mercoledì 12 maggio 2010

In Italia gli stipendi più bassi d'Europa.


Bertolaso lascia e scappa col malloppo verso altre comode poltrone. Scajola lascia e si tiene la casa al Colosseo cercando di capire chi gliel'ha pagata e poi s'è pure permesso di ristrutturargiela, a sua insaputa.

Berlusconi resta, ma... 'passa' alla ex-moglie alimenti che farebbero la fortuna di qualsiasi 'lavoratore' salariato.

D'Alema si 'irrita' perchè qualcuno gli ricorda di aver avuto la casa popolare usufruendo di una corsia preferenziale che gli permise di scavalcare in graduatoria chi era prima di lui e chi ne aveva più diritto.

Bossi piazza nella 'pappatoja romana' - che tanto 'schifa' - il suo degno erede, il figlio.

E quelli dell'opposizione? Aspettano che arrivi... il loro turno!

La politica è una delle più importanti attività del Paese. Non soffre la crisi, i suoi addetti aumentano ogni anno. I loro stipendi crescono e non temono licenziamenti. La politica è il primo settore improduttivo, ma il meglio retribuito!

Intanto "la gente perbene" affonda, destinazione Grecia. Stipendi e pensioni falcidiati dall'euro, prezzi al consumo triplicati, evasione ed elusione ai massimi storici e quei pochi risparmi - messi da parte con tanti sacrifici - mangiati dalle banche!
Il peso di tasse e contributi sui salari, il cosiddetto cuneo fiscale che calcola la differenza tra quanto pagato dal datore di lavoro e quanto effettivamente finisce in tasca al lavoratore, è in Italia al 46,5%. Lo rileva l'Ocse nel rapporto 'Taxing Wages 2009'. Nella classifica dei maggiori trenta Paesi, aggiornata al 2009, l'Italia è al sesto posto per peso fiscale sugli stipendi, dopo Belgio (55,2%), Ungheria (53,4%), Germania (50,9%), Francia (49,2%), Austria (47,9%). Il peso di tasse e contributi sui salari in Italia è rimasto stabile dal 2008 al 2009, registrando solo un lieve (-0,03%). L'Italia occupa infatti nella classifica Ocse la stessa posizione, la sesta, rispetto all'anno precedente. In Italia, precisa ancora l'Ocse, hanno un impatto rilevante sulla differenza tra salario lordo e netto anche i cosiddetti 'pagamenti obbligatori non fiscali', rappresentati dal tfr, che aumentano la pressione di un ulteriore 3%. "Aggiungendo questa variabile - spiega un economista dell' Ocse in un incontro con la stampa - il prelievo obbligatorio sui salari in Italia sale oltre il 49%, portando il Paese a superare la Francia in termini di quota di imposizione". I 'pagamenti obbligatori non fiscali', secondo la definizione dell'Ocse, sono pagamenti che il lavoratore o il datore di lavoro devono versare per legge, ma non al governo, come i contributi in fondi pensione privati o pagamenti per polizze assicurative. Il loro impatto sui redditi delle famiglie, e sul costo del lavoro, è differente da quello delle imposte tradizionali, dato che spesso si tratta di contribuzioni nominali, che il lavoratore riottiene quando lascia il posto o va in pensione (come, appunto, nel caso del Tfr).
CUNEO FISCALE PIU' FAVOREVOLE A FAMIGLIE (35,7%) - Il carico di tasse e contributi sui salari italiani è meno pesante se il lavoratore ha famiglia: il cuneo fiscale per un lavoratore, unico percettore di reddito, con a carico coniuge e due figli, è del 35,7%. E' quanto risulta dal rapporto Ocse 'Taxing Wages'. L'Italia si colloca al nono posto della classifica dei 30 Paesi. Al primo posto Ungheria, Grecia e Francia, mentre i Paesi in cui la fiscalità é più generosa con le famiglie risultano Nuova Zelanda, Islanda e Lussemburgo. Dal 2008 al 2009 "la preferenza fiscale per le famiglie è cresciuta in quindici Paesi Ocse" tra i quali figura l'Italia.
SALARI: ITALIA FERMA AL 23° POSTO, -16,5% MEDIA - Salari italiani tra i più bassi nella classifica dei Paesi Ocse. L'Italia si colloca per gli stipendi al 23/o posto, con guadagni inferiori al 16,5% rispetto alla media dei trenta Paesi che fanno parte dell'organizzazione di Parigi. I dati sono riferiti al 2009 e l'Italia si colloca nella stessa posizione dell'anno precedente. E' quanto risulta dal Rapporto 'Taxing Wages' dell'Ocse.
Il salario annuale netto del lavoratore medio è in Italia di 22.027 dollari, contro i 26.395 della media Ocse, i 28.454 della Ue a 15 e i 25.253 della Ue-19. La classifica riguarda il salario netto annuale medio di un lavoratore single senza carichi di famiglia. E' calcolato in dollari e a parità di potere d'acquisto. Se si guarda alla classifica del guadagno medio di un lavoratore con famiglia, unico percettore di reddito con a carico coniuge e due figli, il reddito netto degli italiani sale a 26.470 euro ma resta inchiodato, anche in questo caso, al 23/o posto della classifica Ocse. E' quanto risulta dal Rapporto 'Taxing Wages' diffuso oggi dall'organizzazione di Parigi.
REDDITI: ITALIA -1,1% - Nel 2009, l'anno della crisi economica internazionale, i redditi reali, prima di tasse e contributi, sono diminuiti in dieci Paesi su trenta. Tra questi figura l'Italia dove il calo è stato dell'1,1%. Lo evidenzia l'Ocse nel rapporto 'Taxing Wages'. Il calo maggiore dei salari reali, prima cioé della tassazione, si è verificato in Islanda (-7,5%), mentre gli aumenti maggiori sono stati registrati in Grecia (+3,8%).
DISOCCUPAZIONE: ITALIA 8,6% NEL PRIMO TRIMESTRE 2010 - Nel primo trimestre 2010 il tasso di disoccupazione in Italia è salito all'8,6%, con un aumento dell'1,2% rispetto allo stesso periodo del 2009. Lo ha rilevato l'Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico).




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