mercoledì 10 settembre 2014

Augusta: Don Prisutto risponde al Presidente Napolitano



9 settembre 2014 - Ieri sera il TG2 ha trasmesso il servizio sull'iniziativa di padre Palmiro Prisutto, arciprete di Augusta, che ogni 28 del mese celebra una messa di commemorazione in memoria dei morti a causa di patologie tumorali. 
Da anni, decenni, il sacerdote cerca di attirare l'attenzione su quella che chiama "la strage silenziosa", il gravissimo impatto ambientale dell'industrializzazione di un territorio che ha visto cambiare il suo volto nel corso dell'ultimo mezzo secolo.
Il sacerdote legge e rilegge da mesi la lista di nomi che si allunga ogni mese, grazie alla collaborazione dei cittadini che segnalano le morti per cancro del nucleo familiare. Le fonti governative, nonostante un così alto numero di morti per patologie tumorali, non hanno mai sottoscritto un documento di relazione, causa-effetto, tra inquinamento ambientale e malattie tumorali. 

Nonostante autorevoli fonti mediche nazionali e internazionali hanno sollevato il dubbio.

Dopo essere stato convocato dal Prefetto di Siracusa,il sacerdote risponde pubblicamente, dall'altare e per lettera aperta. "Egregio Presidente, -scrive don Prisutto - dopo aver parlato nei giorni scorsi col Prefetto di Siracusa in merito all'invito rivoltole per una visita di stato ad Augusta, si capisce bene che, per il motivo addotto, non ha alcuna volontà di venire ad Augusta. Probabilmente teme di essere contestato oppure non ha il coraggio o non è in grado di dare risposta alla nostra vicenda. Non ci resta che confidare nella Magistratura, purché sia veramente libera e imparziale".


Ricordiamo che la Procura alcuni mesi fa ha aperto un fascicolo sulla lista dei morti letta in chiesa, per molti è un atto dovuto, per altri uno spiraglio su una vicenda che coinvolge le lobby industriali e interessi inimmaginabili. Altri temono che , come accaduto in passato, a numerose voci isolate, possa scattare il famigerato "procurato allarme". Il potere tenta sempre di spegnere il dissenso, con tutti i mezzi, tutti lo sanno. "La visita del capo dello stato - continua Prisutto - in un determinato luogo, ha un grande significato, sia per i cittadini, sia per le istituzioni locali. Quale prefetto o quale comunità non sarebbero onorati di una visita del capo dello stato?


Anche il Prefetto di Siracusa, che sarebbe stato onorato di averla ospite a Siracusa non è favorevole alla Sua venuta, perché da questa visita per lui sarebbero scaturiti non solo degli onori ma anche degli oneri piuttosto gravosi. 

Questi ultimi, tuttavia, rimarranno sia che lei venga sia che non venga". Il sacerdote , apparentemente critico, alla decisione afferma che il presidente della Repubblica sia:" nella posizione di chi non vuole neanche sfiorare queste scomode problematiche, delegando il Prefetto a informarmi del fatto che su questa vicenda "sono stati interessati i competenti organi di governo". 

Intanto - si legge nella lettera inviata al Quirinale - il clamore suscitato a livello nazionale dall'iniziativa della messa in ricordo dei morti di cancro non si è arrestato, anzi continua e le garantisco che continuerà. 

Non mi accontento di risposte cartacee. 

Probabilmente, considerata la sua presa di posizione non sarà lei a riconoscere questa strage silenziosa o tenuta nascosta in un angolo lontano di questa repubblica, ma lo chiederemo eventualmente con ulteriore forza al suo successore. Facendomi chiamare dal Prefetto di Siracusa, questa strage silenziosa, - scrive Prisutto rivolto al Presidente - l'ha riconosciuta anche se non avrà mai il coraggio di ufficializzarla e ne comprendo bene il motivo". 

Con tono deciso l'arciprete di Augusta continua :"Mi permetta di dirglielo con franchezza, parlandole da uomo a uomo: far finta di ignorare o non rispondere a nessuna lettera mia o dei familiari dei morti di cancro, significa che in questo paese la democrazia non esiste più, significa che i cittadini sono stati espropriati della loro sovranità, specialmente se vedo la sua persona che di fatto fa ancora distinzione tra i cittadini". 

Poi Don Prisutto esprime la sua amarezza facendo una sorta di differenza di trattamento :"Mi riferisco al fatto che abbia ricevuto gli atleti italiani che parteciperanno alla 1^ edizione dei campionati militari internazionali paralimpici "Invictus Games 2014" al Quirinale, mentre negava una visita ai malati di cancro della mia città, che almeno, a livello economico, contribuisce alla grandezza di questo stato assai più delle medaglie degli atleti".

In conclusione il sacerdote scrive : "Ritengo assai probabile che questo scritto, la sua addestrata Segreteria non glielo farà neanche vedere. 

Nella vita tutti possiamo sbagliare, ma tutti possiamo anche ravvederci e rimediare. 
Noi continueremo a fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità perché il massacro di Augusta abbia termine. 
Non sono solo le multinazionali del petrolio i nostri "nemici" ma, ci dispiace dirlo, a volte lo è anche lo Stato. Scusi la franchezza. Distinti saluti".

La vicenda avrà un seguito, neanche le iniziative diplomatiche messe in atto dalla presidenza della Repubblica pare abbiano calmato le acque attorno alla questione ambientale che la storia insegna ha conosciuto giorni tristi e dubbi episodi. 

Tra morie di pesci e puzze quotidiane, enti pubblici e privati che sul piano della prevenzione sembrano essere impotenti, tra centinaia di segnalazioni e indifferenze istituzionali varie, l'ira dei cittadini fa presto a montare e trasformarsi in odio. 
A volte è anche questione di sopravvivenza e Don Prisutto lo sa. 

http://www.augustaonline.it/lettera_aperta_090914.html

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