martedì 15 ottobre 2013

La guerra tra poveri - La terra è di tutti.



Se all'uomo togli la consapevolezza della propria dignità, come il lavoro e la sicurezza di poter mantenere dignitosamente le persone delle quali è responsabile, l'uomo diventa cattivo, violento.
Quindi, accoglienza o non accoglienza?
La risposta attualmente, nel caso dell'Italia e degli italiani, è tragica.
L'accoglienza di individui che scappano dal proprio paese per sfuggire a massacri o alle guerre, o alla povertà, è sacrosanta. 

Ma se non si ha nulla per sè, diventa impossibile dare ad altri.
Accoglierli e non dar loro nulla di dignitoso però, come una casa e un lavoro, significa portarli alla disperazione e, in tanti casi, offrirli alle organizzazioni malavitose che li assoldano per immetterli in reti di scarso valore economico per il paese e di grande lucro per le stesse.
Pertanto, cui prodest?
Un sospetto io ce l'ho.


Se i governi continuano e delimitare pezzi della terra per poter dominare e guadagnare, mentre tutti sappiamo che la terra e tutto ciò che produce è di tutti, non approderemo mai a nulla di possibile e condivisibile.

L'uomo in genere, per smania di potere e di ricchezza, inventa limiti territoriali, partiti e religioni per poter dividere ed imperare.