venerdì 11 novembre 2011

Anche Ignazio ha le sue amazzoni. - di Gianluca Di Feo

Lavinia Prono
Lavinia Prono

Trenta tra consiglieri e comunicatori. Ecco lo staff ristretto del ministro. Inclusa la pattuglia di giovani pr "da invitare senza consorte".



Più che uno staff sembra un battaglione, così nutrito da provocare la ressa per trovare posto sui palchi d'onore. Ben trenta persone: tante ne conta il gabinetto "ristretto" di Ignazio La Russa. Con una guardia del corpo femminile che fa invidia alla scorta di amazzoni del fu Gheddafi: sette giovani dottoresse per proteggerne l'immagine.


La lista ufficiale con tanto di "ordine di precedenza interno" mostra una quantità di consiglieri, generali e comunicatori che in altri Paesi basterebbe e avanzerebbe per un intero governo. Ci sono consiglieri per qualunque esigenza, come se l'Italia fosse una potenza militare mondiale: ben 15, con incarichi che suonano come doppioni. C'è un onorevole per "gli affari internazionali" e un ambasciatore per le questioni diplomatiche; un esperto di moda per i "Grandi eventi" e il patron del festival di Sanremo per "la comunicazione delle celebrazioni del 150 anniversario dell'Unità d'Italia" senza contare quello per la "comunicazione informatica"; uno per "la riconversione del settore produttivo della Difesa" e uno per "la politica industriale"; un membro del Consiglio di Stato come consulente militare e un generale "per l'elaborazione di uno studio comparativo sulle strutture militari degli altri Paesi". E poiché si guarda al futuro, ecco anche il consigliere "per le attività aerospaziali". A questi vanno aggiunti sei tra generali e ammiragli e prefetti, allineati dietro ai senatori Pierfrancesco Gamba e Antonino Caruso. Quanti di loro saliranno sulle 19 lussuose Maserati blindate ordinate dalla Difesa?


Bisogna sottolineare come Ignazio La Russa sia molto riconoscente verso i suoi collaboratori, a cui ha agevolato carriere importanti. L'ultima polemica riguarda il capo di gabinetto, il generale Claudio Graziano, appena nominato al vertice dell'Esercito scavalcando con balzo d'alpino uno schieramento di colleghi più anziani. Ma altre poltrone rendono lo staff molto simile a un piccolo comitato d'affari. 


Il capo segreteria Roberto Petri, dirigente in aspettativa di una cassa rurale romagnola, si è insediato nel cda dell'Eni, il top delle ex Partecipazioni statali. L'ingegnere Marco Airaghi è nel vertice dell'Agenzia Spaziale Asi. Il giovane Giovanni Bozzetti è stato assessore alla Moda della giunta Moratti: ora ha ottenuto la vicepresidenza di Difesa Servizi Spa, il nuovissimo ramo business del ministero, e la presidenza di Infrastrutture Lombarde Spa, società chiave per gli affari dell'Expo: la figura perfetta a cui affidare la comunicazione. Che dire di Gianmarco Mazzi, che dopo avere affiancato Tony Renis, Panariello e Bonolis adesso ha conquistato la direzione del Festival della canzone: quale migliore regia per le costose fanfare dei 150 anni del Tricolore?


Tra i politici sorprende la riconferma di Alessandro Ruben, che i cablo di WikiLeaks hanno svelato attivissimo nei rapporti con l'ambasciata Usa, nonostante la sua adesione al partito finiano. Ma molti dei tecnici in divisa sono quelli che scelse Arturo Parisi, esperti di cui La Russa ha imparato a fidarsi come il generale dei carabinieri Tullio Del Sette. Ognuno riceve emolumenti extra significativi: in media 57 mila euro l'anno. E alcuni, come il responsabile Web Antonio Giordano, hanno lo stesso ruolo anche nel Pdl e nella fondazione aennina Italia Protagonista.


Mascia Garigliano A fare la guardia all'immagine provvede un plotone tutto femminile, guidato dal portavoce Emiliano Arrigo e dalla segretaria particolare Stefania Chiavelli. Spicca Rita Fantozzi, un tempo ombra di Fini oggi inserita nel Pdl. E una schiera di trentenni, spesso protagoniste delle notti capitoline, come Anna Selene Della Notte e Valeria Venuto. O la bionda milanese Lavinia Prono, leader della Giovane Italia, e la mora romana Mascia Garigliano, autrice di articoli sulle "nozze ideali". Le gratifiche non sono esaltanti: la media è di circa 20 mila euro annuali. E per tutte le Ignazio Girls il cerimoniale prevede una nota assai singolare: "da invitare senza consorte".


Mascia Garigliano
Mascia Garigliano


http://espresso.repubblica.it/dettaglio/anche-ignazio-ha-le-sue-amazzoni/2166169/24

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