martedì 11 maggio 2010

La Protezione civile non paga: 136 operai senza stipendio - Ivana Gherbaz


11 maggio 2010
Terremoto, un'impresa edile trentina ha costruito due lotti a L'Aquila: aspettano 14 milioni di euro

La Protezione civile non paga e a rischiare il posto di lavoro sono i dipendenti della
Cosbau di Mezzocorona a Trento. La Cosbau è una delle sedici imprese edili che si sono aggiudicate la gara d'appalto per la ricostruzione in Abruzzo. Il famoso piano C.a.s.e., approvato in tempo record dal governo e affidato alle mani sapienti della Protezione civile. Assieme alla Damiani Legnami di Bressanone e la Perini di Trento, la Cosbau ha realizzato due dei trenta lotti previsti dalla gara, per un costo totale di 25,65 milioni di euro. Dodici edifici di tre piani che fanno 288 appartamenti consegnati in pochi mesi. Le tempistiche imposte dalla gara d'appalto erano a dir poco impegnative: 80 giorni per ogni appartamento con un ritmo di 1,5 appartamenti al giorno.

Così il presidente del Consiglio si è fatto la sua bella figura il 29 settembre, il giorno del suo compleanno, quando si è presentato in Abruzzo per consegnare le prime case. Una pessima figura l'ha fatta però la Protezione civile, perché la
Cosbau dei 25,65 milioni di euro ne ha visti solo 12. Ora quel buco di quasi 14 milioni di euro sta mettendo in seria difficoltà l'impresa che non riesce a pagare gli stipendi dei suoi dipendenti, ma nemmeno tutti gli altri fornitori coinvolti nel progetto. E mentre i 136 dipendenti sono senza stipendio, i sindacati si sono messi in moto per cercare di risolvere la questione. Un incontro con i responsabili della Cosbau è già fissato per la prossima settimana. Antonio Formolo della Cgil aspetta di avere delle risposte concrete, anche se sembra che qualcosa si muova.

"Il socio austriaco della
Cosbau – dice Formolo – si è reso disponibile a mettere i soldi per far fronte al problema. Ma alcuni cantieri sono chiusi, altri lavorano a singhiozzo. Stiamo anche valutando se chiedere di intervenire con gli ammortizzatori sociali e la cassa integrazione". Intanto dieci contratti non sono stati rinnovati e ci sono altre 90 persone a rischio con i contratti in scadenza. Bisogna poi fare i conti con l'indotto: quelle quattro imprese di carpentieri e falegnami altoatesini che hanno lavorato in subappalto. Insomma, la situazione è grave e se i ritardi nei pagamenti dovessero continuare potrebbe coinvolgere molte più persone. Sembra però che pagare in ritardo per la Protezione civile sia una prassi. Ad essere coinvolta nei ritardi dei pagamenti non è solo la Cosbau, una delle tante imprese che ha lavorato per la ricostruzione.

A denunciare la faccenda il parlamentare abruzzese del
Pd Giovanni Lolli che ha chiesto spiegazioni al governo sui ritardi nei pagamenti alle imprese che hanno costruito in Abruzzo. Mentre la sezione abruzzese dell'Associazione nazionale costruttori annuncia per questa settimana una conferenza stampa per cercare di risolvere questo problema che coinvolge anche tante realtà locali. E se Draquila, il film di Sabina Guzzanti sulla ricostruzione de L'Aquila, per qualcuno offende l'Italia, l'amara verità è che a fare ancora una brutta figura è la Protezione civile che sta mettendo a rischio tanti posti di lavoro.

Da
il Fatto Quotidiano dell'11 maggio



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