mercoledì 13 marzo 2013

Il ricatto. - Cristina Correani



Preambolo: in un paese con un così alto numero di politici delinquenti fra cui uno “naturalmente predisposto all’attivitá criminale” per sentenza di un giudice, un presidente della repubblica naturalmente predisposto contro i Magistrati crea la giusta atmosfera. Fa pendant, ecco.
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Se la Costituzione rassomigliava all’Italia e ancora oggi è la più bella del mondo, è anche perché è stata fatta da poveri che stavano dalla parte dei poveri. [Raniero La Valle-

E, come spesso, quasi sempre accade tutto quello che viene fatto dai poveri viene poi sfruttato o disprezzato dai ricchi. Ad esempio da un anziano signore al quale la sua professione impone, non chiede per favore e proprio in virtù di quella Costituzione fatta dai poveri nel momento peggiore di questo paese e che lui per primo dovrebbe difendere, di proteggere e tutelare l’onestà, la buona reputazione, promuovere un’idea di paese bello davvero nel mondo dove ognuno ha il suo ruolo e lo svolge con professionalità, competenza e perché no, se avanza anche un po’ d’amore, dove la distinzione fra persone non la fanno il ceto e il censo e dove la differenza fra delinquenti e disonesti dovrebbe essere la ratio, l’unica motivazione da cui partire quando si deve osservare, giudicare e prendere decisioni nel merito dei comportamenti di chi disonesto lo è per natura e che dovrebbe essere considerato diversamente, se questo fosse un paese normale, da chi per ruolo e mestiere è invece preposto ad applicare la le legge e la giustizia, ovvero i Magistrati che troppo spesso invece, sono stati bacchettati da lui, il loro capo supremo, quello che dovrebbe tutelarli e sostenerli.

E invece liscia il pelo per chissà quali ragioni ad uno dei personaggi più disonesti, tristi e ambigui che sia mai appartenuto – purtroppo – a questo paese, ha ceduto e cede ai suoi ricatti, lo ha sempre trattato non come farebbe un bravo padre col figlio discolo per educarlo al rispetto degli altri e delle cose ma facendo l’esatto contrario; in tutti questi anni gli ha concesso tutto come se fosse possibile che un delinquente di quella portata, una persona che non ha il minimo senso dello stato, che lo ha sfruttato pro domo sua,  si possa in qualche modo ravvedere cedendo ripetutamente ai suoi “capricci”.

A pochi mesi, per fortuna, dalla scadenza del mandato di Napolitano e nel giorno che saluta per sempre Teresa Mattei, la Partigiana Chicchi, la “ragazza di Montecitorio” che contribuì alla stesura di quella Costituzione mi chiedevo cosa ricorderà la Storia italiana di un presidente della repubblica che troppo spesso non ha onorato come avrebbe dovuto l’istituzione che rappresenta, che forse non ha mai capito che non si difende un paese né si allentano tensioni prendendo le parti di un cittadino disonesto ma si produce l’esatto contrario: tutti gli altri, quelli che disonesti non sono, che vorrebbero un paese dove la legge sia davvero uguale per tutti come ORDINA quella Costituzione, vengono umiliati, offesi, denigrati.

Napolitano è ancora per poco il presidente di questa repubblica, ed è evidentemente in grado di sapere che le sue decisioni non possono mai essere frutto di opinioni sue o di richieste specifiche, tipo la grazia concessa ad un diffamatore seriale, che  quello che lui esprime nel merito di vicende che riguardano tutto il paese dovrebbe essere espresso sulla base prima di tutto delle regole costituzionali che non prevedono che chi viola le leggi abbia un trattamento diverso da quello che prevede il codice penale.

Ché concedere un bonus dietro il ricatto significa cedere a quel ricatto, vuol dire far subire le conseguenze di quel ricatto a tutti gli italiani e ai cittadini che Napolitano, essendo presidente di questo stato rappresenta.
E se permette, il presidente, in questo paese c’è un mucchio di gente non disponibile a cedere ai ricatti di silvio berlusconi e nemmeno disposta a vendere e svendere la propria dignità a vantaggio e beneficio di un pluripregiudicato a cui è stato concesso il tutto, il troppo e l’oltre. 

Per abitudine e perché non c’è motivo per farlo non scrivo né parlo mai di vergogna applicata a me stessa ma questa volta di umiliazione sì: ecco io oggi mi sento umiliata, mortificata e avvilita, perché non possono essere che queste le sensazioni che prova una persona quando viene tradita da chi, invece, avrebbe dovuto rispettarla.


Anch'io mi sento profondamente umiliata.

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