giovedì 7 giugno 2012

Nuovo massacro di civili ad Hama Siria, l'Occidente condanna Assad Fuoco sugli osservatori dell'Onu.


Clinton: violenza inconcepibile, se ne deve andare.  Cameron: «E' stata una strage disgustosa».
Ma la Russia e la Cina frenano.

Cresce la pressione su Bashar el-Assad perchè lasci il potere. Ad accelerare la crisi è la notizia di un nuovo massacro di almeno 55 civili (ma c’è chi parla di 86 vittime e chi addirittura di 100) avvenuto mercoledì nella zona di Hama, in Siria centrale: una piccola enclave, un villaggio sunnita, abitato da poche decine di pastori e agricoltori, che mercoledì è stato prima bombardato per ore, e poi messo a ferro e fuoco dalle milizie filo-regime. Lo hanno denunciato gli attivisti e mancano ancora conferme indipendenti, perchè agli osservatori Onu è stato impedito l’ingresso nel villaggio.

Una tv pro-governativa ha annunciato che gli osservatori hanno raggiunto il villaggio. Ma il segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon, che ha definito l’accaduto «scioccante e riprovevole», ha confermato che sono stati attaccati con armi da fuoco. In queste ore comunque su Youtube si possono vedere immagini terribili dei massacri dei miliziani filo-regime. L’inviato dell’Onu e della Lega Araba Kofi Annan ha espresso «orrore e condanna».

Russia e Cina hanno ripetuto ancora oggi di essere contrari ad un intervento armato, ma Mosca accetterebbe una transizione del potere politico in stile ’yemenità «se decisa dalla gente», ha detto un diplomatico russo. E gli Usa si sono detti disponibili a lavorare con Mosca per l’uscita di scena di Assad. La Russia finora ha usato ogni mezzo, compreso il suo diritto di veto in Consiglio di Sicurezza per proteggere Assad, considerato un punto d’appoggio nello scacchiere medio-orientale, e un acquirente delle armi russe.

Il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton - che nelle ultime ore ha mandato un emissario a Mosca, un alto funzionario del Dipartimento di Stato esperto di Siria - oggi ha ripetuto che una strategia di transizione deve prevedere il completo trasferimento del potere. La violenza di cui è teatro oggi la Siria è «inconcepibile» e il presidente siriano Bashar al-Assad se ne deve andare: ha poi ripetuto la Clinton, da Istanbul dove partecipa ad un forum internazionale sulla sicurezza anti-terrorismo.

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