mercoledì 3 dicembre 2014

Quereliamo il Corriere della Sera! - Andrea Cecconi e Alberto Airola


"Ieri il Corriere della Sera ha provato a infangare il Movimento 5 Stelle su uno dei temi a noi più cari, da sempre fiore all'occhiello delle nostre battaglie politiche: la lotta alla Casta. 
E lo ha fatto attraverso uno dei giornalisti simbolo, almeno fino a ieri, della lotta ai privilegi dei politici, Sergio Rizzo.
Così facendo, il Corriere della Sera e Rizzo hanno tradito questa battaglia due volte. La prima: andando a colpire con un articolo scorretto e ingannevole l'unico gruppo che in Parlamento si è dimezzato lo stipendio e restituisce in maniera trasparente tutto ciò che non utilizza per la propria attività parlamentare.
La seconda: negando alla replica del MoVimento 5 Stelle lo spazio e la visibilità che pure per legge avremmo dovuto avere. L'articolo di Rizzo ieri è apparso a pagina 5, con richiamo in prima pagina, accompagnato da un titolo che contiene in sè già tutta la notizia diffamatoria: 'Le poche rinunce degli eletti di Grillo. 
Intascano oltre il 90% dei rimborsi'; la nostra risposta, invece, oggi viene relegata a pagina 49, accompagnata dal titolo 'Interventi e repliche'. Facile per i lettori del Corriere accorgersi dell'articolo di Rizzo, che per tutta la giornata di ieri è stato anche sul Corriere.it; più difficile che oggi abbiano visto la nostra replica, nascosta nelle retrovie del giornale.
Così, nei lettori, anche in quelli che ieri si saranno limitati a leggere solo il titolo dell'articolo, rimarrà indelebile l'idea che gli eletti del M5S "intascano" i rimborsi, con tutta l'accezione negativa che il termine 'intascare' implica, come lo stesso Dizionario on line del Corriere conferma: "Intascare=Guadagnare denaro rapidamente o in modo poco lecito". 

Per questo fa male e indigna ognuno di noi, deputati e senatori del MoVimento 5 Stelle, leggere che 'intaschiamo i rimborsi', quando sin dal primo giorno abbiamo rendicontato con scontrini e fatture tutto ciò che abbiamo speso per lo svolgimento della nostra attività e tutto il resto lo abbiamo RESTITUITO al Fondo per le piccole e medie imprese. Nelle nostre tasche, i rimborsi non ci sono mai andati a finire.
Fa male e indigna che Rizzo scriva 'in 31 non hanno ritirato l'indennità di ufficio', lasciando intendere a chi legge che tutti gli altri deputati, invece, se la intascano. Rizzo sa benissimo (ma i suoi lettori, grazie a lui, non lo sapranno mai) che tutti gli altri deputati l'indennità di carica non la ricevono: cosa avrebbero dovuto ricevere?
Oggi Sergio Rizzo, invece di ammettere l'errore e chiedere scusa, ha replicato piccato, perseverando nella sua azione di disinformazione che colpisce non solo i deputati, ma l'intero MoVimento 5 Stelle, tutti i suoi eletti e i suoi attivisti, che fanno dell'onestà e della trasparenza un proprio vanto e un proprio segno di riconoscimento.
Alla luce di questo articolo falso, offensivo, insinuante, scorretto e denigratorio, che lede l'immagine, la reputazione, il decoro professionale e la dignità, sia privata che pubblica, di ognuno dei parlamentari del MoVimento 5 Stelle, e alla luce della mancata rettifica, procederemo con la querela nei confronti del Corriere della Sera nella persona del proprio Direttore Responsabile e nei confronti del giornalista Sergio Rizzo.
Per i parlamentari che volessero agire anche a titolo personale è disponibile un fac-simile per procedere con la denuncia-querela e la relativa documentazione."
Andrea Cecconi e Alberto Airola, Capogruppo Camera e Senato M5S

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