sabato 5 gennaio 2013

MONTI ALLO SBARAGLIO. - KTHRCDS



Da alcune settimane Monti rimbalza tra una gaffe e un qui pro quo con l'usuale aplomb da impresario di pompe funebri che lo contraddistingue. Ieri ha detto che Bersani dovrebbe “silenziare” le componenti “conservatrici” della sinistra, ossia Vendola e persino Fassina, colpevole, quest'ultimo, di aver criticato l'agenda Monti. L'aspetto divertente della faccenda è che le critiche di Fassina sono in pratica la fotocopia degli ultimi report del Fmi. L'aspetto tragico è l'analogia con Mussolini che,riferendosi ad Antonio Gramsci, ordinò di “spegnere quella mente”.

Monti definisce volutamente conservatore chi, a sinistra, si ostina a parlare di diritti dei lavoratori – ma ne parlano solo -, volendo indicare con ciò che tali valori sono superati, e quindi da oltrepassare con opportune riforme, le sue.

Come ricordato da Dino977 ( 3 gennaio 2013 11:52), sembra di essere tornati agli anni '50, ai tempi di Clare Boothe Luce, attrice di successo, moglie di Henry Luce, editore delle riviste TimeLife e Fortune, e braccio destro del presidente Eisenhower, che la nominò ambasciatrice a Roma nel '53, e dove rimase fino al '56. Visceralmente anticomunista, interferì pesantemente e offensivamente negli affari interni italiani. Propose, tra l'altro, di troncare i rapporti commerciali con quelle aziende i cui operai fossero iscritti, per la maggior parte, alla Cgil. 

Sul New Yorker Gore Vidal la descrisse come «una Scarlet O' Hara ante litteram, a un tempo mangiatrice d'uomini e carrierista. La Claire pubblica fu una fanatica anticomunista, "il guerriero di Dio e dei ricchi che da sola salvò l'Italia, serenamente inconsapevole del fatto che il Pci in realtà non era interessato all'abolizione delle classi". [Vidal le riconobbe] che fu tra i primi americani a denunciare l'antisemitismo nazista. [ma ricordò che] non smise di assumere droga, che prese peraltro saltuariamente, neanche a ottant'anni. Paradossalmente, la Giovanna d'Arco dell'anticomunismo, che varò una massiccia campagna di finanziamenti occulti alla Dc e agli altri partiti di centro in Italia, non avvertì mai il contrasto tra i suoi vizi e l'ardente cattolicesimo a cui si era convertita».

La strategia comunicativa del professore in loden, però, scricchiola sempre più. Ieri sera, ad esempio, a 8 e ½Ilvo Diamanti rilevava che Monti “si comporta ormai come un politico berlusconiano”, e questa mattina persino Mineo notava che “gli italiani stimano Monti, ma non significa che lo voteranno”.

Gli unici a concedere illimitate aperture di credito a Monti sono Casini e quelli del Pd, anche se le sue ultime dichiarazioni hanno fatto sorgere tra i suoi dirigenti il sospetto che sostenere ad libitum il quisling de noantri non sia poi quella strategia così brillante che sembrava solo qualche mese fa, e che potrebbe portare ad un poco lusinghiero risultato elettorale.

E intanto Berlusconi continua a dare spettacolo. A modo suo è un grande interprete: con lui rinasce il vaudeville – non se ne sentiva il bisogno, ma tant'è. Incipriato e inceronato come ai tempi del cinema muto, la mummia di Arcore affronta le luci della ribalta televisiva con il doppiopetto scuro d'ordinanza, e il consueto bagaglio di slogan da piazzista porta a porta, battute da oratorio, barzellette da caserma e la consueta, e l'immarcescibile faccia di bronzo. Il tutto nella cornice di un'ignoranza abissale.

A proposito di spettacolo. Ieri sera a 8 e ½ c'era anche un Oscar Giannino in cui si è attenuato lo spirto guerrier ch'entro gli rugge. Bisogna capirlo: anche lui ormai è consapevole che la sua lista Fermare il declinoandrà incontro ad un fiasco di proporzioni considerevoli, sta cercando di sganciarsi da sé stesso. 
Memorabile il suo invito a “rimboccarsi le maniche” per risollevare l'Italia – o qualcosa del genere. 

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11301

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