venerdì 13 giugno 2014

Caso Matacena: domiciliari Scajola, resta in carcere Chiara Rizzo.

Scajola: lascia carcere Roma, diretto ad Imperia (foto: ANSA)


Depositata decisione Tribunale libertà, andrà a Imperia.


L'ex ministro dello sviluppo economico Claudio Scajola, ha lasciato poco prima della 14 il carcere di Regina Coeli, dove si trovava dall'8 maggio scorso, per raggiungere la sua abitazione ad Imperia. Scajola ha lasciato il carcere da una uscita secondaria per evitare i giornalisti e telecamere. Oggi il tribunale della libertà di Reggio Calabria ha concesso a Scajola gli arresti domiciliari.
 Il Tribunale della libertà di Reggio Calabria ha invece rigettato il ricorso di Chiara Rizzo che quindi dovrà rimanere nel carcere reggino di Arghillà dove ha saputo della notizia da uno dei suoi avvocati, Bonaventura candido. 
"Si tratta di una decisione che ci lascia sconcertati e addolorati per la reiezione della nostra istanza e dei chiarimenti forniti dalla nostra assistita". E' questa la reazione degli avvocati Carlo Biondi e Bonaventura Candido, difensori di Chiara Rizzo alla decisione del Tribunale per il riesame di Reggio Calabria che ha confermato la detenzione in carcere per la loro assistita. "La motivazione della decisione - proseguono i legali - ci è ancora ignota ma, se essa fosse dipesa dalla accettazione delle tesi del pm che la ha, in fase di udienza, mutato l'originale imputazione, allora la decisione del Riesame apparirebbe ancora più gravatoria rispetto anche alle decisioni assunte nei confronti di altri indagati. E' a chiunque evidente come, inspiegabilmente, nell'ambito dello stesso procedimento, siano stati adottati due pesi e due misure, essendo del tutto ingiustificato e difficilmente accettabile che alla signora Chiara Rizzo sia stata applicata la misura più gravemente afflittiva". "In ogni caso - concludono Biondi e Candido - ricorreremo alla Corte Suprema di Cassazione non appena saranno depositate le motivazioni".
Intanto l'ex ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu è stato sentito in Procura a Bologna nell'ambito dell'inchiesta sulla mancata scorta a Marco Biagi, ucciso dalle Br il 19 marzo 2002 a Bologna. L'inchiesta ipotizza il reato di omicidio per omissione a carico di ignoti. Secondo quanto appreso Pisanu è stato convocato in quanto successore di Claudio Scajola come responsabile del Viminale: gli subentrò a luglio 2002.

2 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
  2. Scusa, ma il tuo commento è troppo forte e non sono in grado di sopportare, economicamente, qualche eventule querela.

    RispondiElimina