mercoledì 18 aprile 2012

Scavi di Pompei: fondi in ritardo di due anni ed intanto l’Italia è fuori dalla top ten dei musei! - Chiara Amendola

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Stilata la top ten dei musei più visitati al mondo, ma in classifica non rientra nessun italiano. La notizia dovrebbe rattristare non poco lo “stivale”, che fonda le sue radici in millenni di storia e rappresenta con le sue opere e la sua cultura un patrimonio artistico di inestimabile valore.

In cima alle preferenze dei turisti secondo Art Newspaper c’è il Louvre con quasi nove milioni di visitatori all’anno, al secondo posto il Metropolitan di New York, con oltre sei milioni di biglietti venduti seguito a ruota dal British Museum. In pole position l’Inghilterra che vanta altre due strutture in graduatoria: Il Tate Britain e la National Gallery.

Anche il Museo Nazionale della Corea e il Centro Cultural Banco du Brazil rientrano nella lista mentre nessuna considerazione per i Musei Vaticani e gli Uffizi che salgono alla 19esima e 20 esima posizione.

Come mai così poco interesse per l’Italia? La nostra penisola vanta più di 160 milioni di presenze l’anno, il suo fascino la rende una piccola punta di diamante nel continente ed il suo passato continua ad appassionare le nuove generazioni… ma evidentemente qualcosa non va.

A questo proposito c’è un'altra notizia che dovrebbe catturare la nostra attenzione. La Commissione Ue ha oggi approvato i fondi per sostenere il restauro di Pompei. Il progetto ''preservazione, mantenimento e miglioramento'' del sito archeologico potrà contare su un investimento di 105 milioni di euro ''combinando contributi Ue e nazionali''.

Tali finanziamenti furono richiesti nel lontano 2010 in seguito ai danni causati dalle violente tempeste, peggiorati poi dalle piogge torrenziali dell’ottobre 2011, che comportarono il crollo di alcune domus romane. I bandi di appalto per il restauro delle strutture però non partiranno prima di questa estate facendo slittare i lavori al 2013…

E’ sicuramente lodevole sentire la Commissione pronunciarsi in merito parlando di “patrimonio storico europeo”, ma forse questi aiuti arrivano con un po’ di ritardo.

L’esempio di Pompei e la classifica sui musei dovrebbero far riflettere sulla lenta gestione del turismo in Italia. Nonostante le infinte risorse questo settore non riesce ad esprimersi in pieno facendo sì che il nostro paese venga puntualmente surclassato dalle altre nazioni, artisticamente e storicamente meno “segnate” .

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