mercoledì 23 novembre 2011

Maltempo, frana investe casa in provincia di Messina: sono tre le vittime




Situazione critica in Sicilia e in Calabria: vittime, danni ingenti, scuole chiuse per evitare guai peggiori. E' stata salvata la ragazza data per morta. La pioggia dà una tregua, ma ora è massima allerta meteo in Puglia, in particolare nel Salento e in provincia di Taranto.

Il ponte crollato per la pioggia
Pioggia incessante, un torrente che s’ingrossa, argini che non tengono per via dell’incuria, uno smottamento che diventa frana, un costone di roccia che investe un gruppo di case. Tre morti. Ma il bilancio rischia di salire. Il maltempo miete ancora vittime in Italia. Questa volta è accaduto in Sicilia, in provincia di Messina, per la precisione a Scarcelli, una frazione di Saponara. “Abbiamo bisogno di aggiornare al più presto la mappa di tollerabilità del territorio, concentrare risorse per fare prevenzione, intervenire sui fattori che nel suolo possono causare disastri”: parola di Corrado Clini, il neoministro dell’Ambiente. Volto nuovo, problema vecchio.

Un bambino di 10 anni, un padre con un figlio grande: sono loro le vittime del fiume di fango che ha sommerso il paesino a ora di cena, al termine di una giornata di pioggia incessante che ha battuto per ore non solo la Sicilia, ma anche le isole Eolie, la Calabria (dove il giorno prima si era contato un altro morto per il maltempo), un pezzo di Sardegna, il versante ionico della Puglia(dove oggi c’è allerta nel Salento e in provincia di Taranto) e un pò tutto il Sud.

La tragedia, però, è a Saponara, dove sin da subito si è messa in moto la macchina dei soccorsi. Troppo evidente, del resto, che il costone di roccia franata avesse provocato danni e seminato morte. Inizia la ricerca dei dispersi, a lavoro gli uomini della Protezione civile, dei Vigili del fuocoe dei Carabinieri. Presto ne vengono segnalati due, un padre e un figlio che mancano all’appello. La madre si è salvata per miracolo, aggrappandosi alla ringhiera di un balcone. I pompieri riescono a salvare un ragazzo investito dal fiume di acqua e fango che ha invaso le strade. E non smettono di cercare.

“Il paese è in ginocchio – aveva detto il vicesindaco di Saponara, Giuseppe Merlino -, i danni sono ingenti e tutti speriamo che i due dispersi, travolti dalla frana, siano in vita”. Speranza purtroppo rivelatasi vana. “Non era una zona ritenuta a rischio quella in cui ieri si è verificata la tragedia” ha detto invece il sindaco, Nicola Venuto. “Lo scorso anno – ha aggiunto – c’erano stati degli smottamenti e segnalati dei rischi ma in un un’altra zona, non in questa”. Il sindaco ha confermato che per tutta la notte vigili del fuoco, Protezione civile, militari e volontari hanno scavato alla ricerca di dispersi nel tentativo di salvarli. Sul luogo del disastro, che si può raggiungere solo a piedi, i soccorritori continuano a scavare. Anche a mani nude. In un paese vicino, Monforte San Giorgio, il conducente di un mezzo scavatore che cercava di rimuovere massi e detriti dalla strada, viene intanto investito dal fango, restando gravemente ferito. ”In questo momento – ha detto il sindaco – c’è il rischio di dover disporre con una ordinanza l’evacuazione di 420 persone: 220 nel centro del paese e 200 nella frazione di Scarcelli. Ora ci sono una dozzina di famiglie senza casa – ha aggiunto – ma c’è un rischio residuo sui costoni che va analizzato da geologi della Regione, dopo decideremo”.

L’alluvione a Barcellona Pozzo di Gotto e Milazzo

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Il primo corpo ad essere restituito è quello di un bambino di 10 anni. Si chiamava Luca Vinci e al momento della tragedia era in casa con la madre, che si è salvata. Tutto è accaduto troppo in fretta e, anche se distante solo pochi metri dal figlio, non ha potuto far nulla. Intanto esonda un torrente a Villafranca Tirrena (Messina), a valle di Saponara, e 20 famiglie rimangono isolate. Poco dopo, ormai a notte fatta, emergono dal fango anche i corpi senza vita di Luigi e Giuseppe Valla, padre e figlio, rispettivamente 55 e 25 anni, le due persone che risultavano disperse nella frana di Scarcelli. Passano pochi minuti e il responsabile della Protezione Civile siciliana, Pietro Lo Monaco, annuncia il recupero di un quarto corpo: è di una donna di 24 anni. La notizia, tuttavia, è smentita a distanza di ore. La ragazza, infatti, è stata salvata dai vigili del fuoco insieme a una donna di cinquant’anni: entrambe sono state recuperate all’interno di un’abitazione di Saponara con il fango che arrivava loro al collo. A quanto pare, però, vi sarebbero ancora dispersi.

Ora, invece, mentre il sole è coperto da un cielo velato di nero, si continua a scavare tra il fango. Anche le persone si sono attrezzate con vanghe e stanno pulendo strade e cantine invase dal fango. “Vivo qui da 20 anni – racconta Giovanni, 48 anni – non era mai successa una cosa del genere. Le case crollate erano lì da almeno 50 anni. In passato non c’è mai stato un caso del genere: è stata una tragedia. Eravamo tutti bloccati e non si poteva scappare”. Mentre con i familiari, armato di pale, toglie il fango dalla cantina della propria casa, Giovanni ricorda nitidamente cosa è accaduto ieri sera: “Ero bloccato in auto e non riuscivo neanche a scendere dalla vettura per aiutare i miei, non ho visto mai cadere tanta acqua tutta insieme”. Sui soccorsi dice che “sono stati veloci, perché sono arrivati subito i militari della brigata Aosta e i medici del 118, con appartenenti alla Protezione civile comunale, che hanno aiutato subito alcune persone rimaste bloccate a lasciare le loro abitazioni”.

Tutta la provincia di Messina è in ginocchio: allagamenti e piccole frane si sono verificate a Milazzo, Barcellona Pozzo di Gotto e Terme Vigliatore. La linea ferroviaria Palermo-Messina è interrotta a causa delle piogge che hanno causato allagamenti e smottamenti. A Barcellona Pozzo di Gotto, 50 famiglie sono rimaste isolate nella frazione di Migliardo Gala per l’esondazione di un torrente. Sempre a Barcellona, nove disabili e due operatori erano rimasti bloccati al primo piano di una comunità di contrada Oreto, perchè il piano terra dell’edificio era allagato. A Milazzo è allagato in parte l’ospedale cittadino e a Castroreale ci sono problemi per la viabilità con molte strade inagibili. Problemi alla A20 Messina-Palermo in entrambe le direzioni nel tratto tra lo svincolo di Milazzo e quello di Barcellona Pozzo di Gotto per smottamenti. Il sindaco di Barcellona,Candeloro Nania, ha invitato la cittadinanza a non uscire da casa, il primo cittadino di Messina,Giuseppe Buzzanca, ha disposto la chiusura di tutte le scuole della città, e lo stesso provvedimento è stato adottato dall’Università di Messina. Problemi anche per le isole Eolie: le condizioni del mare hanno determinato la sospensione dei collegamenti marittimi con la terraferma e a Milazzo sono rimasti bloccati i tanti pendolari e camion carichi di derrate alimentari. Stromboli, Ginostra, Panarea, Alicudi e Filicudi sono isolate da ieri pomeriggio.

Stamane, intanto, nelle zone colpite dall’alluvione è arrivato il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, che ha presieduto una riunione operativa nel municipio di Barcellona Pozzo di Gotto, il centro inondato ieri dalla piena del torrente Longano. In programma, poi, un sopralluogo a Saponara, il paesino che ha pagato il prezzo più alto alla furia della pioggia. ”Sono qui perché il presidente del Consiglio ha voluto che ci fosse subito una presenza del governo nazionale” ha detto Gabrielli, che poi ha aggiunto che “appena la Regione siciliana formulerà la richiesta di stato di emergenza, questa verrà sicuramente portata al primo Consiglio dei ministri utile”.

Non smette di piovere a Catanzaro, dove ieri un nubifragio ha provocato la morte di un uomo e dove le scuole domani resteranno chiuse. In provincia, invece, crollato un ponte che collega Calderà e Spinesante. A causare il cedimento è stato il fiume che scorre sotto la struttura ferroviaria, dove poco prima era transitato il treno regionale Lamezia Terme-Catanzaro Lido, deragliato nel tratto compreso tra Feroleto e Marcellinara. E’ quanto hanno accertato i vigili del fuoco, che hanno eseguito le prime verifiche sul posto nell’immediatezza del fatto, sotto una pioggia incessante. Il convoglio è uscito dai binari coricandosi leggermente di lato. Fortunatamente non ci sono state gravi conseguenze: sul convoglio viaggiavano una ventina di passeggeri, alcuni dei quali sono rimasti contusi. Gli accertamenti proseguiranno nella giornata di oggi, resi più facili dal leggero miglioramento delle condizioni meteo. Al momento infatti il cielo è coperto ma ha smesso di piovere.

In serata le condizioni meteo sono peggiorate ed è stata convocata una riunione in Prefettura. Su Catanzaro si è abbattuto un vero e proprio diluvio con tuoni e fulmini, decine le richieste di intervento giunte al comando dei vigili del fuoco. Il comune di Lamezia Terme ha invitato la cittadinanza ad evitare, se non per motivi strettamente necessari, di uscire di casa. Nella zona ionica – soprattutto crotonese – da pochi minuti è interrotta la linea ferroviaria jonica, tra Soverato (Catanzaro) e Crotone per un muro caduto e l’allagamento della stazione di Botricello(Catanzaro). Su gran parte della Calabria ha smesso di piovere dopo il nubifragio di ieri. Anche in Calabria sono i fiumi a fare paura. Risultano esondati diversi torrenti e tra questi l’Umbro, a Cropani, ha allagato un gruppo di case popolari. Nel capoluogo calabrese ci sono ancora famiglie isolate e si sta procedendo all’evacuazione di alcune persone. Allagamenti e disagi hanno segnato tutta la rete viaria, con alcune strade che restano chiuse come nel caso della Provinciale per San Floro. Difficoltà si registrano anche per l’approvvigionamento idrico e le linee telefoniche. Disagi alla viabilità sono segnalati anche nel Crotonese, mentre e’ stata chiusa la linea ferroviaria tra Crotone e Soverato.

La pioggia ha continuato a battere intensa anche sulla Sardegna meridionale, sulla costa orientale, nel nuorese e in Ogliastra. Il sindaco di Nuoro ha emesso una ordinanza per la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, così come ha fatto il sindaco di Cagliari per l’area di Pirri. Scuole chiuse anche in alcuni comuni della Gallura. Nel Campidano sono esondati alcuni piccoli fiumi e a Guspini e Villacidro sono state evacuate dalle loro case una decina di famiglie. Frane e smottamenti vengono segnalati dall’Anas nella zona del cagliaritano. Durante la notte il maltempo ha provocato disagi alla circolazione sulla rete stradale dell’isola e anche una interruzione dell’erogazione idrica in alcuni Comuni. In serata la situazione è leggermente migliorata sulla Sardegna centromeridionale e orientale.

Nubifragi anche in Puglia, nel tarantino, con disagi soprattutto alla circolazione stradale e ferroviaria. Problemi anche in Liguria, soprattutto a causa del vento forte che ha provocato la caduta di alberi, problemi alla viabilità sulle autostrade e costretto il terminal commerciale Vte diVoltri a fermare le attività. Due aerei che avrebbero dovuto atterrare nel a Genova sono stati dirottati su altri scali. Il quadro sembra destinato a non migliorare: la perturbazione stazionerà fino a domani sull’Italia meridionale e in parte su quella centrale. La Protezione civile ha emesso una nuova allerta meteo che prevede temporali su Sardegna, Calabria, Basilicata e Puglia, con estensione anche a Marche e Abruzzo.

“Abbiamo bisogno di aggiornare al più presto la mappa di tollerabilità del territorio, concentrare risorse per fare prevenzione, intervenire sui fattori che nel suolo possono causare disastri”: parola del neoministro dell’Ambiente Corrado Clini che, intervistato da Sky Tg24, ha sottolineato sia indispensabile “intervenire anche sui corsi d’acqua e iniziare a considerare la possibilità che zone esposte vengano svuotate da attività produttive e residenze: il prezzo che si paga traccheggiando è molto alto, dobbiamo quindi anche pensare che alcune attività consolidate debbano essere spostate da alcuni siti. I tempi di lavoro sono lunghi ma dobbiamo attrezzarci per l’emergenza e in questo, il lavoro della Protezione Civile è essenziale”.

“La Protezione civile regionale è presente sui posti dall’inizio dell’emergenza e anche questa mattina il nostro capo del Dipartimento, Pietro Lo Monaco, sarà accanto alla gente. Dichiareremo immediatamente lo stato di calamità con l’auspicio che il governo nazionale sostenga, senza altri indugi, la messa in sicurezza del territorio”: lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, che ha espresso “solidarietà alla popolazione del territorio messinese e un sentimento di forte cordoglio per le vittime della frana di Saponara”. Lombardo, poi, ha assicurato che “non faremo mai mancare il nostro sostegno a un territorio già duramente colpito in passato e sin da oggi i componenti della giunta regionale di governo saranno sui luoghi colpiti dalle forti piogge per assistere la popolazione”.

Mentre le istituzioni prendono posizione, i tecnici tornano a battere sul solito tasto. “E’ un film già visto e che conosciamo, ahimè, anche troppo bene, ma nonostante abbiamo segnalato e segnaliamo da anni tutto in modo forte e chiaro alle istituzioni a vario livello, ad oggi assistiamo ancora all’assordante indifferenza della nostra classe dirigente. E’ evidente che la politica in tutte le sue forme non solo sottovaluta il fenomeno, ma soprattutto, si rende complice con la propria inerzia”: è il durissimo affondo del vicepresidente dei geologi di Sicilia, Carlo Cassaniti, che commenta così il nuovo disastro causato dal maltempo. “In questi anni – prosegue Cassaniti – noi geologi italiani abbiamo messo sotto i riflettori la problematica relativa al rischio idrogeologico, abbiamo studiato e approfondito tali fenomeni per farci trovare oggi pronti a dare il nostro contributo alla collettività, ma ancora una volta non si decide, non si prendono le misure serie e concrete per migliorare le condizioni di sicurezza del nostro territorio nazionale”. I geologi siciliani chiedono che “al ministero dell’Ambiente venga nominato un geologo come sottosegretario, che assuma l’impegno di commissariare l’Italia per l’emergenza idrogeologica. Abbiamo dimostrato -ha continuato Cassaniti- da Giampilieri in poi, che sappiamo assolvere anche alla funzione etica e sociale della professione di geologo la quale, a dispetto di quanto qualcuno vuole far credere, non è e non è mai stata una casta ma, invece, è ed è sempre stata, la forza di un gruppo al servizio della comunità e del territorio”.

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