giovedì 13 maggio 2010

Scajola non andrà dai giudici "Perugia non è competente"

Lo ha reso noto l’avvocato dell’ex ministro, che questa mattina si è recato dai pm perugini a comunicare la decisione prese.

Roma, 12 maggio 2010 - Il ministro Claudio Scajola non si presenterà davanti ai Pm di Perugia che lo avevano convocato il 14 maggio come persona informata dei fatti, con riferimento a diverse inchieste aperte mentre è pronto a difendersi e dimostrare la propria “totale estraneità” ai fatti in altra sede, sia essa il Tribunale di Roma o, prima ancora, quello dei Ministri.

Lo ha reso noto l’avvocato dell’ex ministro, Giorgio Perrone che questa mattina si è recato dai pm perugini e ha comunicato la decisione assunta, contestando ai magistrati, fra l’altro, che le molte indiscrezioni di stampa circa lo stato di avanzamento dell’inchiesta di Perugia nei confronti di Scajola rendono “imbarazzante” ma soprattutto “giuridicamente scorretta” oltre che ingiustificata - se non dalla possibilità di ascoltare Scajola senza difensore e garanzie previste per le persone raggiunte da avviso di garanzia- la sua convocazione come semplice persona informata dei fatti.


Tutte ragioni che hanno indotto
il legale a decidere di “non far presentare il ministro Scajola dinanzi ai pubblici ministeri”.

LA LETTERA DELL'AVVOCATO

“Comunico - scrive l’avvocato Perrone- di essermi recato questa mattina presso la Procura di Perugia e di aver avuto un colloquio con i pubblici ministeri titolari dell’indagini. Questo pomeriggio ho deciso di non far presentare il mio assistito, onorevole Claudio Scajola, all’audizione come persona informata sui fatti fissata per il 14 maggio, dandone comunicazione ai magistrati. Le ragioni di questa mia personale scelta vanno rinvenute nella singolare situazione che, a mio avviso, si è venuta a determinare”.

“Ormai da giorni - denuncia il legale- la stampa nazionale riporta, infatti, quel che viene rappresentato come il contenuto di atti di indagine (testimoniali e documentali) concernenti la compravendita di un immobile sito a Roma, in via del Fagutale numero 2, di proprietà del ministro Scajola e oggetto di investigazione da parte della Procura di Perugia. In particolare secondo quanto riportato dai giornali, le persone sentite hanno riferito che il prezzo dell’immobile fu, per 900mila euro, pagato con assegni circolari consegnati brevi manu alle venditrici dallo st4esso ministro, tratti da un conto corrente intestato all’architetto Zampolini e la cui provvista era riconducibile all’imprenditore Diego Anemone”.


“Più di recente, poi - prosegue l’avvocato- la stampa ha riferito che la Procura di Perugia sta indicando in ordine a preziosi favori che l’onorevole Scajola avrebbe, precedentemente alla compravendita de qua, elargito a Diego Anemone, facendo esplicito riferimento sia l’appalto concernente il cantiere del centro Sisde di piazza Zama a Roma sia al rilascio del nulla osta di sicurezza, entrambi cronologicamente collegabili in un periodo in cui l’onorevole Scajola era ministro dell’Interno. Alla luce di tali notizie, che si dimostreranno non conformi al vero, non riesco obiettivamente a comprendere come la procura di Perugia possa valutare di sentire l’onorevole Scajola in una veste che parrebbe ormai solo formalmente, ma non già sostanzialmente, quella di persona informata sui fatti”.


“Tale situazione, a mio avviso, - conclude l’avvocato Perrone - non è corretta su un piano tecnico processuale e mi determina un incomprensibile stato di imbarazzo a consentire che la richiesta audizione avvenga secondo le modalità indicate e senza, quindi, il rispetto delle garanzie difensive normativamente previste. E’, inoltre, mia convinzione che la procura di Perugia non sia competente a conoscere di questa vicenda sia perchè i fatti sono tutti, pacificamente, avvenuti a Roma, sia perchè, in ogni caso la competenza a giudicare il ministro Scajola sarebbe, eventualmente, di altro organo, ovvero a dire del Tribunale dei ministri. In questa situazione ho deciso di non far presentare il ministro Scajola dinanzi ai pubblici ministeri”.


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