mercoledì 1 ottobre 2014

Persicaria maculosa.


Il Poligono persicaria (Persicaria maculosa  è una pianta di tipo arbustivo della famiglia delle Polygonaceae con piccoli fiori bicolore raccolti a spiga.



La famiglia di questo genere è mediamente numerosa (una cinquantina di generi per circa un migliaio di specie), mentre il genere Persicaria comprende una cinquantina di specie, di cui una dozzina circa sono spontanee della nostra flora.
Il Sistema Cronquist assegna la famiglia delle Polygonaceae all'ordine delle Polygonales mentre la moderna classificazione APG la colloca nell'ordine delle Caryophyllales. Sempre in base alla classificazione APG sono cambiati anche i livelli superiori (vedi tabella a destra).
Il genere di questa pianta è relativamente nuovo in quanto fino a qualche decennio fa questa pianta e altre specie simili facevano parte delgenere Polygonum. Questa ristrutturazione tassonomica non è accettata unanimemente da tutti i botanici, infatti tuttora ci sono ancora diverse classificazioni che non contemplano un'esistenza autonoma per il genere Persicaria.
All'inizio dell'altro secolo il botanico italiano Adriano Fiori (1865 – 1950) aveva sistemato questa pianta nella sezione “PERSICARIA” del genere Polygonum; sezione caratterizzata dall'avere foglie lanceolateocree ad angolo retto, fusti ramosi con infiorescenza a spiga ecotiledoni “accombenti”, ossia nel seme le “radicicole” sono piegate sul margine dei cotiledoni, e si sviluppano sulla linea di fenditura di separazione degli stessi[1]. Questa sezione ora è stata convertita in una genere autonomo.
All'interno del genere la specie maculosa appartiene al gruppo Gruppo di Persicaria lapathifolia formato, oltre che dalla specie descritta in questa scheda, dalla specie Persicaria lapathifolia L. (ex Polygonum lapathifolium), e anche da varianti e sottospecie.




Il nome del genere (Persicaria) deriva semplicemente dal fatto che le foglie sono molto simili a quelle del pesco. Il nome specifico (maculosa) deriva invece da una caratteristica macchia scura posta al centro delle foglie.
Il binomio scientifico Persicaria maculosa è stato definito dal botanico britannico Samuel Frederick Gray (1766 – 1828) nella sua opera The Natural Arrangement of British Plants del 1821. In realtà la pianta era stata precedentemente studiata e documentata (oltre che da altri) dal botanico e naturalista svedese Carl von Linné (1707 – 1778) col nome diPolygonum persicaria nella pubblicazione Species Plantarum del 1753.
Gli inglesi chiamano questa pianta Red leg ma anche Redshank; i francesi la chiamano Renouée persicaire oppure Pied rouge; i tedeschi la chiamano Floh-Knöterich.

Farmacia

  • Sostanze presenti: questa pianta contiene una notevole quantità di sostanze tanniniche.
  • Proprietà curative: secondo la medicina popolare questa pianta ha diverse proprietà curative fra cui la proprietà vulneraria (guarisce le ferite), vermifuga (elimina i vermi intestinali), rubefacente (richiama il sangue in superficie alleggerendo la pressione interna), emostatica (blocca la fuoriuscita del sangue in caso di emorragia – funzione svolta dalla foglie fresche), astringente (limita la secrezione dei liquidi), ediuretica (facilita il rilascio dell'urina). In generale questa pianta viene usata contro le malattie renali, contro la gotta e lo scorbuto; sembra sia valida anche per il mal di denti.
  • Parti usate: le foglie sotto forma d'impiastro. In America gli indiani CherokeeChippewa, e Iroquois (popolazione originaria del Nord-Est degli Stati Uniti) usano dei decotti di questa pianta per usi dermatologici (infezioni della pelle), gastrointestinali (diarrea) e urinari, ma anche per usi veterinari.

Cucina

Le sue foglie possono essere usate (trattate opportunamente) al posto del pepe (sono aromatiche molto piccanti); se sono giovani si possono usare come insalata. Ma sembra che possano causare danni al fegato per cui è meglio non usarle; possono inoltre contenere minime quantità di acido ossalico (sostanza nociva). In certe zone vengono considerati eduli anche i semi.


Semi

Industria, agricoltura e pascolo

L'industria tessile ricava da queste piante dei coloranti giallo-rossastri soprattutto per la tintura del lino. Per l'agricoltura la specie “Poligono persicaria” è una pianta infestante; comunque il tipo di danno è limitato in quanto si risolve in spazio sottratto a specie più utili. In genere è una pianta non molto appetibile agli animali da pascolo; invece i semi sono molto ricercati dagli uccelli.

Giardinaggio

La “persicaria” una pianta abbastanza facile da coltivare; va messa in luoghi luminosi (la luce del sole deve essere abbastanza diretta); teme il freddo, non sopporta temperature sotto lo zero, quindi se l'inverno è troppo rigido è bene ricoprire gli arbusti con teli o almeno ricoprire la base della pianta con paglia e foglie secche.

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