mercoledì 12 novembre 2014

Italicum, verso l'accordo. Finito l'incontro tra Renzi e Berlusconi a Palazzo Chigi.



L'ex premier è riuscito a ricompattare i suoi sulla tenuta del patto del Nazareno. Legge elettorale: premio di maggioranza alla lista, mediazione possibile sulla soglia di ingresso che potrebbe essere portata al 4 per cento. Al centro, però, i 'piccoli' non ci stanno. Ncd: "Soglia al 3%".

ROMA - Ottavo incontro in undici mesi. Matteo Renzi e Silvio Berlusconi hanno discusso a Palazzo Chigi delle modifiche all'Italicum. Un tagliando al patto del Nazareno. Le novità principali dovrebbero essere due: premio di maggioranza alla lista e non più alla coalizione e soglia di sbarramento che scende di molto rispetto alla previsione iniziale. Poi una parziale reintroduzione delle preferenze, 40% di quote rosa per i capolista e la diminuzione del numero delle circoscrizioni elettorali. Berlusconi, accompagnato da Gianni Letta, è stato preceduto a Palazzo Chigi da Denis Verdini. All'uscita non ha rilasciato nessuna dichiarazione. Accanto al premier il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Luca Lotti, e il vice segretario del Pd, Lorenzo Guerini. 

La soglia di Alfano. "Nella riforma elettorale tutto si tiene. Il premio alla lista già garantisce governabilità e ha come corollario la minima soglia tecnica del 3% per garantire anche la rappresentatività. Soluzioni bastarde, che coniugano premio alla lista e soglia alta di ingresso, corrispondono solo alla speranza di eliminare scomodi concorrenti e non realizzano quel giusto equilibrio di principi che fa durare nel tempo la legge elettorale". Lo dichiara in una nota il capogruppo al Senato del Nuovo Centrodestra, Maurizio Sacconi. Assieme a lui, anche Angelino Alfano, leader di Ncd ed esponente del governo Renzi, che sulla Stampa definisce quel 3% "il punto di equilibrio giusto" e che si augura che "da parte di Forza Italia non ci sia una risposta negativa" perché "pensare di costruire il centrodestra non per convinzione ma per costrizione e paura sarebbe un errore clamoroso".

RNEWS Tito: "Perché Berlusconi non può far saltare il patto"


La pace in Forza Italia. Ieri l'ex Cav è riuscito a ricompattare i suoi sul patto del Nazareno, a farsi riconfermare quel mandato necessario a trattare col capo del governo e restare così al centro del campo per poter giocare una partita che contempla anche il Quirinale. Ad aiutare la pace tra i forzisti è un documento che boccia la legge di Stabilità.


La "fretta" di Renzi. A dare la sveglia ieri era stato lo stesso Renzi, il quale prima che a Palazzo Grazioli si riunisse il comitato di presidenza 'azzurro' aveva lanciato via Twitter la sollecitazione: il tempo dei rinvii è finito, ora è tempo di decidere, aveva scritto. La giornata, già carica di tensioni e di scintille tra i dem e Renato Brunetta, si chiude con una "rinnovata unità" di Forza Italia. Berlusconi riesce a pacificare i suoi e si prepara ad incontrare il premier che è anche segretario del Pd. Il quale sull'Italicum (che "va approvato entro dicembre al Senato") ha tutta l'intenzione di dare il premio di maggioranza alla singola lista che superi il 40% dei consensi (e non più alla coalizione, come votato a luglio alla Camera) rimodulando anche la soglia di sbarramento. Berlusconi è contrario ad abbassarla al 3% ed è per questo che, al termine di una mediazione, il punto di caduta potrebbe essere il 4 per cento. I 'piccoli', però non ci stanno.

I Cinque Stelle. A parlare di legge elettorale oggi è stato anche Beppe Grillo, leader del M5s, che da Bruxelles dice: "Noi abbiamo già presentato una nostra proposta, ma anche il Consultellum ha una sua logica, ci va bene. Noi siamo pronti ad un confronto aperto, apertissimo. Non mi piacciono questi confronti di nascosto, nei retrobottega".

Verso la direzione del Pd. Dopo l'incontro con l'ex Cavaliere, Matteo Renzi aprirà la direzione del Partito Democratico prevista per le 21. E già c'è la prima polemica: i "civitiani" diserteranno la riuonione, perchè ormai queste occasioni servono a Renzi per distrarre i media dai suoi guai, hanno la funzione del circo nell'Antica Roma e i suoi interlocutori - ai quali si chiede di esserne lieti - il ruolo dei cristiani da far sbranare". Prima della direzione, incontro di numerosi esponenti della minoranza nella Sala Berlinguer della Camera. 


http://www.repubblica.it/politica/2014/11/12/news/legge_elettorale_si_va_verso_l_accordo_ma_ncd_punta_i_piedi_sbarramento_al_3_-100363820/

"Berlusconi riesce a pacificare i suoi" ...........chissà che gli ha promesso....

"i "civitiani" diserteranno la riuonione" ..........salvo poi presentarsi alla camera per votare la legge presentata dal PD per non far cadere il governo......

"il premier che è anche segretario del Pd".........quanto me puzza sta cosa....

"Berlusconi, accompagnato da Gianni Letta, e preceduto a Palazzo Chigi da Denis Verdini, incontra il premier" .....praticamente, un quaquaraqua e un condannato per frode allo stato accompagnato da eminenze grigie e pluriindagati, decidono con quale legge elettorale mettercela in quel posto.
Non siamo messi bene.

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