martedì 5 febbraio 2013

L’anticipo. - Massimo Gramellini



Presidente nostro che sei nei bancomat, la tua proposta choc mi ha effettivamente scioccato. Pur non essendo un berlusconiano della prima ora e nemmeno della seconda, bensì un bieco stalinista orfano del compagno Cavour e del subcomandante Montanelli, l’ultima offerta del supermercato della libertà mi ha folgorato a tal punto che sto pensando di darti il mio voto. Anche due o tre, sempre che si trovi uno scrutatore compiacente. Dunque, se ho capito bene il senso della tua profonda elaborazione politica, in caso di vittoria restituiresti l’Imu sulla prima casa pure a me e non solo all’arbitro di Milan-Udinese. (Il mio amico Paolo, esperto di cose egizie, sostiene che Ruby non è il nome della nipote di Mubarak, ma la seconda persona del verbo preferito dal procaccia-rigori rossonero El Shaarawy). Inoltre mi garantiresti un condono tombale. Il condonissimo che fa benissimo. Questo significa avere un progetto di ampio respiro, una visione da statista. Ti ringrazio, Presidente: sia fatta la tua volontà, così alla Camera come al Senato. Però.  

Perché aspettare le elezioni per realizzare un’intuizione simile? Non potremmo ripianare l’Imu già stamattina? Mica tutta. Sono uno stalinista, non un ingordo. Mi accontento della metà. Dopo il voto completeremo serenamente la pratica. Se avrai vinto, mi rifonderai la seconda parte. Altrimenti, in un istruttivo ribaltamento dei ruoli fra eletto ed elettore, sarò io a restituirti l’Imu (in comode rate, s’intende, ma vedrai che col tuo ragionier Spinelli troveremo un accordo). 

P.S. Ci sarebbero anche due autovelox e un divieto di sosta, qualora.  


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