venerdì 5 novembre 2010

Quattro risate, tanto per smorzare le preoccupazioni.


Appena ricevuta:

Problemi con la Questura?
Fermo di polizia per furto?
E' mezzanotte e non sapete dove procurarvi un tanga?

Attivate subito il vostro ChiamaSilvio Beghelli.


Con ChiamaSilvio Beghelli ogni problema è risolvibile in meno di due ore, in modo semplice ed efficiente. Una volta attivato il vostro ChiamaSilvio Beghelli, il Premier in persona chiama l'ufficio pubblico che vi sta creando dei problemi (Questure, Agenzia delle Entrate, Vigili Urbani, Poste,Ferrovie...) assicurando al funzionario di turno che siete la biscugina di Roosevelt, la zia di Lukashenko, la nipotina di Mubarak, la pronipote di Greta Garbo.

Contemporaneamente, un funzionario pagato dai cittadini, magari addirittura un Consigliere Regionale della Lombardia, tipo Nicole Minetti, viene a togliervi dai guai.

Chi ha usato ChiamaSilvio Beghelli ha risolto ogni problema, basta guardare i numerosi testimonials.

* M. C. era una soubrette di seconda fila costretta a farsi fotografare seminuda: ha azionato il ChiamaSilvio Beghelli ed è diventata Ministro.

* M. B. era una venditrice di salmone, ha attivato il suo ChiamaSilvio Beghelli ed è diventata ministro pure lei.

* N. L. era una ragazzina di Caserta, ha attivato il ChiamaSilvio Beghelli ed è diventata una reginetta del jet-set.

Visto?
Procuratevi subito il vostro ChiamaSilvio Beghelli, l'alternativa sicura al welfare state.

ChiamaSilvio Beghelli è facile, rapido intuitivo.


1.Digitare 1 per interventi sulle forze dell'ordine.
2.Digitate 2 per partecipare alle feste di Arcore.
3.Digitate 3 per farvi regalate un Rolex e settemila euro.


ChiamaSilvio Beghelli, un'alternativa semplice e funzionale al dissolvimento dello Stato e della decenza.

avvertenze:


* Leggere attentamente le istruzioni all'interno del tanga di piume di struzzo.


* Non funziona contro le valanghe o le frane, per quello c'è l'efficiente ChiamaBertolaso Beghelli, può anche crearvi una discarica in salotto in meno di mezz'ora.


Un paese sotto scacco.


Finiamola di dire che parlare delle escort del premier è puro e semplice gossip!

Chi fa questo è un suo garantista, oltretutto dimentica che Al Capone non fu incriminato e sbattuto in galera per i suoi crimini, ma per aver evaso il fisco!

Le escort che il premier è uso utilizzare sono alla base della sua ricattabilità.

Sapete che significa essere ricattabile?

Significa che chiunque sia a conoscenza delle sue debolezze può pretendere, in cambio del silenzio, l'impretendibile.

D'altro canto sappiamo anche che lui, per evitare la galera, fa leggi che violano la Costituzione, alla quale ha giurato fedeltà, e bypassa la legge, non è un personaggio puro e casto.

Sappiamo anche che a causa della sua ricattabilità, ha piazzato al governo gente di dubbia trasparenza morale, donnine disponibili, gente del suo entourage personale, quindi legata a lui dal doppio filo del do ut des.

Ieri ad "annozero" un grande Mieli ha dato un enorme ed importante contributo alla trasmissione, e senza mai scendere nei particolari della triste vicenda, solo mettendo in evidenza le discrepanze alquanto evidenti che ne scaturivano. Ve ne siete accorti?

Analizziamo i fatti, qualunque essi siano, e traiamone le giuste conclusioni.

Nessun garantismo a chi non lo merita e tiene sotto scacco un intero paese per le sue beghe private.

Lui la zappa sui piedi se la da da solo, nessuno lo obbliga a farlo, che vada in malora, per uno dei tanti motivi che lui stesso ci fornisce.



AMBIENTE, SMALTIMENTO RIFIUTI / No ai termovalorizzatori nel Lazio





Dalla dissociazione molecolare una delle soluzioni ai problemi dei rifiuti.

Ambiente, smaltimento rifiuti, ultime notizie Lazio - Accademia Kronos chiede un incontro urgente con il presidente della Regione Lazio per ribadire il no secco all'istallazione di nuovi termovalorizzatori (inceneritori) nella regione. La nota afferma che tale tecnologia è ormai superata e sconsigliata da moltissimi medici perché il particolato che produce è lesivo alla salute umana. Infatti dalle ciminiere dei termovalorizzatori fuoriescono polveri che contengono antimonio, arsenico, cadmio, cromo, mercurio, ecc e se le loro dimensioni sono filtrabili, vedi i PM 10, il problema può essere in parte risolto, ma se le loro dimensioni si avvicinano ai PM 2,5 allora poco o nulla possono fare i filtri industriali.

Queste sottilissime polveri, anche a molti chilometri di distanza, finiscono per essere inalate dai mammiferi, uomo compreso. Una volta inalate in una decina di secondi attraversano gli alveoli dei polmoni o l’apparato digerente ed entrano in circolo nel sangue. Le conseguenze non sono immediate, ma attraverso l'accumulo di mesi ed anni possono ingenerare patologie anche gravi come una malattia conosciuta con il nome di trombo embolia polmonare che è la terza causa di morte al mondo. Uno studio svedese di alcuni anni fa riporta che il 13,6% di morti sono dovute proprio al trombo embolia polmonare.

Restando in tema di termovalorizzatori si dice spesso che le ultime generazioni di questi inceneritori annullano completamente le diossine. Non è vero! Le diossine si formano in quantità rilevanti fra i 450-800°C. Pertanto si dice che il problema emissione diossina si può eliminare innalzando la temperatura del processo di combustione fino ai 1100°C. - "In realtà il problema non è stato risolto"-, spiega il prof. Stefano Montanari, esperto nel settore, -" non tutto l’inceneritore funziona a questa temperatura, solo una parte. Quando il fumo che si genera si allontana dalla fonte di alta temperatura inevitabilmente entra nella frazione di 800-500°C. Risultato: le diossine si formano nello stesso modo. In più a temperatura di 1100°C si formano particelle molto più piccole per cui più aggressive. Queste polveri sottili hanno la particolarità di non essere biodegradabili cioè rimangono per sempre. Una volta che le produco continuano sono ad accumularsi. Per cui l’unica possibilità è non produrle".

Qual'é allora la soluzione a questo problema? Oltre alla differenziazione ne esiste un'altra che si chiame dissociazione molecolare. E' una tecnologia di smaltimento rifiuti che non produce impatto ambientale, ne fumi dannosi alla salute e che in più fornisce tanta di quella energia elettrica e calorica da far diventare gli stessi rifiuti una valida alternativa ai combustibili fossili. Le basse temperature del reattore chimico consentono la rottura dei legami molecolari e l'ossidazione dei materiali di diversa natura (solidi, liquidi, gassosi, fanghi). I metalli sono recuperati dopo il trattamento e avviati alla filiera del riciclaggio. Inoltre, lavorando a basse temperature i rifiuti, circa 400 C°, si evita la formazione delle diossine nei fumi. L'emissione di polveri è nettamente inferiore rispetto ai tradizionali inceneritori che lavorano con temperature di circa 1200 C°.

Gli altri inquinanti, come i composti di zolfo, il monossido di carbonio e gli ossidi di azoto hanno infine valori dimezzati. L'energia prodotta dagli impianti può essere recuperata sotto forma di gas sintetico (syngas) con rendimenti superiori a quello di un normale impianto di incenerimento ad alta temperatura. Una caratteristica di questi impianti è che non hanno le ciminiere, ma solo un paio di grossi tubi di scarico preceduti da un apparato catalitico come è per le automobili.
Gli impianti di smaltimento basati sulla dissociazione molecolare possono essere realizzabili anche su bassa scala. Questo favorisce la loro presenza capillare sul territorio e riduce il trasporto dei rifiuti solidi urbani per lunghe distanze, come oggi avviene nel caso dei megainceneritori o delle megadiscariche.
La tecnologia sembra avere le carte in regola per accattivarsi la simpatia dei molti comitati locali di cittadini nelle vicinanze di una discarica o di un inceneritore. Sarebbe una valida soluzione non solo per la Campania, ma per tutto il nostro Paese.

In Italia è stato realizzato il primo impianto sperimentale, a Peccioli in Toscana. Questo impianto oltre a risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti di Peccioli, sta lentamente eliminando una vecchia discarica di Firenze. La realizzazione di un impianto che soddisfi 100.000 abitanti si può realizzare in un solo anno. Oltre a ciò questo impianto è in grado di mettere in rete tanta di quella energia elettrica da illuminare un paese di 8.000 persone.
Impianto di dissociazione molecolare di Peccioli

Due anni fa l'amministrazione provinciale di Viterbo si interessò a questa tecnologia di smaltimento rifiuti, ne fu addirittura entusiasta al punto da organizzare uno stage per farla conoscere. -"Tempo perso inutilmente!"- è il commento dei dirigenti di Accademia Kronos -" Tempo perso se ora si torna a parlare di termovalorizzatori! Ci troviamo ancora nel paradosso tutto italiano: mentre a livello europeo ci si orienta su tecnologie sostitutive dei megaimpianti di incenerimento rifiuti, come appunto i dissociatori molecolari, da noi si punta su tecnologie del passato, tecnologie che impattano con l'ambiente e con la salute umana. E tutto questo a beneficio di chi? "- La nota inviata alla Regione conclude invitando la Giunta a rivedere le proprie decisioni in merito e ad aprirsi alle nuove tecnologie come, appunto la dissociazione molecolare".
Filippo Mariani