martedì 17 aprile 2012

Turista italiana rapita in Algeria, Terzi: Mariani è libera.





MILANO (Reuters) - Sandra Mariani, la turista italiana rapita in Algeria a febbraio dello scorso anno, è stata liberata.


Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri Giulio Terzi in una nota precisando di aver informato i familiari della donna.
"Mi unisco alla loro grande soddisfazione e sollievo per questa magnifica notizia. I miei ringraziamenti più sentiti vanno a tutti coloro che hanno contribuito all'esito positivo della vicenda con grande dedizione, costanza e professionalità", ha detto Terzi.
Mariani era stata rapita il 2 febbraio 2011 vicino a Djanet in Algeria e aveva detto di essere in mano all'ala nordafricana di Al Qaeda.

Nessuno uscira' di qui. - Beppe Grillo

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Ehi! Non pensate di cavarvela così. 


Con qualche comparsata televisiva e un Rigor Montis radiocomandato, mantenendovi a distanza di sicurezza dai cittadini sparando frasi fatte sull'antipolitica. 


Lo so che confidate nella memoria breve degli italiani. Vi volete ripresentare, riverginati dai media, alle elezioni 2013. Avete il terrore di perdere il controllo delle operazioni. Sapete bene cosa vuol dire non disporre più di giornali e televisioni infarciti di servi e senza le forze dell'Ordine ai vostri comandi. Vuol dire essere messi sotto processo dalla Nazione che avete distrutto.

Nessuno uscirà di qui, parafrasando Jim Morrison, senza un pubblico dibattimento. Senza una pena esemplare. 



L'Italia ha un debito spaventoso creato dalla corruzione, dalla dilapidazione di soldi pubblici in Grandi Opere Inutili, dalla contiguità omertosa con le mafie che fatturano 130 miliardi all'anno e anche dell'evasione, naturalmente, ma i grandi evasori protetti dallo Scudo Fiscale sono stati premiati con il 5% di tassazione, mentre ai pensionati e ai disoccupati per qualche centinaia di euro viene pignorata la casa.

Io vi accuso di aver sottratto il futuro a due generazioni, vi accuso di collusione con le mafie, di furto ai danni dello Stato con i finanziamenti pubblici ai partiti aboliti da un referendum. 

Vi accuso di aver dichiarato guerra alla Libia rinnegando la Costituzione. 
Vi accuso di occupare senza alcuna ragione l'Afghanistan, di dilapidare miliardi di euro in cacciabombardieri mentre gli operai muoiono per mancanza di controlli e di sicurezza nei cantieri e gli imprenditori si suicidano perché non riescono a pagare le rate a Equitalia. 
Vi accuso di aver cancellato l'innovazione, la ricerca, di aver trasformato le nostre migliori scuole in diplomifici inutili. 
Vi accuso di aver nascosto la verità mentre sperperavate mille miliardi di euro in dodici anni finiti nell'attuale voragine del debito pubblico. 
Vi accuso di aver condannato un popolo alla miseria per decenni per onorare 100 miliardi di euro di interessi annui sui titoli di Stato, soldi sottratti alle spese sociali, ai diritti primari di ogni cittadino. 
Vi accuso di aver rinnegato la Costituzione ogni volta che vi è stato possibile. Vi accuso di aver occupato ogni spazio della società con la vostra voracità, le vostre mandibole, le vostre tangenti. Insaziabili come una metastasi. Vi accuso di essere dei mentecatti, dei dilettanti, dei signor nessuno che hanno vinto il biglietto della lotteria in Parlamento, gente che solo un anno fa negava la crisi. La carica pubblica per voi è l'unica risorsa possibile. Fareste qualunque cosa, come avete già fatto in passato durante l'oscura Storia della Repubblica, per non perderla.
Vi do un consiglio. Cercatevi un avvocato, magari Ghedini, che mi sembra abbastanza libero in questo momento. 

Forse vi verranno concesse le attenuanti e vi saranno inflitti solo il sequestro dei beni accumulati durante la vostra carriera politica e l'assegnazione ai lavori socialmente utili. Cosa farete in futuro lo deciderà una giuria di cittadini incensurati estratti a sorte. In fondo gli italiani sono brava gente. Non preoccupatevi troppo quando vi sarà sequestrato il passaporto.


http://www.beppegrillo.it/2012/04/nessuno_uscira.html

Sisma a Palermo, gli esperti si interrogano ancora.

bollettino

Se ancora non c'è accordo sull'entità del sisma che ha colpito Palermo lo scorso venerdì 13 aprile, di sicuro gli esperti sono d'accordo su un punto. Il sisma è avvenuto in una zona poco nota ai geologi e fuori dalle faglie oggi note. Ma c'è dell'altro che ancora non sappiamo e riguarda un fenomeno "distensivo" della crosta terrestre.
Solitamente i movimenti tellurici che interessano la Sicilia derivano dalla pressione della placca africana su quella europea, mentre un movimento simile a quello dello scorso 13 aprile avviene nell’Appennino ed è all’origine dei terremoti che colpiscono quella zona, da quello dell’Irpinia all’Umbria fino a quello de L’Aquila.
In Sicilia, secondo l'INGV è avvenuto un processo di deformazione interno, in una zona poco nota, nella quale la sismicità non è frequente e difficile da studiare. Molti terremoti avvenuti fra ‘700 e ‘800 nelle zone di Palermo, Cefalù e dei monti Nebrodi  sono stati infatti localizzati sulla costa sulla base delle descrizioni storiche, ma molti di essi potrebbero essere avvenuti in mare.
C'è poi un'altra teoria, citata dal Guardian riguardo esperimenti di geoingegneria praticati dalla NATO, praticamente impossibili da dimostrare a causa del segreto militare che li copre.
Al momento comunque non sono segnalate altre scosse di terremoto rilevanti provenienti dalla zona interessata dal sisma, un altro piccolo sisma è stato invece rivelato nel Mar di Sicilia la scorsa notte, in corrispondenza di una delle zone che saranno presto interessate da trivellazione petrolifera off-shore.

Metropolitana di Palermo: nell’appalto c’è la mafia, ma le ferrovie vanno avanti lo stesso. - Giuseppe Lo Bianco



L'impresa che ha in appalto i lavori per oltre 600 milioni di euro è infiltrata da Cosa Nostra, ma può continuare a scavare come se nulla fosse accaduto: per Rete Ferroviaria Italiana rescindere totalmente il contratto costerebbe troppo, al committente e alla collettività, e sarebbe "sconveniente".


L'ad di Ferrovie, Mauro Moretti
L’impresa che ha in appalto i lavori della metropolitana di Palermo per oltre 600 milioni di euro è infiltrata dalla mafia? Niente paura, può continuare a scavare come se nulla fosse accaduto: rescindere totalmente il contratto costerebbe troppo, al committente e alla collettività, e sarebbe dunque “sconveniente”. E’ la tesi, assai singolare, di Rete Ferroviaria Italiana, che ha deciso di revocare solo una piccola parte dell’appalto, portandolo da poco più di 596 milioni di euro a 465 milioni. Meglio Cosa Nostra, insomma, che il blocco totale delle attività di cantiere: causerebbe la perdita dei “finanziamenti europei”, determinerebbe “l’allungamento e l’inasprimento dei disagi per i cittadini”, e i nuovi costi dovrebbero essere “attualizzati”, e, quindi aumentati.

Se con la mafia bisogna convivere, come dice Lunardi, e come confermano, ai massimi livelli istituzionali, le inchieste della Procura di Palermo sulla trattativa mafia-Stato, dalla decisione dell’ingegner Andrea Cucinotta, responsabile del nodo di Palermo per RFI arriva una conferma concreta: nero su bianco, in risposta a una nota della Prefettura che gli chiedeva di revocare l’appalto ai sensi dell’art. 11 del Dpr 252 del ’98, l’ing. Cucinotta ha risposto “nì”, revocando solo una minima parte del contratto con il Nodo di Palermo, il raggruppamento di imprese costretto a licenziare il direttore tecnico, l’ingegnere Giuseppe Galluzzo, sorpreso dalle intercettazioni in rapporti con boss, e a richiamare in sede a Torino il geometra catanese Roberto Russo, coinvolto nelle indagini.

Per sapere se la decisione è condivisa dall’amministratore delegato di Fs Mauro Moretti, lo abbiamo cercato fino a sera, ma non è arrivata alcuna risposta. Con la metropolitana Palermo sognava un allineamento alle grandi metropoli europee: le indagini hanno svelato ben presto che il sogno poggiava su una radice antica, Cosa Nostra. Quell’appalto di oltre mezzo miliardo di euro faceva gola persino a Bernardo Provenzano, destinatario di un “pizzino” del boss Salvatore Lo Piccolo scoperto nel 2006 nel covo di Montagna dei Cavalli: “Zio, la informo che siccome in breve dovrebbe iniziare la metropolitana volevo chiedere se le interessa qualche calcestruzzi da fare lavorare. Se c’è, me lo faccia sapere che l’inserisco nel consorziato che sto facendo con Andrea Impastato“.

E se il calcestruzzo lo forniva Impastato, fino al giorno del suo arresto, un’altra ditta, legata al boss di Prizzi Tommaso Cannella, si è occupata di trivellazioni, e un’impresa catanese, il cui titolare è stato arrestato per mafia, ha gestito la tratta ferroviaria Cardillo-Carini. Segnali inequivocabili che hanno indotto la Prefettura di Palermo, il 3 febbraio scorso, a sollecitare RFI “a far conoscere quali decisioni intenda assumere in ordine al rapporto con General Contractor dei lavori”, posto che “il rapporto contrattuale deve essere di norma interrotto, salvo che non ricorrano superiori ragioni di interesse pubblico che ne giustifichino una parziale o integrale prosecuzione”.

La risposta è arrivata il 27 marzo: esistono, scrive RFI, “concrete ragioni che rendono del tutto sconveniente, per l’amministrazione e la collettività, l’interruzione dei lavori”. E cioè la perdita dei finanziamenti europei. L’inasprimento e l’allungamento dei disagi per la popolazione residente che è chiamata a sopportare con i cantieri aperti. E infine l’aumento dei costi, “attualizzati alla data del conseguente riaffidamento ad altro appaltatore” che non potrebbe rispondere, e qui il danno è solo ipotetico, “dei maggiori tempi e costi eventualmente derivanti da varianti di esecuzione dovute a carenze del progetto esecutivo”.

Quindi, è la decisione finale, si revoca soltanto il lotto B dei lavori, non ancora consegnato. Il costo complessivo passa da 596 milioni a quasi 465 milioni, “fermo restando che tale importo dovrà essere ridefinito a seguito della redazione dello stato di consistenza delle opere afferenti la tratta C oggetto di recesso parziale”. Per Rfi Pietro Lunardi aveva ragione: dobbiamo abituarci a convivere con la mafia. E a rassegnarci se si infiltra negli appalti milionari: revocarli, costa di più. Al committente e alla collettività.


Imu prima casa, scelta tra 2 o 3 rate.

Mario Monti


Slitta pagamento pensioni cash. Frequenze tv: stop a Beauty Contest, nuova asta entro 4 mesi.


ROMA - L'Imu sulla prima casa potrà essere pagata, a scelta del contribuente, in due o tre rate. Lo prevede un emendamento di Gianluca Galletti dell'Udc, al dl fiscale, approvato dalla commissione Finanze della Camera.
Secondo questa novità introdotta nel decreto il contribuente entro il 16 giugno, scadenza della prima rata, potrà decidere se pagare il 33%, e avere altre due rate (a settembre e dicembre), oppure pagare il 50% e avere una seconda e ultima rata a dicembre. La novità riguarda sempre l'Imu sulla prima casa e sulle pertinenze.
GRILLI,NO AUMENTO IMU CON NUOVO CATASTO - La revisione del catasto annunciata con la delega fiscale non fara' aumentare le tasse sulla casa. Lo ha detto il viceministro all'Economia, Vittorio Grilli, parlando in commissione finanze al Senato. ''L'obiettivo della revisione del catasto - spiega - non e' quello di aumentare le entrate dall'Imu''.
COMUNI POTRANNO AGEVOLARE ANZIANI IN OSPIZI - "I Comuni possono considerare direttamente adibita ad abitazione principale" la casa di proprietà di anziani o disabili "che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o sanitari" a condizione che la stessa non risulti locata. Lo prevede un emendamento del relatore approvato dalla commissione Finanze della Camera.
POSSIBILE SCONTO IMU PER ITALIANI ALL'ESTERO - I Comuni potranno agevolare, come una abitazione principale, la casa "posseduta da cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato, a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia, a condizione che non risulti locata". Lo prevede un emendamento del relatore al dl fiscale approvato dalla commissione Finanze della Camera.
APPROVATO EMENDAMENTO GOVERNO SU ASTA FREQUENZE TV - La commissione Finanze della Camera ha approvato l'emendamento presentato dal governo che supera il beauty contest per l'asta delle frequenze tv. L'emendamento era stato presentato al dl fiscale.
PDL HA VOTATO CONTRO EMENDAMENTO GOVERNO - Il Pdl ha votato contro l'emendamento del governo sulle frequenze tv. Lo riferisce Maurizio Bernardo del Pdl. Avrebbe votato contro anche Grande Sud. L'emendamento e' stato comunque approvato.
BERSANI, GOVERNO VADA AVANTI SU ASTA FREQUENZE - "Non ho capito per quale motivo ci sia stato un ripensamento da parte del PdL, non abbiamo visto emendamenti o altro. E' evidente che dovevano esserci ragioni non solo estetiche ... Il governo ha fatto bene, ha votato e ora vada avanti". Così il segretario del Pd Bersani sul no del PdL all'emendamento sull'asta delle frequenze.
COMMISSIONE UE 'PROMUOVE' ASTA - ''La Commissione accoglie favorevolmente l'annuncio del governo italiano in merito all'effettuazione di un'asta per l'assegnazione delle frequenze televisive digitali''. Lo ha detto il commissario Ue alla concorrenza Joaquin Almunia. ''Questa nuova proposta - ha aggiunto - dovrebbe contribuire a un uso efficiente dello spettro e allo stesso tempo promuovere la concorrenza nel mercato italiano della diffusione televisiva, in virtu' del trattamento preferenziale riservato ai nuovi entranti''.