venerdì 14 gennaio 2011

Ruby, Berlusconi indagato: prostituzione minorile.

La procura di Milano ha iscritto il nome del premier Silvio Berlusconi nel registro degli indagati per i reati di concussione e prostituzione minorile, per l'inchiesta nata dal fermo dell'allora minorenne Karima Ruby el Mahroug, fuggita da una comunità di minori, fermata per furto e rilasciata dopo una telefonata del premier alla questura e affidata alla consigliera regionale lombarda del Pdl, Nicole Minetti.

I REATI: PROSTITUZIONE MINORILE

Il premier è indagato per l'articolo 600-bis del Codice Penale, comma 2 (Prostituzione minorile), che testualmente recita: «Salvo il fatto costituisca più grave reato, chiunque compie atti sessuali con un minore di età compresa tra i quattordici e i diciotto anni, in cambio di denaro o di altra utilità economica, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa non inferiore a € 5.164».

CONCUSSIONE

L'altra ipotesi di reato che riguarda il premier attiene all'articolo 317 del Codice Penale (Concussione: «Il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che, abusando della sua qualita’ o dei suoi poteri, costringe o induce taluno a dare o a promettere indebitamente, a lui o ad un terzo, denaro od altra utilita’, e’ punito con la reclusione da quattro a dodici anni»), commesso in Milano il 27 e 28 maggio 2010, e riguarderebbe la telefonata della Presidenza del Consiglio che indicò a Pietro Ostuni, capo di gabinetto della Questura di Milano, la giovane come una nipote del presidente egiziano Hosni Mubarak e poi chiese di affidarla alla consigliera regionale del Pdl Nicole Minetti.

SESSO CON MINORE AD ARCORE

Berlusconi avrebbe avuto rapporti sessuali con la giovane Ruby dal febbraio al maggio 2010, ad Arcore, quando la ragazza era ancora diciassettenne.

AVVOCATO RUBY: MAI SENTITA DA PM DOPO OTTOBRE

«Da ottobre, cioè da quando io l'assisto, Ruby non è mai stata sentita dalla Procura». Lo ha detto l'avvocato Massimo Dinoia, legale della ragazza, maggiorenne dallo scorso primo novembre, al centro dell' inchiesta nella quale è indagato anche il premier Silvio Berlusconi per concussione e prostituzione minorile. Il legale oggi ha anche parlato al telefono con la giovane, la quale, prima di ottobre dovrebbe essere stata interrogata come parte offesa dai magistrati milanesi almeno un paio di volte se non di più.

AVVOCATI PREMIER: INDAGINE ASSURDA

Una «gravissima intromissione nella vita privata del presidente del Consiglio senza precedenti nella storia giudiziaria del Paese»: così gli avvocati del premier, Piero Longo e Niccolò Ghedini, commentano l'indagine aperta contro Berlusconi dalla Procura di Milano, che definiscono «assurda e infondata» e basata su vicenda «già ampiamente smentite da tutti i testimoni e dai diretti protagonisti»

LE PERQUISIZIONI

Perquisizioni sono in corso questa mattina, nell'ambito dell'indagine sul caso Ruby, nell'abitazione e negli uffici del consigliere regionale Nicole Minetti, indagata, insieme con il premier Berlusconi, a Lele Mora ed Emilio Fede, nell'inchiesta della procura di Milano.

LA SCHEDA

L'inchiesta sul 'caso Ruby', la giovane marocchina che all'epoca dei fatti aveva 17 anni e che ha parlato di incontri nella villa di Arcore di Silvio Berlusconi, nasce dai sospetti di alcuni investigatori su quella ormai famosa notte, tra il 27 e il 28 maggio scorsi, trascorsa dalla ragazza in questura a Milano e conclusasi poi con l'affidamento alla consigliera regionale lombarda Nicole Minetti, dopo due telefonate di Palazzo Chigi.

Il premier è indagato per prostituzione minorile e concussione. Prostituzione minorile perché, secondo le indagini, sarebbe stato cliente di una prostituta minorenne. Ruby, però, ha sempre detto di non avere mai avuto rapporti sessuali con lui. L'accusa di concussione, invece, è legata al fatto che Berlusconi, secondo gli inquirenti, per nascondere il suo rapporto con la prostituta, andato avanti per numerosi weekend, e per evitare che la vicenda venisse alla luce avrebbe abusato delle sue funzioni di primo ministro telefonando in Questura la notte tra il 27 e il 28 maggio per fare affidare Ruby alla Minetti.

La consigliere regionale è indagata per favoreggiamento della prostituzione, come il direttore del Tg4 Emilio Fede e l'agente di spettacolo Lele Mora, che avrebbero fatto da 'tramite' nei rapporti tra il premier e la prostituta.

La Procura di Milano, nei mesi scorsi, aveva comunicato che le procedure di affidamento della giovane marocchina, scappata diverse volte dalle comunità per minori, e finita in Questura perché accusata di furto, si era svolto correttamente.

Lo stesso aveva precisato il Ministero dell'Interno, mentre la pm dei minori Anna Maria Fiorillo aveva contestato questa versione. L'inchiesta sul 'caso Ruby', affidata ai procuratori aggiunti Ilda Boccassini e Pietro Forno e al pm Antonio Sangermano, anche dopo le precisazioni sulla correttezza dell'affidamento, si è concentrata però negli ultimi mesi proprio sulle telefonate partite da Palazzo Chigi per ottenere il 'rilascio' della ragazza.

LA DIRETTA


Bocchino, Fli: nulla da commentare
«Non abbiamo nulla da commentare, ci stiamo occupando di politica, queste non sono vicende politiche. Ci sono perquisizioni in corso, notizie frammentarie, non abbiamo nulla di concreto. Le conseguenze politiche andranno valutate quando sarà chiaro il quadro».

Berlusconi, vertice con Alfano e Longo
Il giorno dopo la sentenza della Consulta sul legittimo impedimento, Silvio Berlusconi è alle prese con il caso Ruby. Stamattina il premier ha visto a palazzo Grazioli il Guardasigilli Angelino Alfano e i suoi legali Niccolò Ghedini e Piero Longo.

Bersani: è in fuga da se stesso
«Per favore: ci vengano risparmiati ulteriori mesi di avvitamento dell'italia sui problemi di Berlusconi. Lui è un premier in fuga dal paese e da se stesso». Così Bersani commenta la notizia delle indagini sul caso Ruby

Pm: a Berlusconi concussione per notte in Questura

La procura di Milano ha indagato per concussione il premier Silvio Berlusconi, reato che avrebbe commesso tra il 27 e il 28 maggio scorsi e cioè la notte in cui la giovane Ruby venne portata in questura e durante la quale il presidente del Consiglio telefonò per interessarsi del caso ed ottenere l'affido della ragazza al consigliere regionale Nicole Minetti. Lo si evince da una nota della procura della Repubblica di Milano. Quel giorno Ruby venne condotta negli uffici della questura in seguito alla segnalazione di un furto, di cui una sua amica l'aveva accusata. Il pm minorile Fiorillo aveva disposto che la giovane venisse collocata in una comunità.

Gelmini: premier perseguitato
«Il premier Silvio Berlusconi è chiaramente oggetto di persecuzione da parte di alcune procure. La giustizia a orologeria è ormai una triste consuetudine a cui gli italiani sono abituati.

Lele Mora: non ho nulla da dire
«Sono in una riunione, non ho niente da dire nè ora nè dopo». E questa l'unica risposta del manager Lele Mora, che sarebbe indagato nell'ambito dell'inchiesta sulla vicenda di Ruby, raggiunto al telefono dall' ANSA. Lele Mora ha sempre dichiarato di non aver portato lui Ruby nella residenza del premier ad Arcore.

La procura: rapporti sessuali con Ruby tra febbraio e maggio 2010
Il premier Silvio Berlusconi, indagato a Milano per concussione e prostituzione minorile, avrebbe avuto rapporti sessuali con la giovane Ruby dal febbraio al maggio 2010, ad Arcore. Lo si evince da una nota della procura della Repubblica di Milano.

Ruby: conclusa perquisizione in ufficio Minetti
È durata circa un'ora la perquisizione nell'ufficio della consigliera regionale Nicole Minetti, coinvolta nell'inchiesta milanese sulla vicenda di Ruby Rubacuori, la 18enne marocchina che fu fermata l'estate scorsa e portata in Questura per essere poi rilasciata e affidata alla stessa Minetti. Nel suo ufficio sono stati sequestrati due computer, dopodichè la consigliera, a cui Ruby fu affidata la notte tra il 27 e 29 maggio scorso, ha lasciato il Consiglio regionale.

La Procura: Berlusconi indagato dal 21 dicembre

A Silvio Berlusconi, indagato dal 21 dicembre 2010 nell'ambito dell'inchiesta sul caso Ruby, è stato notificato oggi un invito a comparire dalla procura di Milano. È quanto emerge da una nota diffusa in tarda mattinata dal procuratore capo di Milano Edmondo Bruti Liberati che ha tenuto a precisare alcuni elementi dell'inchiesta «in relazione a parziali e frammentarie notizie che sono state diffuse, al fine di una puntuale informazione e nel rispetto del principio costituzionale di non colpevolezza».

Il questore: no comment
Il questore di Milano Alessandro Marangoni non conferma e non smentisce il coinvolgimento di personale della questura nell'inchiesta sul caso Ruby in cui Š indagato il presidente del consiglio Silvio Berlusconi. «Non commento in alcun modo - ha detto il questore Alessandro Marangoni, che non ha nè smentito nè confermato indagato le indiscrezioni di possibili indagati tra le forze dell'ordine - e lascio agli inquirenti, se lo riterranno opportuno, precisare lo stato delle indagini»

Di Pietro: è Berlusconi che perseguita se stesso

«Invece di telefonare, come presidente del Consiglio, al questore di Milano per dire che una minorenne è la nipote di Mubarak, Berlusconi potrebbe andare in tribunale e spiegare come stanno le cose». Antonio Di Pietro commenta con una battuta le novità che arrivano da Milano sul caso Ruby: «Berlusconi dice che le procure lo perseguitano? Non sarà che invece è Berlusconi che perseguita se stesso?».

Tra mezz'ora comunicato della Procura
«Tra mezz'ora emetteremo un comunicato sulla vicenda». Così il Procuratore Capo di Milano Edmondo Bruti Liberati.

Emilio Fede
«Lo apprendo dai giornali, non so nulla. Non ho ricevuto nessun atto formale da parte dei magistrati, nè ho subito alcuna perquisizione». Lo ha detto il direttore del Tg4, Emilio Fede.

Daniele Capezzone parla invece di «consueto e logoro copione, fatto di fughe di notizie e di accuse inverosimili», davanti al quale «i cittadini possono ancora una volta scegliere se indignarsi o sbadigliare». «Sono certo - dice il portavoce Pdl - che una sempre più vasta maggioranza di italiani abbia ben compreso cosa sia in gioco e si stringerà a sostegno del Presidente del Consiglio».
14 gennaio 2011

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