martedì 8 giugno 2010

Una mattinata di ordinaria follia



In meno di due ore, stamattina, il presidente del Consiglio ha dato il meglio di sé, cioè il peggio per il Paese.
Nel leggere le agenzie di stampa sembrerebbe di trovarsi di fronte ad un escalation di follia simile a quella del film del regista Joel Schumacher (“Un giorno di ordinaria follia”-1993).

Ma ripercorriamo le tappe:

Ore 11:47 (fonte Ansa) - "Da ministro dello Sviluppo economico posso dire che se la Rai non cambia e non smette di essere così faziosa contro la maggioranza sono quasi quasi tentato di non firmare il contratto di servizio pubblico".

Ore 12.27 (fonte Asca) - "Oggi la sovranità non è più del Parlamento, è passata a una corrente della magistratura e ai suoi pm che attraverso la Corte Costituzionale abrogano le leggi che non gli piacciono. E' uno sfogo? No, è la realtà”

Ore 12:39 (fonte Agi) - "Ho detto agli uomini della Protezione civile di non andare in Abruzzo o almeno di farlo senza insegne, senza rendersi riconoscibili. Dopo l'apertura di quel fascicolo c'è il rischio che qualcuno che magari ha avuto dei familiari morti sotto le macerie e con una mente fragile, gli spari in testa".

Ore 12:50 (fonte Adnkronos) - "In Italia Il presidente del Consiglio non ha nessun potere. Potevo al massimo stabilire l'ordine del giorno del Consiglio dei ministri, ma l'ho delegato a Gianni Letta e non mi è rimasto nemmeno quello".

Ore 13:05 (fonte Sky Tg24) - ''Mettetevi per qualche minuto nei miei panni, aprite un giornale e accendete la tv pensando di chiamarvi Berlusconi, di essere me. Se dopo dieci minuti non vi viene la nausea mandatemi una lettera dicendomi che ho torto. Comunque resistiamo''.

Ore 13:21 (fonte Ansa) - ''In questa manovra sono stati chiesti pochi sacrifici' e tra le categorie interessate c'e stata quella degli impiegati pubblici perché loro hanno visto aumentare i loro stipendi quasi del doppio rispetto ai privati".


Con queste dichiarazioni direi che ogni commento è superfluo. Tuttavia, visto che il soggetto in questione ricopre la carica di Presidente del Consiglio, una riflessione è doverosa:
è in salute mentale il Premier della Repubblica italiana? Quali rischi corriamo nel tenere una persona che dimostra di non essere nel pieno delle sue facoltà mentali in quella posizione?
Le dittature, nei Paesi che le hanno vissute, spesso non si sa nemmeno per quale ragione e in quale contesto siano maturate, i cittadini se le ritrovano in casa e basta. Di queste sappiamo che volgono al termine con il
delirio di onnipotenza del dittatore, accompagnato da gesta e dichiarazioni spesso prive di significato. E qualche volta anche di natura violenta.
Diciamo che, con le affermazioni di oggi,
è chiaramente riconoscibile la fase terminale del regime Berlusconi. Ora chi ha a cuore il Paese deve adoperarsi affinché questa sua parabola del declino produca meno danni possibili alla Nazione e alla popolazione.
Sono maturi i tempi affinché l’Italia si butti alle spalle questa
brutta pagina di storia: quella del berlusconismo.


http://www.antoniodipietro.com/2010/06/una_mattinata_di_ordinaria_fol.html?notifica



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