martedì 21 giugno 2011

Fusione nucleare fredda: e’ il futuro? - di Luciano Priori Friggi

Il catalizzatore di energia di Rossi e Focardi sembra funzionare davvero.


Catalizzatore di energia di Rossi e Focardi (LENR)

Catalizzatore di energia di Rossi e Focardi (LENR)

Se funzionasse davvero sarebbe la soluzione del problema energetico. Sto parlando della fusione nucleare fredda, ancora tuttavia allo stato sperimentale, anche se dal prossimo ottobre partira’ il primo reattore. Di che si tratta?

La fusione nucleare “calda” e’ quella che conosciamo: la fusione di atomi fa sprigionare l’energia, ma richiede elevatissime temperature, con tutti i problemi che abbiamo visto di recente anche con Fukushima (dove pero’, come ci segnala un nostro lettore si deve parlare di “fissione”); la fusione fredda fa la stessa cosa ma a temperatura ambiente.

L’annuncio della scoperta e’ dello scorso gennaio ed e’ arrivata dall’Università di Bologna quando il fisico Sergio Focardi e l’inventore Andrea Rossi, hanno fatto conoscere al mondo di aver realizzato la fusione fredda in laboratorio. Ma quel che piu’ conta hanno riprodotto l’esperimento davanti a giornalisti e studiosi in un capannone, facendo restare tutti stupefatti.

Che cosa e’ accaduto? I due scienziati si sono serviti di un reattore minuscolo riuscendo a dimostrare che a fronte di un’alimentazione di energia, a regime di circa 400-450 W/h, si puo’ produrre un’energia circa 20 volte superiore, pressappoco di 12kW/h. I componenti che fanno innescare la reazione sono il nichel e l’idrogeno.

La notizia curiosa e’ che Focardi e Rossi non sono ancora in grado di spiegare da un punto di vista teorico del tutto cosa esattamente succede nel corso della reazione. Ma curioso, e non solo, e’ anche il fatto che la Grecia usufruira’ per prima dello sfruttamento dell’invenzione che, pur fatta a Bologna, non ha trovato in Italia finanziatori. Sara’ una società greca infatti che, dopo aver acquistato il diritto di sfruttare l’invenzione, mettera’ in funzione dal 1° ottobre prossimo il primo reattore.

Intanto dalla Nasa americana, per bocca di Dennis Bushnell, scienziato capo dell’agenzia, fanno sapere che l’invenzione di Andrea Rossi funziona e che si tratta effettivamente di una reazione nucleare a bassa energia (LERN).

A questo punto qualche domanda viene spontanea porsela: cosa ha fatto fino ad ora l’Italia, con il suo governo filo-nuclearista (a caldo), ed le societa’ dell’energia quotate in borsa? Non si sa. Io almeno non lo so, ma sarebbe bene conoscere esattamente tutti i risvolti di questa storia perche’ per Bushnell: ”Probabilmente se venisse utilizzato su scala mondiale, non ci sarebbero bisogno di altre fonti alternative, perché la nostra società potrebbe benissimo alimentarsi solamente tramite questo tipo di reattori”.

Bushnell ha anche aggiunto: “Credo che siamo sul punto di capire cosa stia succedendo dentro il reattore, penso che le cose adesso accadranno molto rapidamente. E’ una tecnologia che cambierà le carte in tavola, risolvendo i problemi geo-economici, geo-politici e di riscaldamento globale”. Mica uno scherzo.

L’Italia e’ fuori da questo discorso. Succube dei francesi, cui continua a cedere grandi industrie (cosi’ non danno fastidio politicamente), e’ interessata evidentemente a far affari con loro nel nucleare a caldo.




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