domenica 27 maggio 2012

Orlandi: marcia per Emanuela, contestazioni e tensione a San Pietro.

ORLANDI:FRATELLO,PECCATO!DA PAPA BASTAVA PAROLA DI PREGHIERA


(AGI) - Roma, 27 mag. - Si e' aperta con l'esposizione in piazza del Campidoglio di una gigantografia di Emanuela Orlandi, la marcia organizzata dal fratello Pietro per ricordare la ragazza scomparsa nel giugno di 29 anni fa. Un corteo che poi ha sfilato per le vie della capitale, fino a piazza San Pietro, per chiedere verita' e giustizia rispetto a un mistero irrisolto e che, da ultimo, ha portato alla riesumazione della salma del boss della Magliana Enrico De Pedis. Contestazioni dei manifestanti per i mancati riferimenti alla vicenda di Emanuela durante l'Angelus. La speranza annunciata dei manifestanti e del fratello della Orlandi, Pietro, era che il Santo Padre ricordasse Emanuela e invitasse i fedeli a una particolare preghiera, ma il Pontefice non ha accennato alla ragazza e, inoltre, arrivando ai piedi della Basilica, c'e' stato un piccolo momento di tensione. "Qualcuno dei funzionari della sicurezza - racconta il consigliere capitolino del Pd Dario Nanni, che ha partecipato al corteo - hanno dato ordine di togliere striscioni e foto di Emanuela e di sfilare sui marciapiedi, alla chetichella, come se a piazza San Pietro non si dovesse far sapere il motivo dell'iniziativa.
  Insieme a Pietro Orlandi e a tanti altri concittadini abbiamo sollecitato anche il Papa a rimuovere qualsiasi ostacolo che possa essere da impedimento all'emergere della verita'", continua Nanni, e non si capisce chi e perche', con grande approssimazione, ha tentato di impedire l'arrivo della marcia a piazza San Pietro per l'appello al Pontefice in occasione dell'Angelus". Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, a Tgcom24 ha rilevato: "Il Papa non ha parlato di Emanuela, e' stato il punto triste della giornata. Pensavo che il Papa dicesse una parola, una preghiera. Nel 2008 qualcuno gli aveva sconsigliato di parlare di Emanuela. Benedetto XVI e' una persona sempre piu' sola. Un Papa dovrebbe decidere da solo, forse ha avuto pressioni interne. Potevano fare due scelte, parlarne o meno: anno scelto la seconda ipotesi aumentando cosi' i dubbi da parte dell'opinione pubblica". Secondo Pietro Orlandi: "La gente aspettava un gesto di solidarieta' da parte del Papa, in piazza c'erano tante persone che vedono in Emanuela il simbolo di tutte quelle persone che non hanno ricevuto giustizia. Non ce l'ho con il Papa. Emanuela e' una cittadina vaticana, quindi mi sembrava normale fare riferimento. Non accuso il Papa, la mia e' stata solo una richiesta d'aiuto. Soprattutto perche', ultimamente, ho visto una certa apertura". Orlandi ha concluso: "La mia non e' una battaglia nei confronti di nessuno, tantomeno nei confronti del Papa, ma atto d'amore nei confronti di mia sorella. Sono passati quasi 30 anni, ma un'ingiustizia ha la stessa intensita' anche dopo tanti anni. Quando ci sono atteggiamenti da parte del Vaticano che non mi piacciono mi sento ferito, perche' mi sento molto legato, e' la mia seconda famiglia. E' come un padre che volta le spalle al figlio. Quindi se mi sento di dire che il Papa e' solo e' perche' e' un mio pensiero".

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