martedì 11 febbraio 2014

Destinazione Italia, i comitati: “Contiene condono bonifiche e regalo a chi inquina”. - Manolo Lanaro



Destinazione Italia è un decreto che contiene un condono per le bonifiche. Un vero e proprio regalo per gli inquinatori”. Questa la denuncia del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua e altre associazioni ambientaliste. 
Il Governo Letta e il Ministro Andrea Orlando – denunciano i comitati – tornano alla carica per sollevare gli inquinatori dagli oneri delle bonifiche nei Siti di Interesse Nazionale e nelle aree disastrate da decenni di veleni. 
E inoltre con una norma contenuta nell’art. 4 del Decreto si arriva anche a finanziare i responsabili: “I proprietari delle aree, compresi i responsabili dell’inquinamento, se il disastro è stato compiuto prima del 30 aprile 2007 (praticamente tutti i siti nazionali di bonifica), potranno usufruire di un accordo di programma co-finanziato dallo Stato se propongono qualche percorso di re-industrializzazione – denuncia Augusto De Sanctis del forum Movimento per l’Acqua – Si potranno stipulare accordi di programma con uno o più proprietari di aree contaminate o altri soggetti interessati ad attuare progetti integrati di messa in sicurezza o bonifica, e di riconversione  industriale e sviluppo economico in siti di interesse nazionale individuati che prevedano anche i contributi pubblici e le altre misure di sostegno economico finanziario disponibili e attribuiti”. 
Quel che ne consegue è che il proprietario dell’area inquinata potrebbe vedersi pagare dallo Stato non solo integralmente gli oneri delle bonifiche, ma addirittura gli investimenti per i nuovi impianti.


Fs, in arrivo dallo Stato 3 miliardi l’anno per la rete e 500 milioni per treni nuovi.

Mauro Moretti

Per l'ad Mauro Moretti il gruppo non è più un'azienda di Stato, ma dalle casse pubbliche continuano a piovere soldi. E l'azienda vuole di più: "Così non basta per rispondere ai problemi dei pendolari".

“Siamo passati da azienda di Stato ad azienda punto e basta”, annunciava l’estate scorsa l’amministratore delegato delle Ferrovie, Mauro Moretti. Dalle casse pubbliche, però, continuano a piovere soldi per il gruppo controllato interamente dal ministero dell’Economia. “Tre miliardi l’anno arriveranno dallo Stato con il contratto di programma”, spiega Moretti annunciando che “nei prossimi giorni presenteremo il piano industriale con investimenti per 11 miliardi in autofinanziamento in cinque anni per l’acquisto di treni”.
I tre miliardi l’anno – precisano dall’azienda – saranno destinati all’implementazione e alla manutenzione della rete Rfi, società del gruppo Ferrovie dello Stato preposta alla gestione dell’infrastruttura. I nuovi aiuti dai contribuenti, però, non finiscono qui. “Da più di dieci anni non riceviamo un soldo da parte dello Stato per treni nuovi”, aggiunge Moretti. Ma il numero uno del gruppo si smentisce subito dopo. “Ora c’è stata quest’ultima iniziativa che questo governo ha fatto di 500 milioni per autobus e treni, 200 milioni per questi ultimi, che sono già un’inversione di tendenza ma non è sufficiente per rispondere ai problemi che i pendolari hanno”. Denaro che – precisano dall’azienda – sarà stanziato dal Tesoro come previsto dalla legge di Stabilità.
“Da parte del ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, è arrivata la conferma che i 500 milioni arriveranno”, conferma Moretti. Ma gli aiuti pubblici non sono mai abbastanza. “Bisogna poi capire cosa possono fare altri enti territoriali e le Ferrovie che fanno parte del progetto per un treno che sia al centro del Paese”, aggiunge, sottolineando che “le imprese devono garantire il massimo della produttività e dell’efficienza industriale nell’utilizzare risorse ma ci vogliono risorse perché le cose possano essere messe a livello della domanda”.
Il gruppo, intanto, pianifica lo sbarco a Piazza Affari. “Sull’eventuale quotazione, su cui siamo disponibili a lavorare come abbiamo già detto altre volte, stiamo verificando qual è la soluzione migliore, visto che mettere sul mercato una società come il gruppo Ferrovie è qualcosa di abbastanza complesso, ma ci sono delle opportunità sicure che possono essere sviluppate”, ha detto Moretti alla fine di gennaio, annunciando che “crediamo che nel giro di sei mesi potremo arrivare a proporre una soluzione in merito”.
E a chi gli chiedeva se si pensava di quotare l’intero gruppo, Moretti ha risposto: “Stiamo pensando a varie possibilità, al gruppo o alle società, ma questa è una discussione che dovremo fare con l’azionista”. E ha ribadito: “Noi siamo in grado in sei mesi di poter fare delle proposte per dare all’azionista la possibilità di scegliere”.

Sicilia, i nomi e le foto dei 15 dipendenti regionali arrestati: hanno rubato 800.000 euro.



Sono quindici le persone arrestate nell’ambito dell’operazione “Iban” dei carabinieri del Comando provinciale di Palermo che hanno smascherato una truffa ai danni della Regione siciliana. Al centro dell’indagine le forniture dell’Assessorato alla Formazione professionale. I provvedimenti sono stati emessi dal gip del Tribunale di Palermo su richiesta della locale Procura, nei confronti di due imprenditori e tredici dipendenti regionali ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di peculato, truffa aggravata nei confronti dello Stato, turbata liberta’ degli incanti e falsita’ materiale ed ideologica. L’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare conclude una complessa attivita’ investigativa sviluppata dai Carabinieri della Sezione di Polizia giudiziaria della Procura, coordinati dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dal sostituto Alessandro Picchi.

I provvedimenti sono stati notificati a Emanuele Currao, 46 anni, di Palermo, funzionario direttivo dell’amministrazione regionale, che e’ finito in carcere; all’imprenditore Mario Avara, 49 anni, di Palermo, anche lui condotto in carcere. Mentre sono finiti ai domiciliari Concetta Cimino, 67 anni, di Caltanissetta, dirigente dell’amministrazione regionale in pensione; Marco Inzerillo, 49 anni, di Lucca Sicula (AG), funzionario direttivo regionale; Gualtiero Curatolo, 47 anni, di Palermo, cassiere regionale; Maria Concetta Rizzo, 49 anni, di Palermo, istruttore direttivo regionale; Maria Antonella Cavalieri, 52 anni, di Palermo, istruttore direttivo regionale; Federico Bartolotta, 60 anni, di Palermo, istruttore direttivo regionale; Vito Di Pietra, 43 anni, di Palermo, collaboratore regionale; Giuseppina Bonfardeci, 51 anni, di Palermo, istruttore direttivo regionale; Giampiero Spallino, 43 anni, di Palermo, collaboratore amministrativo regionale; Carmelo Zannelli, 46 anni, di Palermo, collaboratore amministrativo regionale; Michele Ducato, 54 anni, di Palermo, funzionario direttivo regionale; Marcella Gazzelli, 48 anni, di Palermo, collaboratore amministrativo regionale; l’imprenditore Amedeo Antonio Filingeri, 51 anni, originario di Borgetto (PA).
Ammonta ad oltre 800.000 euro la truffa scoperta dalla Procura di Palermo nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto di 15 persone, tra cui tredici dipendenti regionali siciliani. E’ quanto confermano il Procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo e dal Procuratore aggiunto Leonardo Agueci nel corso della conferenza stampa in corso in Procura. Si tratta di soldi publici distratti a favore degli indagati. Uno degli arrestati, Emanuele Currao, avrebbe anche realizzato con parte degli introiti, come spiegano i magistrati, un appartamento a Sciacca (Agrigento) che e’ stato sequestrato.