sabato 17 novembre 2012

Grillo: "Noi garanzia contro l'eversione Anticipano il voto perché hanno paura".


Grillo: "Noi garanzia contro l'eversione Anticipano il voto perché hanno paura"

Grillo ad Aosta


Il leader del Movimento 5 stelle ad Aosta per il comizio di chiusura della campagna per il referendum contro un pirogassificatore. Attacchi ai politici e ai giornalisti. "Siamo la prima forza politica in Italia".

Il Movimento 5 stelle vero baluardo contro l'eversione, primo partito del Paese, una forza che fa paura alla vecchia politica, "ultima speranza di una rivoluzione senza violenza". Beppe Grillo risponde alle accuse da una piazza di Aosta in cui 4.000 persone sfidano il gelo per assistere al comizio di chiusura della campagna referendaria contro la costruzione di un pirogassificatore per il trattamento dei rifiuti della regione. Il suo è come sempre un discorso dai toni accesi, fatto di attacchi alle varie "caste" e di promesse di cambiamento e di democrazia diretta. 

"Se non ci fosse il Movimento 5 stelle in Italia arriverebbero gli eversivi, quelli veri. Noi abbiamo riempito un vuoto. Negli altri Stati ci sono le albe dorate, in Francia c'è Le Pen, in Ungheria e in mezza Europa ci sono i nazisti", dice Grillo. E ancora: il Movimento 5 stelle è "solo all'inizio. E' un virus che non si ferma più, è la dimostrazione che la politica senza soldi funziona. Siamo la prima forza politica in Italia, siamo l'ultima speranza di una rivoluzione senza violenza, siamo una barriera protettiva tra lo Stato e la gente". 

Il freddo pungente non impedisce a Grillo di lanciare invettive. La prima contro i giornalisti, prima del comizio-show: "Perché non fate i giornalisti veri? Ogni tanto andate a fare un'inchiesta". Poi rivolgendosi a una inviata de La 7: "Siete della Telecom, perché non fate un bel servizio sul buco di 200  milioni che avete". Quindi corregge il tiro: "Io non ce l'ho con voi, ma voi siete dei tramiti e io non parlo con i tramiti ma parlo con la gente".

L'attacco più pesante è per i politici. "Io in Parlamento? Non potrei, io sono un delinquente - afferma a margine del comizio - Ma mi ci vedete a me a Roma con Cicchitto, o con Gasparri o con Fini che mi dice 'ha facoltà di parlare'? Non potrei starci dieci minuti". "Se andremo in Parlamento, ci andranno persone scelte dalla Rete, professionisti, gente onesta, per bene, educata, con un'etica. Io non so ancora chi ci andrà, saranno votate in Rete".

E quando i giornalisti gli chiedono che cosa pensi dell'ipotesi di accorpare regionali e politiche, il leader del Movimento 5 stelle risponde: "Se facessero le elezioni domani, noi saremmo in difficoltà perché dobbiamo raccogliere le firme mentre i partiti no. Per questo stanno cercando di anticipare. Hanno paura. Se Schifani si lascia scappare che possiamo arrivare all'80% o sta delirando o ha informazioni che noi non abbiamo".

Durante il comizione Grillo insiste molto sul fatto che la casta teme il Movimento. Anche a proposito di un possibile premio di maggioranza al 42,5% nella nuova legge elettorale: "Vogliono mettere questo per non farci entrare, ma possono mettere quello che vogliono, noi arriveremo all'80% degli italiani che vogliono cambiare". E aggiunge: "Noi vogliamo entrare in Parlamento per modificare la Costituzione. Vogliamo inserire nella Costituzione il referendum propositivo senza quorum e rendere obbligatoria la discussione in Parlamento delle leggi di iniziativa popolare che possono essere proposte con 50 mila firme, se poi il Parlamento dice no si va al referendum". Per realizzare la sua missione, il Movimento 5 stelle "si dà 25 anni di tempo perché la politica è una visione" e "ci vuole una rivoluzione del pensiero".

Quanto alle eventuali alleanze, Grillo chiude a la porta ad Antonio Di Pietro: "Con lui non c'è mai stato idillio politico, c'è un rapporto di amicizia ma politicamente siamo distanti anni luce".

Nella fredda serata di Aosta c'è spazio anche per i dissidenti dell'Emilia Romagna, Federica Salsi e Giovanni Favia, mai menzionati in modo esplicito e liquidati come "ragazzi che sono al secondo mandato e si stanno agitando perché non hanno più carriera". "Il nostro movimento - ripete Grillo - ha quattro regole e devi rispettarle. Se sei eletto come consigliere la tua carriera finisce da consigliere, se le regole non ti vanno bene puoi andare nel Pd o nel Pdl".

Il leader del 5 stelle parla anche degli scontri di mercoledì scorso: "Deve finire questa guerra tra poveri. Io non ho mai visto i poliziotti manganellare un politico corrotto o un banchiere, ma ho sempre visto manganellare studenti, agricoltori e operai". "Vedo gente che guadagna 1.200 euro al mese - continua - manganellare studenti, operai, pastori, agricoltori. Deve finire questo. Abbiamo bisogno di un incontro tra polizia e cittadini, quartiere per quartiere, per decidere di quale sicurezza c'è bisogno".


http://www.repubblica.it/politica/2012/11/17/news/grillo_comizio_aosta-46822760/

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