venerdì 25 novembre 2011

Quando si parla di ingiustizie...






QUESTO SIGNORE CHE VI CHIEDE SACRIFICI GUADAGNA 72 MILA EURO AL MESE!!

COME CAPO DEL GOVERNO 12.000 €

COME SENATORE A VITA 25.000 €

PENSIONE 35.000 €



http://www.free-italy.info/2011/11/mario-monti72000-euro-al-meseecco.html

7 commenti:

  1. Non condivido. Questo signore (!) è un economista di fama mondiale, che ha qualche probabilità di far uscire l'Itala dalla crisi e conseguentemente di salvare l'euro e l'unione europea. Chi lo critica sente di avere le stesse capacità? Se guadagna 2.000 euro al mese un motivo ci sarà, o no?

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  2. Ho solo voluto mettere in evidenza una grande ingiustizia dovuta al gap esistente tra lavoratori normali e grandi manager.
    Sai che ammiro e stimo Monti, ma la differenza remunerativa tra lui e i semplici lavoratori che svolgono mansioni socialmente utili è abissale.

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  3. ...e tale deve essere. Pensa che molti tecnici non vogliono fare i vice ministri e sottosegretari perché il compenso di 160.000 euro l'anno lordi è troppo poco.
    Su 60 milioni di abitanti è un caso che Mario Monti costituisce l'ultima speranza?
    Su un altro versante, è un caso che Roberto Vecchione chiede a De Magistris 220.000 euro per un biennio per dirigere non ricordo più cosa a Napoli.
    L'enorme conoscenza e competenza, che oggi si chiama "nowau" (se non sbaglio la citazione), ha un prezzo, che si deve pagare per avere la persona che lo possiede.
    Figurati se uno ha le capacità di salvare una nazione. Scherziamo?

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  4. Condivido in parte il tuo ragionamento. Ammetto che chi si assume grossissime responsabilità abbia diritto ad una remunerazione cospicua e rapportabile alla responsabilità assunta, ma non ammetto che chi svolge un lavoro socialmente utile percepisca stipendi da fame.

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  5. Le casse dell'Erario sono vuote. Non c'è un centesimo. Purtroppo la situazione non è destinata a migliorare. Con un debito sovrano di 1830 miliardi di euro e il populismo sfrenato del precedente governo ci vorranno almeno 10 anni, semprechè l'economia riparta, per ridurlo di mille miliardi.
    Tutto il mondo occidentale è vissuto al di sopra dei propri mezzi, noi poi più di tutti. Il tempo delle vacche grasse è finito, per sempre.

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  6. Non sono d'accordo. Noi italiani, contrariamente ai nostri governanti, siamo un popolo di risparmiatori, e la crisi l'hanno determinata altri.
    E se nelle casse dell'erario non c'è una lira, non è per colpa degli italiani, ma di chi ci ha governato, ed intendo tutti, spartendo mazzette a destra e a manca per assicurarsi la poltrona nei posti di comando.
    Noi possiamo solo accusarci di aver mollato la presa, di non aver prestato attenzione, possiamo accusarci solo di essere stati menefreghisti, di aver avuto troppa fiducia in chi doveva amministrare la cosa pubblica.
    La nostra colpa è l'inerzia, e la nostra inerzia, purtroppo, la pagheranno i nostri figli e nipoti.

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  7. Dai, quella degli italiani un popolo dei risparmiatori è ormai un fenomeno del passato. Non solo. Ma non c’entra con il nostro ragionamento. Noi stiamo parlando dell’oggi non dell’ieri. Ieri era il tempo della vacche grasse, dal 1980 in poi, con un sistema pensionistico basato sulla retribuzione e non sulla contribuzione per cui i pensionati di ieri gravano sui lavoratori di oggi, con elargizione di privilegi a ogni piè sospinto.
    E poi, non scherziamo, Berlusconi & C. non sono ascesi al governo per virtù divina, ce l’hanno mandato gli italiani. E almeno quelli che l’hanno votato non hanno la mia stima. Noi non ci dobbiamo accusare di nulla, non abbiamo mollato la presa, non ce l’avevamo affatto.
    D’altra parte la corruzione del sistema è avvenuta con tale progressività da abbracciare generazioni di italiani privi di memoria storica. Proviamo a chiedere a chi è nato con ‘Mani Pulite’ se ne sanno qualcosa, nulla ne sanno. La memoria storica si è persa in questo modo, progressivamente, di generazione in generazione, ricostruirla è quasi impossibile. Ci stanno provando alcuni magistrati coraggiosi, che si sono dimessi per svolgere questa attività nelle scuole, laddove si dovrebbe formare la coscienza civile, Penso a Gherardo Colombo, a Bruno Tinti, giusto per fare qualche esempio. E siccome è noto che la scuola è dove si formano i valori,morali ed etici, la scuola è stata ridotta in macerie, così come è a pezzi la giustizia. I nostri figli e nipoti pagheranno i crimini e non li abbiamo commessi. Ora siamo a un punto nodale, ad uno snodo, del tipo ‘o la va o la spacca’, sai bene cosa spero io e cosa speri tu. Se perdiamo l’intero sistema europeo collassa. Non voglio nemmeno penare alla conseguenze.

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