sabato 3 settembre 2011

Capo Suvero, storie e leggende. In questa zona sarebbe spiaggiata la sirena Ligea.



Autore: Valentina Tortelli
Fonte: Quotidiano della Calabria
Data: 29/08/2011


GIZZERIA - C'E' un promontorio che si allunga sul mar Tirreno sulla cui groppa la storia si incrocia conla leggenda.è CapoSuvero, dove si ha ragione di pensare sia finita, spiaggiando, la sirena Ligea. Produzioni letterarie antiche, prima fra tutte l'Odissea, narrano delle tre sirene Partenope, Leucosia e Ligea impegnate con il loro canto ad attirare le navi in transito e a farle naufragare.
Ulisse, avvertito, non cadde nel tranello e riuscì a resistere al canto delle sirene legato all'albero maestro della propria nave e con i marinai resi sordi dai "tappi" che aveva fatto loro mettere alle orecchie. Le sirene deluse si lasciarono annegare e si dispersero. Conoscenza comune e leggenda vogliono che le sirene sostino sempre in prossimità dei capi e dei promontori, i quali sono già di per sé un pericolo per la navigazione e sono spesso segnalati da un faro. Esattamente come Capo Suvero.
Dopo essersi lasciate andare, sempre secondo i racconti tramandati, la sirena Partenope spiaggia a Napoli e dà il toponimo alla zona oggi conosciuta come partenopea; Leucosia finisce dalle parti di Punta Licosa, nel salernitano, che dalla sirena sembra trarre il nome e Ligea, stando anche alla testimonianza del geografo greco Licofone, spiaggia sugli scogli vicino Terina, alla foce del fiume Ocinaro. Con queste premesse, Camillo Trapuzzano appassionato di storia e archeologia e rappresentante legale dell'associazione Hydria Onlus, ipotizza che il luogo esatto in cui Ligea è approdata sia proprio Capo Suvero.
Che il territorio lametino, in particolare la fascia tirrenica tra Gizzeria e Nocera Terinese, sia stato abitato nel periodo greco e poi romano, ormai è appurato su più fronti. Lo confermerebbe la storia, ma anche i ritrovamenti archeologici.
Monete e arredi funerari sono stati rinvenuti in questa zona, segno di frequentazione antica del sito e sono custoditi presso il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. Una decina di anni fa è stata rinvenuta nel territorio anche una hydria, un'anfora per la conservazione dell'acqua, che ha ispirato il nome dell'Associazione Hydria Onlus costituita nel 2000. Lo scopo di Hydria è la promozione culturale del territorio e quello di Gizzeria è ancora piuttosto sconosciuto.
"Reperti archeologici antichi sono stati trovati anche sui fondali marini" spiega Roberto Spadea, curatore del Museo Archeologico di Lamezia "le acque sono molto pescose in questo senso e per tutelarle è stata siglata una intesa tra Soprintendenza e Guardia di Finanza".
Tornano alla leggenda e alle sirene, l'ipotesi di Hydria sembra quadrare: "L'antica città di Terina sorgeva più o meno dove si trova Sant'Eufemia vecchia" spiega Trapuzzano "mentre gli storici non concordano sull'esatta rispondenza attuale del fiume Ocinaro. Per alcuni si tratta del torrente Bagni, per altri del fiume Amato. C'è anche chi sostiene che l'Ocinaro sia l'attuale Savuto o il corso d'acqua Zinnavo. Ma l'unico capo, in zona, che sia vicino a Terina e in corrispondenza della foce dell'Ocinaro non è che Capo Suvero". Non solo, nelterritorio gizzerota,Ligea avrebbe addirittura trovato la propria tomba.
"Non è infatti da escludere che il mausoleo circolare del III - IV secolo d.C trovato in zona, sia stato edificato su una precedente costruzione" conclude Trapuzzano. Oltre la leggenda e oltre l'intuizione degli studiosi, l'Amministrazione di Gizzeria e l'Associazione Hydria hanno voluto inserire la sirena Ligea accovacciata su uno scoglio di Capo Suvero su tutti i manifesti culturali dell'estate 2011. Proprio per promuovere il territorio e la sua affascinante leggenda.


http://www.gizzeriaonline.it/newsDettaglio.php?news=883

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