venerdì 21 settembre 2012

Consiglio regionale Campania, Gdf acquisisce atti sui fondi ai gruppi.


caldoro interna


L’iniziativa disposta nell’ambito di una inchiesta della Procura di Napoli che ha aperto un fascicolo per l’ipotesi di peculato. Da un primo esame del materiale emergerebbe che l’ammontare complessivo delle spese si aggirerebbe intorno ai sei milioni di euro all’anno.

Dopo il caso che ha investito la regione Lazio, si apre un’inchiesta anche in Campania. La Guardia di Finanza ha acquisito una serie di documenti presso la sede del Consiglio regionale al Centro Direzionale di Napoli. L’iniziativa è stata disposta nell’ambito di indagini della Procura di Napoli che ha aperto un fascicolo per l’ipotesi di peculato
La Finanza ha acquisito, in particolare, documenti del bilancio regionale in cui si fa riferimento alla ripartizione di fondi per i vari gruppi nonché la relazione della presidenza del Consiglio sulle modalità di rendicontazione.
L’inchiesta è condotta dal pm Giancarlo Novelli ed è coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco.  L’indagine che ha portato le Fiamme Gialle ad acquisire atti è scaturita da intercettazioni telefoniche disposte nell’ambito di un’altra inchiesta su reati di pubblica amministrazione in cui è coinvolto un consigliere. Gli inquirenti intendono esaminare le spese dei consiglieri che rientrano in tre voci di bilancio: indennità per le attività politiche, comunicazione e funzionamento dei gruppi. Da un primo esame del materiale acquisito emergerebbe che l’ammontare complessivo delle spese si aggirerebbe intorno ai sei milioni di euro all’anno. 
Sotto la lente dei magistrati anche il denaro destinato a consulenze e rappresentanza. Dai primi accertamenti compiuti dal nucleo regionale di polizia tributaria emergerebbe che fondi destinati ai gruppi regionali presenti in Consiglio in Campania era finito attraverso bonifici nella disponibilità di singoli consiglieri. Sono in corso accertamenti per verificare se e in che modo il denaro sia stato successivamente speso.
Il presidente del Consiglio regionale della Campania Paolo Romano ha affermato: ”Il Consiglio regionale della Campania e la Regione stessa costituiscono un esempio positivo, avendo intrapreso un percorso di rigore, che ha portato a tagliare di 21 milioni di euro i costi della politica. L’inchiesta della Guardia di Finanzia ci trova tranquillie disponibili a collaborare con magistratura e forze dell’ordine per far luce su punti non perfettamente chiari, semmai ce ne fossero”. 
”In due anni – ha sottolineato – il nostro bilancio è passato da 83.754.000 del 2010 a 69.951.000 del 2011. Per l’anno in corso sono stati stanziati 72 milioni, ma contiamo di restare sotto la soglia dei 70, pesando per 12 euro sulle tasche dei contribuenti campani. Le spese per il funzionamento dei Gruppi consiliari rientrano in un’ottica di rigore: circa un milione di euro all’anno suddivisi per nove gruppi, secondo il numero dei componenti. Nonostante si tratti di una cifra equa in un momento in cui la trasparenza è uno dei migliori antidoti all’antipolitica, stiamo lavorando ad una legge che rafforzi una più chiara regolamentazione della materia”.
Romano ha inoltre elencato altri tagli decisi di recente: “Abbiamo cancellato i gruppi costituiti da un solo consigliere, abolito tutte le auto blu, tranne per il Presidente della Giunta ed il Presidente del Consiglio, non abbiamo speso un euro di consulenze ed abbiamo in bilancio 49 mila euro per spese di rappresentanza. E’ notizia di ieri  la rescissione del contratto di locazione di alcuni locali al Centro direzionale che ci consente un ulteriore risparmio di oltre un milione di euro”.

Nessun commento:

Posta un commento