giovedì 16 giugno 2011

Uno, cento, mille Brunetta.







Per anni si è detto, soprattutto fra chi si definisce “di sinistra” e ha l’insopprimibile vizio dell’autoflagellazione panizanche noto in psichiatria forense come “spararsi sugli zebedei”, che niente sarebbe mai cambiato perchè nell’opposizione non ci sono leader, idee, proposte, alternative, blah blah. Poi, appena arriva il momento del panico e delle sberle, riaffiorano dai canali di scarico personaggi come Brunetta – colui al qual Venezia fece trombetta (Dante, Inferno, XXI), nelle elezioni comunali – che insolentisce milioni di precari, un partito, in Italia, come l’alieno chiaramente piombato sulla Terra a Roswell chiamato Paniz, quello della “nipote di Mubarak”, o come Stranamore Stracquadanio che insulta tutti i dipendenti pubblici (4 milioni) accusandoli di “non fare un cazzo” (sic). I grandi leader che stanno demolendo l’era Berlusconiana brunetta001ci sono già e si chiamano Brunetta, Stracquadanio, Santanchè, Gasparri, “Guaddro Gaccia” LaRussa, Minzolini, Cicchitto, Calderoli, Trota Bossi, Sallusti, Belpietro e tutti coloro la cui alluvionali apparizioni sugli schermi e le cui esternazioni si rivelano sempre più micidiali per il loro Beneamato. Con un Brunetta al governo, chi ha bisogno di un’opposizione?





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