venerdì 26 febbraio 2010

Il senso della condanna dei dirigenti di Google.

In questi giorni abbiamo appreso che il Tribunale di Milano ha condannato a sei mesi tre dirigenti di Google per non aver impedito la diffusione di un video in cui un minorenne down veniva maltrattato dai suoi coetanei in un istituto.

Io non sono d'accordo con la sentenza emessa dal Tribunale di Milano, perché ha anteposto la tutela della privacy a quella dell' esecrabile atto in se stesso.

Secondo la mia ottica il Tribunale avrebbe dovuto provvedere, con i mezzi messi a disposizione di youtube, ad individuare e sottoporre a severe sanzioni:

- i ragazzi che hanno maltrattato il minorenne,

- quelli che hanno flmato la scena,

- quelli che, per vantarsi della porcata, lo hanno caricato stupidamente in youtube,

- gli insegnanti della scuola dove il video è stato girato, perché non si sono accorti o hanno finto di non sapere ciò che avveniva,

- il preside, in quanto responsabile dell'istituto,

- i genitori dei ragazzi .

Condannando i tre dirigenti, il Tribunale ha dato un chiaro segnale: non è l'atto in se stesso ad essere un errore, bensì chi non ne vieta la visione.

Se i dirigenti di Google avessero eliminato il video vietandone la visione, nessuno avrebbe preso coscienza del fatto delittuoso, quindi vanno elogiati per averlo permesso.

Il bullismo, non è altro che una delle tante piaghe che affliggono la nostra epoca.

Sono segnali forti di un malessere generale che si manifesta in tutte le attività che ci coinvolgono.

E' un fenomeno causato dal lassismo, dalla mancanza di valori: apparire è più importante che essere.

Ai nostri figli abbiamo dato tutto tranne gli insegnamenti.

Egoisticamente, abbiamo preferito dimostrare il nostro affetto, colmando il vuoto dei nostri sensi di colpa, con doni materiali, mentre avrebbero avuto bisogno di maggiore attenzione e spirito di sacrificio.

Per non trascurare le pessime forme di esempio che gli trasmettiamo attraverso tutto ciò che ci e li circonda.

Diaciamocela tutta: di errori ne abbiamo commessi tanti, forse troppi!

Ecco che cosa pensano fuori dall'Italia della decisione del Tribunale di Milano:

L'ambasciata Usa "Siamo negativamente colpiti dalla odierna decisione di condanna di alcuni dirigenti della Google per la pubblicazione di un video dai contenuti offensivi". Lo sottolinea l’ambasciatore americano a Roma, David Thorne, in riferimento alla sentenza del tribunale di Milano. "Pur riconoscendo - spiega nella nota - la natura biasimevole del materiale, non siamo d’accordo sul fatto che la responsabilità preventiva dei contenuti caricati dagli utenti ricada sugli Internet service provider". Poi l'accusa: "Il principio fondamentale della libertà di Internet è vitale per le democrazie che riconoscono il valore della libertà di espressione e viene tutelato da quanti hanno a cuore tale valore". Thorne ricorda che "il segretario di Stato Hillary Clinton lo scorso 21 gennaio ha affermato con chiarezza che internet libero è un diritto umano inalienabile che va tutelato nelle società libere. In tutte le nazioni è necessario prestare grande attenzione agli abusi; tuttavia, eventuale materiale offensivo non deve diventare una scusa per violare questo diritto fondamentale".

(http://www.ilgiornale.it/interni/google_condannata_video_choc_proteste_usa/internet-web_20-giudice_magi-disabile-down-motore_ricerca-condanna-google/25-02-2010/articolo-id=424691-page=0-comments=1)