mercoledì 10 luglio 2013

Come siamo caduti in basso.



Palermo, fulcro di cultura nei tempi passati, divenuta un immondezzaio nauseabondo impraticabile.
Strade dissestate rese ancor più impraticabili da dissuasori rovina-auto e buche mai riparate; 

ovunque sterpaglia secca che ha preso il posto di quelle che dovrebbero essere aiuole fiorite, brulicanti di spazzatura mai raccolta; 
antichi palazzi, vanto della nobiltà di un tempo, in stato di abbandono e degrado; speculazione edilizia ai massimi livelli.
E, a condire il tutto, altra giornata persa in cerca di un banco posta funzionante con dispendio di tempo e benzina (ben 5 in centro).
Non credo che in Burundi stiano peggio di noi.


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