lunedì 19 marzo 2012

Evasione fiscale, Lombardia al top nel 2010 scovati più di otto miliardi.


La regione è al primo posto anche per numero di controlli effettuati dall'Agenzia delle entrate e imposta accertata. Al secondo posto della lista c'è il Lazio, seguito a ruota dalla Campania.


Gli accertamenti fiscali diminuiscono, ma diventano più fruttuosi. Nel 2010 l'Agenzia delle entrate ha effettuato seimila controlli in meno rispetto all'anno precedente ma ha aumentato il 'bottino', almeno in termini di evasione scovata, anche se resta un sensibile scarto fra quanto accertato e quanto poi viene effettivamente riscosso. La maggiore imposta accertata si attesta a 27,8 miliardi di euro, il 5,7 per cento in più rispetto al 2009. In Lombardia la caccia agli evasori ha fatto registrare un aumento della presunta evasione: +48,6 per cento rispetto all'anno precedente, per un ammontare di 8,2 miliardi di euro. In crescita invece la fedeltà fiscale in Emilia Romagna, dove i controlli del 2010 hanno fatto emergere un calo dell'evasione (sempre in termini di maggiore imposta accertata) del 54,9 per cento. E' quanto risulta dai dati della lotta all'evasione nel 2010 dell'amministrazione fiscale, divisi regione per regione.

In termini assoluti è ancora la Lombardia in cima alla classifica per accertamenti e imposta accertata. E' evidente però che sul dato incide il peso che la regione ha nell'economia nel Paese. Al secondo posto per maggiore imposta accertata dall'amministrazione fiscale figura il Lazio (5,5 miliardi di euro, ammontare che però registra un calo del 4,8 per cento rispetto all'evasione scovata nel 2009). In questo caso va ricordato il fatto che in questa regione si sono registrate importanti operazioni (come Telecom Sparkle) che hanno fruttato importanti introiti per l'erario. Terzo posto per la Campania con poco più di 2 miliardi di euro, pari a quelli dell'anno precedente.

Per quanto riguarda le tipologie di contribuenti, 5,4 miliardi dell'evasione scoperta nel 2010 arrivano dai 2.609 grandi contribuenti oggetto di controlli: le società con un giro d'affari superiore ai 150 milioni di euro. Considerato il tessuto economico dell'Italia, il lavoro del fisco tra i 'paperoni' è stato concentrato al Centro-Nord. La metà dei controlli sono stati effettuati fra Lombardia e Lazio. Al Sud i controlli sui big sono stati una manciata: 46 in Campania (16,9 milioni l'evasione rintracciata), 33 in Puglia (con 88,9 milioni di maggiore imposta accertata), 20 in Sicilia (3 milioni) e sei in Calabria (2 milioni).

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