venerdì 1 aprile 2011

Inchiesta G8: Piscicelli tenta suicidio, era libero.


E' l'imprenditore che avrebbe riso pensando a affari post-sisma.


ROMA - Ha tentato il suicidio Francesco Maria De Vito Piscicelli, imputato per corruzione nell'ambito di uno dei filoni dell'inchiesta sugli appalti per il G8: e' l'imprenditore campano balzato alle cronache anche per una intercettazione in cui avrebbe riso (ma lui ha smentito) la notte del terremoto in Abruzzo pensando ai ghiotti appalti per la ricostruzione post sisma.

La notte scorsa Piscicelli ha ingerito diversi barbiturici mentre si trovava nel suo appartamento romano. Ora, secondo quanto si e' appreso, e' fuori pericolo. Secondo il suo avvocato, l'avvocato Marcello Melandri, l'inchiesta sui Grandi eventi ha segnato molto le condizioni psicologiche dell'imprenditore: ''Lo psicologo del carcere di Pisa gia' aveva segnalato questo rischio, per la detenzione e per lo stress a cui era sottoposto con l'inchiesta. Non e' un caso se non ha mai voluto partecipare alle udienze''.

Piscicelli venne arrestato la notte fra il 4 e il 5 marzo del 2010; il 3 maggio gli vennero concessi i domiciliari. Il 20 dicembre 2011 e' tornato libero. L'imprenditore adesso e' a processo a Roma per corruzione, per il filone dell'inchiesta sull'appalto per la costruzione della scuola marescialli dei carabinieri, a Firenze. Con lui sono imputati l'ex presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, Angelo Balducci; l'ex provveditore alle opere pubbliche della Toscana, Fabio De Santis; e il manager Riccardo Fusi. Nell'ordinanza dell'inchiesta sulla Scuola dei marescialli a Firenze, Piscicelli viene indicato come ''l'intermediario che non solo mette in contatto le parti dell'accordo corruttivo, ma rimane sulla scena fino alla fine cercando, senza risultato, di lucrare''.

Sempre lui avrebbe ''cercato di influenzare i pubblici funzionari in vista degli appalti del 150/o anniversario dell'Unita' d'Italia''. Inoltre, prosegue il giudice, ''lungi dall'essere un millantatore, ha effettivamente agganci in alto e quando ne ha bisogno non si trattiene dal chiedere favori in cambi di benefit''. Secondo il gip, infine, la personalita' di Piscicelli ''quale traspare dalle indagini e' alquanto negativa, avendo piu' volte dimostrato di essere cinico e senza scrupoli''. Emblematica a questo proposito sarebbe la telefonata con il cognato ''in cui i due come sciacalli programmano di buttarsi sugli appalti della ricostruzione post terremoto dell'Abruzzo''.

E' proprio il 6 aprile (la notte c'era stato il sisma) quando Piscicelli riceve la telefonata di Pierfrancesco Gagliardi.

PISCICELLI: si'

GAGLIARDI:...oh ma alla Ferratella occupati di sta roba del terremoto perche' qui bisogna partire in quarta subito...non e' che c'e' un terremoto al giorno

P:..no...lo so (ride)

G:...cosi' per dire per carita'...poveracci

P:..va buo' ciao

G:...o no?

P:...eh certo...io ridevo stamattina alle 3 e mezzo dentro il letto (il riferimento e' all'ora del sisma, ndr).

G:...io pure...va buo'...ciao.

Successivamente, l'imprenditore ha smentito di essere lui quello che rideva, sottolineando che si trattava invece del cognato, definito la ''metastasi della mia vita'' ed ha inviato comunque una lettera di scuse per ''quella frase scioccante''.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2011/03/31/visualizza_new.html_1528499055.html


Nessun commento:

Posta un commento