sabato 13 agosto 2011

Da Claudia Petrazzuolo.



‎" Ricevo e ripropongo volentieri:
" Vedete voi …

Il figuro che, per maledizione divina e volontà di un quarto della nazione, da anni usurpa il governo di questo paese, a maggior ragione detto in questi momenti in cui gode di un premio di maggioranza conquistato da una coalizione diversa da quella che lo sorregge, assieme ad un azzeccagarbugli di manzoniana memoria, ieri ha spinto il paese sul fondo di ognuno dei baratri possibili. Dalla faccia a deretano di questo essere è venuta, come prima affermazione, quella secondo la quale questo debito pubblico è colpa dei governi in vita sino al 1992, dopodiché c’è stata la sua discesa in campo e solo le incarognite forza del male: comunisti, mercati, spectre, satana ed i suoi discepoli, gli alieni di Orione e, udite udite, persino istituzioni deviate dello stato quali magistratura e presidenza della Camera e della Repubblica gli hanno impedito di rendere ricchi e felici gli Italiani. Ogni altra considerazione a tutto ciò è superflua!. Il dopo, ciò che, insieme, hanno biascicato dopo si risolve in un unico concetto: “ ITALIANI POSIZIONE DEL RACCOGLITORE D’ULIVE E OLIO O BURRO secondo che siate del sud o del nord “.
In questo paese c’è una evasione fiscale annua di duecentosettantamiliardi (270.000.000.000) di euro, pari a circa quattro possibili correzioni di bilancio dell’importo di quella annunciata; a parte una spinta alla guerra tra poveri (chiuderemo gli esercizi che non emettono scontrino fiscale) non c’è traccia alcuna di una seria terapia per questa patologia. I possessori di yacth, ferrari, seconde e terze e quarte case in giro per il mondo, gli abituès delle seichelles e delle caiman , i correntisti italiani dei paradisi fiscali, i possessori di aziende off shore, i corruttori, gli intrallazzatori e quelli che “spaghetti e alici 1,30 euro” continueranno imperterriti e sornioni a vivere la loro vita a fianco di coloro che, invece, si spezzano la schiena o con gli occhi pieni di lacrime dicono ai figli che “ no …, non te lo posso comprare” o di quei giovani che vivono le proprie legittime speranze come una maledizione.
Sono previsti tagli agli enti locali per nove miliardi di euro; gli enti locali sono i comuni, le province, le regioni. Tutte queste istituzioni dovranno giocoforza sopperire ai mancati introiti dal governo centrale in altri modi, secondo Voi come faranno? Il vostro sindaco di rifondazione, o dell’Italia dei valori, o anche leghista, pidino, udcino, pidiellino, dentro a quali tasche andrà a pescare gli euro che gli serviranno per fornirvi di quei servizi di cui abbisognate? LE VOSTRE!. Ed ecco perché noi tutti DOBBIAMO, non metterci in marcia verso una Roma distratta e bistrattata al pari delle altre realtà urbane, RACCOGLIERCI in POPOLO, CIASCUNO NEL SUO DISTRETTO DI APPARTENENZA e costringere questi nostri rappresentati a cessare di essere i galoppini del FIGURO per diventare finalmente coloro che abbiamo scelto ed eletti per fare i nostri interessi e non quelli del nano.
Lo sviluppo e la crescita, nella relazione fatta ieri dal GATTO e dalla VOLPE, sono e restano dei concetti inespressi di una speranza la cui realizzazione è legata alla volontà di quel dio, chiamatelo come volete, che ha però di già e da tempo lunghissimo oramai, dimostrato di non amare questo paese, visto che alcuni tra i suoi rappresentanti continuano ad usufruire di agevolazioni negate agli altri cittadini, continuano a sostenere gli affamatori, non denunciano e combattono soprusi e abusi, difendono privilegi, non combattono, se non a parole, vergogne e disgrazie diffuse. Quindi niente investimenti a favore del lavoro, della ricerca, delle innovazioni tecnologiche, della gioventù, in una sola parola: della SPERANZA.
Tagli al numero dei comuni e delle province: qualcuno si è chiesto dove finiranno, in attesa del previsto accorpamento, gli impiegati, i funzionari, gli operai i, comunque, dipendenti degli ENTI TAGLIATI? E le loro famiglie? E cosa sostituirà i loro redditi? Avremo tutta una nuova classe di diseredati da licenziamento, cassa integrazione? E quanti, tra quelli già di una certa età, reggeranno alla umiliazione di una sopravvenuta malattia del vivere? Chi si assumerà questa tremenda responsabilità? Chi, se non noi tutti, sarà responsabile di ogni singolo atto di disperazione non soltanto di e tra questi ma anche di ciascuno di tutti gli altri?
Un giornale di ieri titolava “ per noi stangata per loro un pranzo a 4 euro”. E la sintesi perfetta della condizione espressa dalla nostra classe politica, non solo quella al governo ma anche e soprattutto quella che dovrebbe essere espressione della povera gente: LA VERGOGNA che avrebbe dovuto soffocarli ad ogni boccone deve essere annegata alla prima forchettata di spigola o al primo sorso di cabernet o di primitivo che hanno ingurgitato, altrimenti almeno qualcuno avrebbe, e non da poco, dovuto segnalare la cosa ai suoi elettori e farne motivo di scandalo e di ludibrio pubblico, perché, sappiatelo, la differenza al costo reale di ogni pietanza ce la RIMETTIAMO NOI DI TASCA ad ogni forchettata.
Lo stesso giornale, IL MIO GIORNALE, titola stamane : “ QUESTA E’ UNA RAPINA ! “. Signori, IN ALTO LE MANI, PREGO!. FORTEBRACCIO".



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