venerdì 13 aprile 2012

Lega, accertamenti su Calderoli Al setaccio tutti i conti di Belsito



Lega, accertamenti su Calderoli Al setaccio tutti i conti di Belsito

Le Fiamme gialle in azione nella sede della Aletti e di altri istituti di credito per acquisire
i documenti sui fondi del Carroccio. La Procura di Milano: "Nessun contrasto con Napoli"


Non solo la posizione di Umberto Bossi, dei suoi familiari e di Rosy Mauro. Al centro degli accertamenti della Procura di Milano, titolare del fascicolo sulle distrazioni dei fondi della Lega Nord che sarebbero stati utilizzati anche per le spese personali di alcuni esponenti del Carroccio, ci sarebbero anche gli atti dell'inchiesta che tirano in ballo Roberto Calderoli, nominato nei giorni scorsi uno dei tre triumviri che devono reggere il partito dopo le dimissioni del leader, travolto dallo scandalo dei rimborsi elettorali volati in parte anche verso la Tanzania e Cipro.

Il tutto trapela nel giorno in cui gli uomini del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Milano si sono recati nella sede genovese di Banca Aletti e di altri sette istituti di credito per acquisire tutti i documenti sui conti riconducibili all'ex tesoriere Francesco Belsito, indagato per appropriazione indebita e truffa, ma anche, pare, a Umberto Bossi e più in generale al Carroccio, per andare a ricostruire tutte le movimentazioni di denaro, a caccia di altri esborsi senza giustificazioni. Oltre al tentativo di trovare riscontri su elementi già emersi dall' inchiesta, come un carnet di assegni rilasciato proprio da Banca Aletti e che reca la scritta 'Umberto Bossi'. Nel frattempo si è anche saputo che con l'ordine di esibizione, consegnato dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo e dai pm Roberto Pellicano e Paolo Filippini nelle mani del nuovo tesoriere Stefano Stefani e alla presenza di Roberto Maroni, i magistrati hanno chiesto tutta la documentazione "riguardante le proprietà immobiliari e mobiliari della Lega o comunque intestate a rappresentanti o fiduciari del movimento politico".

Gli inquirenti, inoltre, hanno conferito a un perito l'incarico di analizzare tutto il materiale informatico, computer e portatili, sequestrato nel corso delle perquisizioni della scorsa settimana. Analisi che potrebbero servire anche a trovare tracce dei presunti "fondi neri in entrata" nelle casse del partito. Mentre per quanto riguarda il capitolo dei soldi che dal Carroccio sarebbero stati dirottati a singoli soggetti, come Bossi, i suoi figli e la moglie, sotto la lente d'ingradimento dei magistrati è finito anche l'ex ministro Calderoli. In una intercettazione, l'ex responsabile amministrativa di via Bellerio, Nadia Dagrada, dice parlando con Belsito: "E invece quelli di Cald (Calderoli)come li giustifico. quelli?". E gli investigatori annotano proprio il nome "Calderoli" tra i soggetti destinatari di "rilevanti somme di denaro (...) utilizzate per sostenere esigenze personali (...) estranee alle finalità ed alle funzionalità del partito Lega Nord". E dall'analisi dei documenti acquisiti ieri nel corso della 'visita' alla sede del Sindacato Padano è venuto fuori che tra i pochi dipendenti del Sinpa - non più di tre - una sarebbe la nipote di Rosy Mauro.

E propro sul caso dei conti della Lega sarebbe emerso un contrasto fra la Procura di Milano e quella di Napoli, impegnata su altri filoni dell'inchiesta. Gli inquirenti milanesi lamentano fughe di notizie riguardo ai conti riconducibili ad alcuni personaggi coinvolti nell'inchiesta, tra cui l'ex tesoriere Belsito. In questi giorni, infatti, i magistrati napoletani hanno depositato al Riesame, ma anche inviato alla Corte dei conti della Campania, alcuni atti dell'inchiesta - diventati così, in sostanza, 'pubblici' - ritenuti però centrali per il filone di indagine su cui lavorano i colleghi milanesi. "La Procura di Milano procede in piena collaborazione con la Procura di Napoli con i necessari scambi di atti e di informazioni", ha però fatto sapere il procuratore milanese Edmondo Bruti Liberati, il quale ha negato categoricamente "qualsiasi contrasto con i colleghi napoletani".

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