lunedì 5 novembre 2012

Fischi e spintoni per Fini. Ira ai funerali di Rauti.



Folla gli grida: 'Badoglio' e 'traditore'. Presidente Camera li ignora ed entra in chiesa per i funerali.

Il presidente della Camera Gianfranco Fini è stato contestato dalla folla a Roma al funerale dell'ex segretario dell'Msi Pino Rauti. "Vai via", sono le urla che si sono levate all'esterno al passaggio di Fini accompagnato anche da fischi.
La contestazione è avvenuta all'esterno prima che iniziassero le esequie. Alcuni testimoni parlano di "fischi, urla e spintoni all'indirizzo di Gianfranco Fini". Secondo quanto si è appreso la figlia di Rauti, Isabella, presente col marito Gianni Alemanno, avrebbe tentato di calmare gli animi.
Saluti romani e l'urlo 'Badoglio': così la folla assiepata fuori la chiesa di San Marco a Roma per i funerali di Pino Rauti ha contestato il presidente della Camera Gianfranco Fini. Al suo arrivo molti hanno fatto il saluto romano e altri lo hanno apostrofato come 'Badoglio'. Fini ha ignorato le proteste ed è entrato in chiesa.
Oltre a 'Badoglio', qualcuno ha urlato 'traditore'. Il presidente della Camera ha percorso la navata centrale della chiesa scortato dalle guardie del corpo e si è seduto accanto all'ex sottosegretario Alfredo Mantovano. La cerimonia funebre, ritardata di alcuni minuti ma non sospesa, è poi iniziata dopo che Isabella Rauti ha riportato la calma tra i partecipanti alle esequie del padre.
"Camerata Pino Rauti, Presente". Cosi la folla assiepata fuori la chiesa San Marco ha salutato l'ex segretario dell'Msi al termine dei funerali. Al momento del saluto la bara era fuori dalla chiesa. "Boia chi molla, il grido di battaglia" l'urlo seguito al 'Presente' e poi una serie di canti di destra e tanti saluti romani.
DAVANTI ALLA CHIESA BANCO CON GADGET DI DESTRA - Un banchetto con gadget e simboli della destra. E' spuntato alla fine delle esequie dell'ex segretario dell'Msi Pino Rauti davanti la chiesa di San Marco a Piazza Venezia a Roma. Il banchetto vende portachiavi, spille e statuette con fasci littori e l'effigie di Benito Mussolini. In mostra anche croci celtiche e la bandiera della Repubblica di Salò. Molti acquistano. E qualcuno se ne va con la bandiera con la croce celtica sfoggiata come un mantello.
AMICO RAUTI A FOLLA, NESSUNO FACCIA 'PRESENTE' - "Nessuno faccia il 'presente'. Lo farò solo iò". Così Bruno di Luia, attivista di destra e amico di Pino Rauti, ha redarguito la folla che ha seguito le esequie dell'ex segretario dell'Msi a Roma. Il 'presente' è il tipico saluto di destra col quale si omaggiano i morti: al nome della persona scomparsa segue tre volte l'urlo 'presente' e poi il saluto romano.
PRESENTE' FUORI CHIESA E 'BOIA CHI MOLLA' - "Camerata Pino Rauti, Presente". Cosi la folla assiepata fuori la chiesa San Marco ha salutato l'ex segretario dell'Msi al termine dei funerali. Al momento del saluto la bara era fuori dalla chiesa. "Boia chi molla, il grido di battaglia" l'urlo seguito al 'Presente' e poi una serie di canti di destra e tanti saluti romani.
STORACE, OGGI FINI HA PAGATO SUOI ERRORI - "Sono credente e solo per questo non ho partecipato alla contestazione a Fini. Era un funerale. Ma il presidente della Camera, pur volendo rendere omaggio a Rauti, ha agito a freddo. Ho appreso da funzionari del cerimoniale capitolino che la presenza di Fini non era prevista". E' quanto scrive su Facebook, Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra. "Se ha deciso solo all'ultimo momento di partecipare ai funerali di Rauti, ha sbagliato e di grosso - aggiunge - Su di lui si è scatenato il rancore di persone e comunità diverse che si ritrovavano nel lutto per un capo che se ne va in un mondo sempre più disperso e principalmente a causa sua. Fini avrebbe fatto bene ad astenersi, la sua è apparsa ai più una presenza provocatoria, anche se forse l'avrebbe presa peggio se fosse stato ignorato. Il presidente della Camera doveva saperlo. Per questo ho preferito andarmene".

Ha avuto ciò che si meritava.
Ha tenuto in piedi un governo capestro, ha votato leggi vergogna, è uno degli artefici della "violenza da macelleria messicana" al G8 di Genova.

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