lunedì 16 dicembre 2013

Pd, pregi e difetti del discorso ‘sorpresina’ di Renzi. - Andrea Scanzi

Renzi

Ho ascoltato il discorso di Matteo Renzi. Tre considerazioni: una faceta, una formale, una sostanziale.
1) Considerazione faceta (cioè scherzosa. I bimbominkia di Renzi moderino i loro ormoni e non si cruccino per così poco). Più ascolto Renzi, più ho la sensazione che abbia un’idea di partito contra personam più che ad personam. E quella “personam” sia io. A ogni discorso mi saccheggia il libro “Non è tempo per noi” senza citarlo. Alla Comunicazione ha messo un dileggiatore seriale che mi insulta ogni tre per due. Adesso, come inno ribelle del partito, ha scelto i Negrita (i Negrita come emblema di ribellione: attendo un endorsement renziano alla Binetti come simbolo di erotismo), il cui cantante è stato condannato anni fa per avermi democraticamente aggredito. Ci manca solo che, a breve, scelga per vicepremier il compagno di banco delle medie che mi ciulò la fidanzata.
2) Considerazione formale. I discorsi di Renzi sono sempre uguali e dunque già suonano noiosi. La loro forza retorica si sta già pericolosamente annacquando. Renzi parla dal palco come l’ex bruttino che a vent’anni prendevano in giro perché aveva gli occhialoni e la faccia paciocca, e adesso che ha notorietà si atteggia a rivoluzionario fighetto. Un Mister Bean frainteso per Fonzie. E’ stato un discorso retoricamente debole, scontato e deboluccio. In futuro dovrà aggiornare il repertorio: di soli Righeira, Moncler e camperos non si vive.
3) Considerazione sostanziale. La “sorpresina” di Renzi a Grillo era in realtà qualcosa di assai prevedibile: un baratto. “Rinuncio ai rimborsi in cambio di”. Politicamente è una mossa mesta. Un coito interrotto: se il “rimborso elettorale” è ingiusto, ci si rinuncia a prescindere. Non si chiede nulla in cambio. Renzi sa però che i rivali sono i 5 Stelle e non certo i berluscones (che lui ha già attratto, essendo pressoché uguale). Per questo li attacca sistematicamente. Dal suo punto di vista, fa benissimo a farlo. Ha quasi tutta la stampa dalla sua parte, che non vede l’ora di sostenere che “Renzi è per il cambiamento e il M5S no”. Poco conta, per esempio, che già 27 volte i 5 Stelle (come ha ricordato Di Maio) abbiano chiesto in sede istituzionale al Pd cosa vogliano fare della legge elettorale nuova. E poco conta che i 5 Stelle abbiano votato la mozione Giachetti e il Pd no. I 5 Stelle, da oggi, saranno quelli che “vogliono tenere il Porcellum” e pure quelli che “vogliono l’alleanza con Berlusconi”, anche se senza i 5 Stelle non avremmo avuto la decadenza del Caimano. C’è pure stato l’incontro, o così pare, tra Becchi e Berlusconi (pensate che brainstorming, che esplosione di cervelli: più o meno come una jam session tra Jarabe de Palo e Memo Remigi alla Sagra del Fagiolo di Lambrate). Renzi è già il Nazareno e i grillini gli infedeli.Il solito film.
Attenzione, però. Renzi vende in buona parte fumo, ma lo vende bene. Finora i grillini avevano buon gioco a sfottere Bersani e derivati: vincevano per mancanza di avversari. Renzi non dice nulla, ma lo dice bene. E la mossa del “Grillo firma qua o il buffone sei tu” è notevolissima. E’ un rilancio pokeristico che mediaticamente funziona. 
Rispedirlo al mittente senza neanche dialogare sarebbe da talebani masochisti (per questo è lecito pensare che Yoko Casaleggio sceglierà proprio questa strada). Cosa dice Renzi? Nuova legge elettorale; taglio netto all’indennità dei consiglieri regionali e abolizione dei rimborsi ai gruppi; cancellazione del Senato. La terza non mi convince, le altre due sì. Se Renzi vuole fare tana a Grillo, i 5 Stelle agiscano di conseguenza e facciano a loro volta tana a Renzi (e più che altro al Pd, metà del quale è terrorizzato dal Pd). C’è la possibilità di abbattere i costi della politica? C’è la possibilità di una legge elettorale che uccida gli inciuci e che garantisca governabilità? Se sì, ci si provi. Mettere all’angolo i Letta, i Casini e gli Alfano sarebbe fonte di godimento imperituro, a prescindere dalle barricate contrapposte.

E' accettabile che ciò avvenga?



Riprendiamo il lavoro in commissione?

Dovevamo iniziare alle 23.00, sono le 23.30 e ancora la commissione non ha iniziato i lavori.

Le lobby sono fuori dalla porta per chiedere questo o quell'emendamento.

Negli scorsi giorni abbiamo lavorato in commissione presentando degli emendamenti che possono dare un forte segnale ai lavoratori, ai giovani ed aiutare molti milioni di cittadini in difficoltà in questo momento.

E denunciamo l'illegittimo uso della legge di stabilità per favorire la marchetta di questo o quel ministro, dei deputati che usano emendamenti per garantirsi l'elettorato locale o per favorire le proprie aziende e le proprie fondazioni.

E poi hanno pure il coraggio di non venire a Roma il venerdì ed il lunedì con la scusa di stare sul territorio!

Il contatto continuo con il territorio non può essere questo!

Che vengano a vedere i nostri banchetti, le nostre riunioni tematiche, i laboratori e cosa vuol dire starci sul territorio i week end!

Noi continuiamo a denunciare tutte queste marchette e fare in modo che i soldi disponibili in questa stabilità vengano utilizzati a favore di tutti e non dei soliti pochi.


Sorial Girgis Giorgio

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