domenica 27 gennaio 2013

Giornata della Memoria, Berlusconi: “Mussolini fece bene, ma leggi razziali no”.


Giornata della Memoria, Berlusconi: “Mussolini fece bene, ma leggi razziali no”


Il Cavaliere arriva a Milano a sorpresa per partecipare alla commemorazione nella Fondazione Museo della Shoah e sminuisce il ruolo del Duce e dell'Italia. Ferrero: "Si vergogni". Finocchiaro: "Parole inaudite". Ma non è la prima volta che l'ex premier minimizza la portata del fascismo. Alla stessa cerimonia anche Mario Monti.

Per tanti versi Mussolini aveva fatto bene ma “il fatto delle leggi razziali è stata la peggiore colpa”. Silvio Berlusconi, arrivato a sorpresa alle celebrazioni per la Giornata della Memoria a Milano, dice: “L’Italia non ha le stesse responsabilità della Germania ma ci fu una connivenza che all’inizio non fu completamente consapevole”. ”Non si possono più ripetere quelle vicende che qui iniziarono – ha proseguito -, solo mettendosi nei panni dei deportati si può capire quali vortici di tragedia si raggiunsero”. Berlusconi ha spiegato che “l’Italia preferì essere alleata alla Germania di Hitler piuttosto che contrapporvisi” e “dentro questa alleanza ci fu l’imposizione della lotta contro gli ebrei”. 


Prima dell’avvio della cerimonia dell’inaugurazione del memoriale della Shoah a Milano, Mario Monti e Silvio Berlusconi si sono stretti la mano. Il presidente del consiglio e leader del movimento ‘Scelta civica’, dopo aver visitato il memoriale, si è avvicinato al Cavaliere, in prima fila in attesa dell’avvio della cerimonia. Si sono stretti la mano e si sono accomodati entrambi. Monti si è seduto anche lui in prima fila: alla sua sinistra, il cardinale Angelo Scola, alla sua destra la moglie Elsa, Berlusconi e il coordinare lombardo del Pdl Mario Mantovani. Presenti alla cerimonia, tra gli altri, il segretario federale della Lega nord, Roberto Maroni, il segretario della Cgil, Susanna Camusso, e l’ad di ferrovie, Moretti. Qualche contestazione in sala quando Roberto Formigoni ha iniziato il suo intervento. Non appena lo speaker ha introdotto il governatore indagato proprio il giorno precedente per corruzione nell’ambito dell’inchiesta sul San Raffaele, s’è levato in sala qualche ‘buh’. Qualcuno ha urlato ‘Vai a casa’. I ‘buh’ sono continuati anche alla fine dell’intervento, quando però il presidente uscente della Regione Lombardia è stato applaudito da gran parte della platea.
Berlusconi è vergognoso: Mussolini non solo ha fatto le leggi razziali ma ha combattuto con Hitler, i fascisti italiani hanno collaborato attivamente alle deportazioni, quindi Mussolini è responsabile in solido dell’Olocausto”, ha commentato il segretario di Rifondazione comunista Paolo Ferrero. ”Le parole di Berlusconi sono inaudite – ha detto il capogruppo del Pd al Senato Anna Finocchiaro – Le colpe di Mussolini e del suo regime non sono solo le atroci leggi razziali, ma molte altre cose a cominciare dal soffocamento della democrazia nel nostro Paese e dall’alleanza con il nazismo. E’ per questo che, lo ricordo al Cavaliere, la nostra Repubblica è una repubblica antifascista e il fascismo è fuori legge nel nostro Paese”.
Non è la prima volta che Berlusconi si lancia in una difesa del Duce. Nel 2008, il quotidiano israeliano Haaretz pubblicò una dura requisitoria contro il riconoscimento all’allora presidente del Consiglio destinatario del premio ‘Statista dell’anno’ da parte Lega Anti-diffamazione (Adl) a firma del suo responsabile esteri Adar Primor, lo stesso giornalista che nel settembre 2002 aveva intervistato il vice presidente del Consiglio Gianfranco Fini. Nell’articolo, Primor ricordava le recenti dichiarazioni di Berlusconi su Benito Mussolini affermava che avrebbe ”sofferto di un improvviso, estremo caso d’amnesia”, poiché avrebbe dimenticato ”settemila ebrei italiani inviati nei campi di sterminio, migliaia di oppositori al regime arrestati, esiliati o assassinati e centinaia di migliaia di etiopici, libici, jugoslavi e greci uccisi durante le guerre di conquista di Mussolini”. Secondo Primor, il riconoscimento a Berlusconi del premio dell’Adl (”un’organizzazione lodevole, il cui fine è difendere i diritti umani e combattere il razzismo diffamatore, gli antisemiti e i negatori dell’Olocausto”) sarebbe ”uno sviluppo che solleva la questione di cosa vada considerato diffamazione e negazione dell’Olocausto”. Sempre secondo Primor, ”non è difficile immaginare la tempesta che scoppierebbe in Israele e nel mondo ebraico se il presidente francese Jacques Chirac – lo stesso uomo che nel 1996 si è assunto la responsabilità storica per i crimini commessi contro gli ebrei dal regime di Vichy – facesse dei commenti a proposito del maresciallo Philippe Petain che echeggiassero quello che Berlusconi ha detto a riguardo di Mussolini”. ”Ma Berlusconi – ha aggiunto il giornalista – è un’altra storia. Non è difficile trovare difensori di Berlusconi nel mondo ebraico e in Israele”.

Nessun commento:

Posta un commento