcuni agenti della polizia.

“Siamo arrabbiati - ha riferito - non vediamo l’ora che esca. E lui ha detto che non ce la fa più - ha concluso il papa’- Stefano ha deciso di iniziare a non mangiare e bere”.


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