martedì 9 dicembre 2014

Storia da rifare: Scoperta una mummia con una protesi d’avanguardia.



Un sacerdote egizio vissuto durante la 26° dinastia ( 656 – 525 Ac) ha suscitato molto scalpore in questi giorni.  La sua mummia, insieme ad altre cinque del museo Egiziano Rosacruciano di San Josè, California sono state analizzate da un gruppo di scienziati della Brigham Young University, per fare studi sul Dna. Ma le radiografie della mummia di Usermontu, questo il nome del sacerdote, hanno mostrato una protesi metallica di 23 centimetri, inserita nella gamba sinistra all’ altezza del ginocchio. La protesi, di fattura moderna, è stata inserita quando l’uomo era ancora in vita, e con una difficile operazione chirurgica.
Le radiografie sono state inizialmente analizzate dal Dottor Richard Jackson chirurgo ortopedico presso la Brigham Young University che ha dichiarato trattasi di una protesi moderna che viene impiegata oggi in chirurgia per stabilizzare le ossa.
Il Dottor Wilfred Griggs capo del team, che stava analizzando le mummie, aveva inizialmente pensato che la protesi potesse essere stata inserita non più di 100 anni fa per bloccare la gamba alla mummia. Ma successivamente dopo ulteriori analisi,  Wilfred Griggs si convinse che l’intervento fosse avvenuto quando il sacerdote era ancora in vita.
Schermata 2014-12-09 alle 18.38.19Dalle analisi è emerso, infatti, che era stata inserita nella gamba di Usermontu quando questi aveva una trenitana d’anni. La protesi è in puro ferro, e grazie ad una sonda inserita nella parte posteriore del ginocchio è emerso la presenza tutt’ attorno alla protesi, di un cementificante resinoso per fissare la protesi all’osso.
Il Dottor Wilfred ha quindi affermato: “con grande sorpresa non ci sono più dubbi, si tratta di un antico intervento chirurgico” ed ha aggiunto, ” queste sono tecniche biomeccaniche moderne che non avremmo immaginato potessero essere conosciute dagli antichi egizi “. La tecnica era talmente avanzata da permettere la rotazione della gamba e il fissaggio all’ osso tramite un cementificante.
Ma non è ‘ l unico esempio di protesi, antiche. Sempre in Egitto, è stata trovata un’altra protesi, un dito artificiale, realizzato in cuoio e legno, Schermata 2014-12-09 alle 18.38.32al piede di una mummia di una nobile egiziana, attualmente in mostra al museo del Cairo. Secondo il ricercatore Jacky Finch la protesi risalirebbe al periodo tra il 1069 e il 664 Ac. Una protesi simile è stata ritrovata in un’ altra mummia presso il British Museum, gli archeologi inglesi dopo aver analizzato entrambi gli oggetti, hanno dichiarato che servivano per agevolare i loro proprietari nella camminata.

"HUNGER GAMES" : UN FILM CHE A GAZA E' REALTA'. - RAMZY BAROUD





Non avrei mai potuto immaginare che sarei arrivato a fare un parallelismo tra il mio campo profughi di Nuseiratnella Striscia di Gaza, tra un popolo eroicoun film di Hollywood: la lotta del mio popolo è troppo sacra per questo genere di coseMa già solo dopo aver visto le prime scene dell'ultimo Hunger Games, un film del filone di Mockingjay, non ho potuto farne a meno.

All'inizio sono stato sopraffatto da un sentimento di rabbia nel vedere interi quartieri distrutti da governanti del Campidoglio che mostravano solo di non aver cuore, ma poi andando avanti con il film mi è sembrato di rivedere passarmi avanti scene della resistenza palestinese e in particolare a quella di Gaza.
Il Campidoglio - con la sua insuperabile tecnologia militare e con la sua enorme capacità di manipolare l'apparato mediatico - era inarrestabile in tutta la sua brutalitàI suoi governanti, che pretendevano di avere una superiorità su tutti gli altri abitanti della distopia di Panemnon si creavano limiti morali di nessun genere.

" Hunger Games" è la versione di un reality-show televisivo, che sarebbe stato creato come evento annuale per celebrare la vittoria del Campidoglio su una rivolta avvenuta tempo prima da parte di alcuni distretti. Ma questo evento doveva servire anche come "memento" su ciò che il Campidoglio sarebbe sempre pronto a farese qualche altro distretto avesse ancora osato alzare la testa in futuro.

I partecipanti dello show - tutti i bambini che erano stati scelti o obbligati ad andare volontariamente ad una selezione chiamata "raccolta" - venivano da tutti i distretti del paese. Tutti i concorrenti selezionati dovevano ammazzarsi l'un l'altro per il divertimento del Campidoglioche aveva basato la propria forza sulla divisione e sull'oppressione di tutti gli altriMa i distretti si ribellarono.

Tutti i distretti cominciarono la loro "resistenza" perché non ci può essere nessuna altra risposta ad una oppressione sistematica, nient'altro che la resistenza.Il 13° Distretto fu subito annientato per dare un esempio a tutti gli altri distretti in modo che non osassero più farsi strane idee e perché non insistessero a non voler comprendere che qualsiasi resistenza al Campidoglio sarebbe stata una azione futile. Lo spietato presidente di Panem, irremovibile, si  rivolgeva  a coloro che avevano sfidato il Campidoglio definendoli "radicali", e non "ribelli." A volteil Campidoglio cercava anche di mettere i vari distretti l' uno contro l'altroincitandoli alla guerra civile.


Il nesso naturale con quello che succede a Gaza è diventato troppo evidente per non essere colto quando Katnissuna delle bambine selezionate come "tributo", e assunta a simbolo di Mockingjay per la resistenza, ha pronunciato queste parole, subito dopo che i bombardieri del Campidoglio  avevano distrutto un ospedale pieno di uomini inermi, donne e bambini, uccidendo tutti"Io voglio dire alla gente che se qualcuno pensasse per un solo secondo che il Campidoglio  ci tratterà umanamente, dopo che avremo accettato un cessate il fuocosi sta illudendo da solo. Perché ora tutti sanno chi sono quelli del Campidoglio e sanno cosa sono capaci di fare"

Gli eventi raccontati in questo dramma sono stranamente simili al bombardamento e alla distruzione completa dell'ospedale di al-Wafa a Gaza, avvenuto alla fine di luglio di quest'anno - l'ospedale era l'unico centro di riabilitazione esistente nella striscia per curare le migliaia di vittime delle atrocità commesse dagli israeliani.

Il messaggio di Katniss al Campidoglio"Ci potrete torturare bombardare e bruciare le nostre case fino a distruggerle. Ma non vedete quello che state facendo ? Non vedete che sta prendendo a fuoco tutto ? E se bruciamo noi, anche voi brucerete con noi!"


E' come se l'autrice di  The Hunger Games, Suzanne Collins, conoscesse tutto quello che succede oggi a Gaza. Come se lei avesse scritto questa storia per raccontare una vera guerra che avviene tra un brutale Campidoglio (che chiameremo Israele) e i distretti ribelli (che chiameremo Palestina). Come se Gaza fosse stata la sua ispirazione per inventare il 13° Distretto, perché malgrado i ripetuti tentativi di annichilimento degli ultimi 65 anni  - e in particolare nelle ultime due guerre genocide quella del 2008-9 e quella del 2014 - la resistenza è ancora viva.

Chissà se la Collins è a conoscenza che Katniss, che non aveva scelto il suo destino ma che è diventata l'eroina del suo popolo, rappresenta quello che sono gli uomini, le donne e, si, anche tanti bambini di Gaza?

Chissà se lei è a conoscenza che la sua storia era già scritta e che era già stata vissuta da gente vera, che forse non ha mai sentito parlare del suo serial o che forse non è vissuta abbastanza per vedere i suoi film? 
Chissà se lei è a conoscenza che i capi criminali come il suo President Snow non sono qualcosa partorito dalla sua fervida fantasia, ma che è gente che esiste veramente, qui, oggi, e che hanno un nome come Benjamin Netanyahu e altri innumerevoli leader israeliani, che vogliono l' annichilimento totale degli abitanti di Gaza, solo per un loro capriccio?
Per quanto riguarda Hunger Games le somiglianze con Gaza sono inquietanti.

Poco prima che Israele imponesse severe sanzioni economiche a Gazaper punire i palestinesi del risultato ottenuto nelle loro elezioni democratiche, nel 2006, il primo consigliere del governo israeliano Dov Weisglass fece una promessa agghiacciante"L'idea è quella di mettere i palestinesi a dietama non per farli morire di fame"  e questa non era una dichiarazione fatta per caso.

Infatti dopo molte battaglie legali
Gishaun gruppo israeliano che si batteva per i diritti umani, era riuscito a presentare dei documenti che dimostravano che - dopo che Israele aveva messo in atto a Gaza una "politica deliberata di quasi fame" -  "la sicurezzanon aveva più niente a che fare con il blocco di Gaza.

Nella Operation Cast Lead di Israele, furono uccisi oltre 1.400 Palestinesi e altri 5.500 furono feriti. Ma nell'ultima guerra di Israele il prezzo che ha dovuto pagare la resistenza è salito a 2.137. Ma ci sono ancora tanti altri che stanno morendo per le ferite riportate.

Gaza ormai si erige sulle sue rovine. Interi quartieri sono stati distrutti, interi villaggi cancellati e intere famiglie annichilite. Centinaia di scuole, ospedali e moschee sono saltati in aria in una orgia di morte e distruzione senza precedenti.

Ma malgrado tutto questo la resistenza non è stata sconfitta a Gaza. Perché la resistenza non significa solo uomini o donne che imbracciano un fucile: Resistenza è un'idea, una idea pura nelle sue intenzioni, una idea romantica a volte, forse, ma di certo è una idea di tutta una comunità, che ha scelto dimorire combattendose necessarioma che non vuole vivere portando le catene della schiavitù.

Nemmeno le  agghiaccianti 
parole pronunciate da Moshe Feiglinil Vice presidente del parlamento israeliano (Knesset) sono bastate ad intimidire GazaIl 1° Agosto 2014 Feiglin ha scritto su Facebook il suo piano per distruggere la resistenza 2014 chiedendo di  "conquistare tutta la Striscia di Gazae annientare tutte le forze che combattono in quella zona insieme a tutti i loro sostenitori", poi ha continuato dicendo che tutti gli abitanti che fossero rimasti a Gaza dovevano essere mandati nei campi di concentramento che si trovano vicino al deserto del Sinai.  "In queste areesaranno istituite delle tendopoli, dove resteranno fino a quando non si troveranno i luoghi opportuni per farli emigrare" - ha scritto Feiglin.

Feiglin, e il suo Primo Ministro, Netanyahu - insieme a molti altri dell'establishment politico-militare di Israele - sono i veri leader responsabili di aver trasformato in atti della vita reale, quelle inverosimili situazioni immaginabili solo in una drammaturgia messa in atto da un "Campidoglio-della-fantasia" e che invece hanno realizzato nella totale impunità contro i "distretti" oppressi della Palestina.

E come Mockingjayche riesce a rinascere contro la prepotenza più assolutaGaza continuerà ad essere il "distretto ribelle"Il sangue dei suoi figli "quasimorti di fame" servirà un giorno a riunire tutti i distretti contro il suo Campidoglio. Allora, tutte le voci che avevano dubitato della giustezza della resistenzaabbasseranno il tono e lasceranno ascoltare il canto ribelle, forte e armonioso di tutto un popolo unito.

Fino ad allorail Mockingjay della Palestinae le migliaia di martiri viventi continueranno cantare, solo dal cielo, la stessa canzone che un giorno si leverà da tutti i distretti, se solo decidessero di svegliarsi...




Verrai, verrai,
all'albero verrai,
dove ti dissi di correre
per essere entrambi liberi
strane cose son successe qui
non ci sarebbe niente di strano
se ci incontrassimo a mezzanotte
all'albero degli impiccati.


Ramzy Baroud è redattore internationally-syndicated, consulente di media, autore e fondatore di PalestineChronicle.com. Il suo ultimo libro è  My Father Was a Freedom Fighter: Gaza's Untold Story (Pluto Press, London).

Fonte: http://www.atimes.com
Link: http://www.atimes.com/atimes/Middle_East/MID-01-041214.html

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=14320

Mafia Roma, l’uomo di Zingaretti a Gramazio indagato: ‘Rispettami alle urne’. - Marco Pasciuti

Mafia Roma, l’uomo di Zingaretti a Gramazio indagato: ‘Rispettami alle urne’

Il 20 febbraio 2013, a pochi giorni dal voto, Michele Baldi, capogruppo alla Regione Lazio nella lista del governatore e non indagato, chiese al consigliere di Forza Italia accusato di brogli elettorali: "Glie dici alla tua rete di scrutatori de rispettamme?". Pochi giorni prima l'esponente del centrodestra era stato intercettato mentre parlava di "inserimenti" nelle urne.


E’ il 20 febbraio 2013. “Glie dici alla tua rete di scrutatori de rispettamme?”, domanda Michele Baldi, capogruppo della Lista Zingaretti alla Regione Lazio, non indagato. “Cento per centostai tranquillo, certo che sì… “, risponde Luca Gramazio, consigliere di Forza Italia iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di associazione mafiosa. L’intercettazione ha destato l’attenzione degli inquirenti che hanno svelato l’intreccio tra il potere romano e la Mafia Capitale perché solo pochi giorni prima lo stesso Gramazio aveva spiegato a un conoscente: “Finite le operazioni di voto i … le urne vanno in alcune … in alcune sedi (…) non si tratta della classica operazione di … di controllo delle schede … inc … quello c’abbiamo ancora il tempo per fa’ degli inserimenti“. Dichiarazioni che fanno pensare agli inquirenti della Procura di Roma che Gramazio e la “cupola” volessero truccare l’esito del voto.
E’ il 2 febbraio 2013, mancano 22 giorni alle elezioni: il 24 e il 25 successivi si sarebbe votato per rinnovare il consiglio regionale del Lazio spazzato via dallo scandalo FioritoGramazio, candidato alla Pisana con l’allora Popolo delle Libertà, telefona a Simone Foglio, eletto poi nelle liste del Pdl nell’VIII municipio di Roma ed estraneo all’inchiesta, e in attesa che questi risponda parla con una persona presente nella stanza: “Finite le operazioni di voto i … le urne vanno in alcune … in alcune sedi dove vengono .. .inc … nate, contate, tutto, non si tratta della classica operazione di … di controllo delle schede … inc … quello c’abbiamo ancora il tempo per fa’ degli inserimenti“. La persona in attesa al telefono risponde, ma Gramazio, rivolto alla terza persona, aggiunge: “… ce provo, se stiamo in tempo la metto“. Le parole di Gramazio sono prese sul serio al punto che i pm ipotizzano l’utilizzo per fini illeciti delle schede elettorali che normalmente vengono stampate in maggior numero rispetto al numero degli elettori e scrivono alla Prefettura per avere l’elenco delle tipografie romane incaricate dalla Zecca di Stato di stamparle.
La richiesta di Baldi emerge da una richiesta di decreto di intercettazione in via d’urgenza inoltrata il 23 febbraio dai carabinieri del Ros. A un capo del telefono il 20 febbraio c’è il solito Gramazio, all’altro c’è Michele Baldi, capogruppo della lista Zingaretti in Regione, che non compare nella lista degli indagati. “Oh, ma io mi aspettavo che tu mi mandassi un po’ de voti, visto che so’ stato ‘a fortuna tua – esordisce Baldi –  tu lo sai che io so stato a fortuna tua o no? … “. In virtù di questo presunto credito, Baldi avanza la sua richiesta: “Io a te! non a papà (il senatore Domenico Gramazio, ndr), a te! … te posso chiedere un favore da … leale?”. Alla risposta affermativa di Gramazio (“certo che sì”) il capogruppo di Zingaretti continuava: “Glie dici alla tua rete di scrutatori de rispettamme?”. Inequivocabile la risposta dell’esponente Pdl: “Cento per centostai tranquillo, certo che sì… “. Michele proseguiva: “ma, ehmmm … tu che sei un uomo d’onore … perché veramente so che invece le voci non … e quindi insomma ecco, se tu me fai rispettare te ne sono grato”. E il futuro capogruppo di Forza Italia, eletto con oltre 18 mila voti, tornava ad assicurare: “Assolutamente sì“. Una conversazione ritenuta importante dagli inquirenti, al punto da rubricarla sotto il titolo “Emergenze investigative” nella richiesta inoltrata alla Procura: “Dal momento che Luca Gramazio si sposterà in continuazione tra i seggi elettorali per seguire l’esito delle consultazioni elettorali, ed allo scopo pertanto di monitorarlo nei suoi movimenti e negli incontri che effettuerà nel corso delle operazioni di scrutinio, si richiede l’emissione di un decreto di intercettazione in via d’urgenza”.
Il cursus honorum di Baldi è un monumento alla trasversalità politica. Così gli inquirenti lo descrivono nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere 37 persone: “Eletto nel consiglio regionale del Lazio il 26/02/2013, ha militato prima in Alleanza Nazionale, poi in Forza Italia, fondando la civica “Movimento per Roma”. Approdato infine nel centrosinistra, primo nella lista che porta il nome di Zingaretti, eletto e capogruppo della stessa in consiglio regionale”. Nel frattempo si è anche presentato alle elezioni comunali nel 2008 con la lista “Per Roma Baldi sindaco” che conquistava lo 0,8% e alle Regionali del 2010 con la lista “Movimento per Roma e per il Lazio, presidente Baldi”. Una corsa segnata da un inconveniente: agli inizi di marzo circa 1.400 firme false, alcune anche corrispondenti a persone decedute, a sostegno della presentazione della lista elettorale collegata a Baldi vennero scoperte dalla Digos di Latina. Il capogruppo Pd compare anche in un altro capitolo dell’inchiesta su Mafia Capitale. Baldi viene tirato in ballo da Giovanni Quarzo, indagato per associazione mafiosa, che domanda a Fabrizio Testa se Baldi fosse in grado di “controllare” Cosimo Dinoi nel gruppo misto durante le manovre che portarono Quarzo a diventare presidente della Commissione Trasparenza del Comune di Roma.
Ora la posizione di Gramazio junior si aggrava: accusato di associazione di tipo mafioso, corruzione aggravata e illecito finanziamento, il consigliere regionale di FI compare anche nel capitolo che riguarda i reati “in materia elettorale al fine di incidere sul risultato delle elezioni”. La memoria corre ad un fatto strano che accadde proprio nei giorni delle ultime Regionali, quando una nota urgente inviata dagli inquirenti al pm Paolo Ielo segnalava il pericolo che le schede regolarmente compilate dagli elettori venissero sostituite con altre evidentemente preconfezionate. Il 24 febbraio gli scrutatori del seggio 608 di Roma si accorsero che mancava uno scatolone con 550 schede  e chiesero che venissero sostituite.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12/09/mafia-roma-luomo-zingaretti-gramazio-indagato-rispettami-alle-urne/1258136/

Alla luce degli ultimi avvenimenti sorge il sospetto che oltre a pilotare le elezioni politiche, pilotino anche le cadute di governo per sovvertirne i vertici.
Le loro menti sono più che diaboliche, quindi, tutto è possibile.

L'ALGA SPIRULINA -




2300% in più di Ferro degli spinaci
3900% in più di Betacarotene delle carote
300% in più di Calcio del latte intero
375% in più di Proteine del tofu.

La spirulina è un’alga verde-azzurra microscopica, unicellulare, a forma di spirale discendente dalla prima forma di vita del pianeta. E’ un’alga d’acqua dolce che cresce e si moltiplica spontaneamente in numerosi laghi d’acqua dolce nell’Africa centrale, attorno al lago Ciad, nei laghi Budù e Rombù e in Africa orientale lungo la Rift Valley, nei laghi kenioti di Nakuru ed Elementeita e in quelli etiopici di Aranguadi e Kiloti, in Messico nel lago Texcoco.
E’ importante sapere che il lago messicano Texcoco è molto inquinato, è quindi da evitare la spirulina proveniente da questo lago.

La spirulina è la miglior fonte di proteine vegetali, con un contenuto proteico pari al 65%, più elevato di qualsiasi altro alimento naturale. Si tratta inoltre di una proteina estremamente facile da digerire e da assimilare.
Le pareti delle cellule di quest’alga sono, infatti, formate da muco-proteine di facile digeribilità perché si dissolvono completamente nell’apparato digestivo.
La spirulina è completa perché possiede tutti gli amminoacidi essenziali (quelli che l’organismo non riesce a sintetizzare) in proporzione ottimale e 10 dei 12 amminoacidi non essenziali.

È ricca di fitoelementi di ogni tipo:
composti come la ficocianina, i polisaccaridi e i solfolipidi che rafforzano il sistema immunitario.
La spirulina ha proprietà antibiotiche, inibisce la crescita di batteri, lieviti e funghi.
Questo superalimento ha una concentrazione eccezionale di nutrienti funzionali quale non si è mai vista in nessun cibo, pianta, erba o cereale.
I solfolipidi della spirulina possono impedire che i virus attacchino o penetrino nelle cellule, evitando così che si sviluppino infezioni virali.
È stato dimostrato che la ficocianina e i polisaccaridi della spirulina aumentano la produzione di macrofagi, contribuiscono alla riproduzione del midollo spinale, rafforzano il sistema immunitario e la capacità di resistenza alle malattie.
È consigliata soprattutto in gravidanza e durante lunghe maratone, agli atleti e a coloro che praticano body building.


Le pareti della spirulina non contengono cellulosa, essendo composte di soffici mucopolisaccaridi.
Ciò la rende facilmente digeribile e assimilabile.
Queste caratteristiche sono particolarmente importanti per le persone che soffrono di problemi di assorbimento intestinale, specialmente per gli anziani che di solito hanno difficoltà a digerire le proteine complesse e devono quindi attenersi a diete severe.
La spirulina, stimolando la crescita di lactobacilli e la pulizia del colon, favorisce la depurazione dell’intero organismo al quale dona vitalità e salute.
Essa è efficace per coloro che sono colpiti da malattie legate alla denutrizione come il kwashiorkor, che danneggia la capacità di assorbimento intestinale.
La spirulina, facendo aumentare il Lactobacillus intestinale presente nell’organismo, rende più efficiente l’assorbimento della vitamina B1 e di altre assunte durante la dieta.
Somministrata ai bambini denutriti, risulta più efficace del latte liofilizzato, dal momento che l’acido lattico in esso contenuto può essere digerito con difficoltà.
I grassi contenuti nella spirulina sono pari solamente al 5%, molto meno di quasi tutte le altre fonti proteiche.
Dieci grammi apportano solo 36 calorie e il colesterolo è praticamente inesistente.

La spirulina è l’alimento più ricco di betacarotene, con una concentrazione dieci-quindici volte maggiore delle carote.
Questo è importante per il mantenimento delle mucose e dei pigmenti necessari per la vista, per la riduzione del colesterolo e riduce il rischio di cancro di tutti i tipi (del polmone, del colon, dell’apparato gastrointestinale, della mammella e della cervice).

Contiene tutte le vitamine del gruppo B.
Inoltre la spirulina è la maggiore fonte di vitamina B12.
Questa è necessaria per lo sviluppo dei globuli rossi, specialmente nel midollo osseo e nei nervi.
La spirulina è indicata perciò in casi di avitaminosi, anemia perniciosa e degenerazione nervosa.
La spirulina fornisce quantità significative di tiamina (essenziale per il funzionamento dei tessuti nervosi), di riboflavina (necessaria per la trasformazione dell’energia contenuta nei carboidrati e nelle proteine) e di niacina (importante per il mantenimento dei tessuti cellulari).
Le altre vitamine del complesso B, la B6, la biotina, l’acido pantotenico, l’acido folico, l’inositolo e la vitamina E, sono anch’esse presenti.

La spirulina è il miglior integratore di ferro, oltretutto facilmente assimilabile dall’organismo e in percentuale molto maggiore che nei cereali integrali, che sono comunque anch’essi buone fonti di ferro, che è importante soprattutto per le donne, i bambini e gli anziani.
Il ferro è essenziale per avere forti globuli rossi e garantire l’efficienza del sistema immunitario.
La spirulina è un concentrato di calcio, presente in quantità molto superiori al latte. Il calcio è importante per le ossa e la trasmissione di impulsi nervosi ai muscoli.
Carenze di questo minerale possono portare all’osteoporosi, specialmente nelle donne anziane.
La spirulina è uno degli alimenti con una maggiore concentrazione di magnesio. Il magnesio facilita l’assorbimento del calcio e aiuta a regolare la pressione sanguigna.
Essa può anche abbassare la pressione arteriosa.


La spirulina contiene poco iodio e sodio e non arreca così disturbi a chi segue diete iposodiche.
Gli uomini hanno bisogno di minerali essenziali per il funzionamento dei sistemi enzimatici.
La spirulina fornisce moltissimi oligoelementi tra i quali manganese, cromo, rame, zinco ed il selenio, che è un potentissimo anti-ossidante.

Inoltre la spirulina contiene un tipo di zucchero, il ramnosio, che facilita il metabolismo del glucosio, con effetti particolarmente benefici per i malati di diabete.
E’ anche uno dei vegetali più ricchi di acidi grassi insaturi, importantissimi nella cura dell’arteriosclerosi.
La spirulina contiene, infatti, dal 4 al 7% di lipidi, ossia di grassi, e la maggior parte di essi sono acidi grassi essenziali.
Dieci grammi ne contengono 225 mg sotto forma di acido linoleico o gammalinoleico (GLA).
Il GLA è il precursore delle prostaglandine, gli ormoni principali che regolano diverse funzioni organiche.
Gli acidi grassi essenziali (EFA) favoriscono inoltre la normalizzazione del colesterolo, la riproduzione cellulare.
Il GLA si rivela utile in caso di infiammazioni, artrite, disturbi cardiaci, obesità, carenza di zinco, problemi alla prostata, dermatosi varie, alcolismo, sindrome maniaco-depressiva, schizofrenia, morbo di Alzaimer, morbo di Parkinson, sclerosi a placche.

La spirulina contiene fitonutrienti (utili nella prevenzione delle malattie degenerative) tra i quali diversi pigmenti (che aiutano a sintetizzare molti enzimi necessari a regolare il metabolismo e hanno un effetto immunostimolante), i carotenoidi (antiossidanti) e la clorofilla (purificante e disintossicante, ottima contro l’anemia).
Favorisce il rimarginarsi delle ferite ed il metabolismo della pelle. La spirulina è molto efficace per la cura degli effetti collaterali a carico dei reni indotti dai farmaci. Essa inoltre fornisce energia senza affaticare il pancreas o causare ipoglicemia, ha un effetto perciò anche antidiabetico.

La spirulina è utile in caso di intossicazione da metalli pesanti, in tutte le forme di immunodeficienza, ossia in tutte le malattie causate da farmaci, vaccini, pesticidi, erbicidi, radioattività e tossine.
La spirulina contiene un certo numero di enzimi, tra cui il superossido dismutasi (SOD), importante per smaltire i radicali liberi e combattere l’invecchiamento.
La spirulina riduce i livelli di radioattività nelle persone che sono state sottoposte a radiazioni di varia natura stimolando l’eliminazione di radionuclidi dall’organismo, favorendo la normalizzazione della capacità di adattamento dell’organismo e riducendo le reazioni indotte da tali radiazioni.

Con la spirulina si sono potuti guarire e salvare moltissimi bambini di Cernobyl in quanto si è potuto abbassare e anche annullare l’elevato tasso di radioattività che avevano nei loro corpi dopo essersi sottoposti ad una cura di alcuni mesi con questa “miracolosa” alga.


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OrgoglioNerd.it



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Mafia Capitale, il fasciomafioso Carminati “riemerso” anche grazie a tre indulti. - Diego Pretini

Mafia Capitale, il fasciomafioso Carminati “riemerso” anche grazie a tre indulti

La prima condanna definitiva per l'ex Nar è arrivata nel 1987 per una rapina a una banca in zona Eur nel 1979. L'ultima nel 2010 per un colpo alla filiale della Banca di Roma all'interno del Palazzo di Giustizia di Roma, nel 1999. Ma ad aiutarlo sono stati gli sconti di pena che i giudici hanno applicati dopo i provvedimenti dei governi e del Parlamento nel 1986, nel 1990 e nel 2006.

Massimo Carminatier cecato. I giornali hanno raccontato tutto di lui in questa settimana. Terrorista, eversore, neofascista abile con gli esplosivi e criminale comune in cerca del colpo grosso.Valerio Fioravanti – autore della strage di Bologna – lo definisce uno che non “vuole porsi limiti nella sua vita spericolata: pronto a sequestrare, uccidere, rapinare, partecipare a giri di droga, scommesse, usura”. Link da trent’anni tra gli ambienti neofascisti e la mafia romana. Una storia nient’affatto consegnata alla storia. C’è la maxi rapina alla Banca di Roma del 1999, per esempio. E poi ancora e ancora. “Il nome del Cecato – scriveva due anni fa esatti Lirio Abbate sull’Espresso – viene sussurrato con paura in tutta l’area all’interno del grande raccordo anulare, dove lui continua a essere ritenuto arbitro di vita e morte, di traffici sulla strada e accordi negli attici dei Parioli. L’unica autorità in grado di guardare dall’alto quello che accade nella capitale”. Eppure,Massimo Carminati, il fascio-mafioso, senza un occhio non per caso, era ancora a piede libero, capace non solo di tornare “nel suo mondo” (di mezzo), ma anche di “infettare” le amministrazioni pubbliche. C’entrano anche – di nuovo – le scelte della politica. Carminati per 7 volte ha infatti potuto godere di indulti. Tre provvedimenti – nel 1986, nel 1990 e nel 2006 – che hanno tagliato uno dopo l’altro le pene che in oltre trent’anni di carriera l’ex Nar ha accumulato. E in alcuni casi si tratta di una miscela positiva – per Carminati – che incrocia le decisioni dei giudici, soprattutto i magistrati di sorveglianza che riconoscono, come prevede il codice e la legge, l’affidamento in prova e quando questo va bene anche l’estinzione della pena.
Il primo indulto di cui gode Carminati è quello del 16 dicembre 1986. Il presidente del Consiglio è Bettino Craxi, il suo vice è Arnaldo Forlani, il suo sottosegretario a Palazzo Chigi è Giuliano Amato, il ministro degli Esteri Giulio Andreotti, il guardasigilli Virginio Rognoni. Viene scarcerato il 22% della popolazione in carcere: oltre 9700 su 43500 circa. Tra chi beneficia del provvedimento è anche Carminati. Lo sconto si applica ai 3 anni e mezzo che la Cassazione gli ha inflitto per 9 capi d’imputazione: tra questi la rapina, il porto illegale di armi, la ricettazione, le lesioni personali. Si tratta di fatti del 1979 e del 1980. In un caso, il 27 novembre 1979, Carminati, insieme ad alcuni del Nar e di Avanguardia Nazionale (tra questi c’era anche Fioravanti), rapinò la filiale della Chase Manhattan Bank all’Eur. Rubano “assegni turistici”. Una parte della refurtiva finirà nelle mani del boss della Banda della Magliana, Franco Giuseppucci. Il dispositivo della sentenza definitiva (dell’aprile 1987) parla appunto di 3 anni e mezzo di reclusione. Ma su questa pena interviene l’indulto del 1986 che condona anche tutte le pene accessorie, come l’interdizione dai pubblici uffici. Finisse qui. Su questa condanna interviene anche un altro indulto, firmato – come il precedente – dal presidente della Repubblica Francesco Cossiga. Il capo del governo è Giulio Andreotti, il suo vice Claudio Martelli, il ministro della Giustizia Giuliano Vassalli. Alla fine per questi 9 reati sarà disposta la riduzione della pena per liberazione anticipata nel 1992. Come prevede la legge sull’ordinamento penitenziario “al condannato a pena detentiva che ha dato prova di partecipazione all’opera di rieducazione” viene riconosciuto uno sconto di 45 giorni ogni 6 mesi di pena scontata. E quindi gli tolgono altri 7 mesi e rotti.
L’indulto del 1990 falcia anche un’altra sentenza della Cassazione, pronunciata nel 1991. I capi d’imputazione sono 4 e sempre gli stessi: rapina, detenzione illegale di armi e munizioni, porto illegale di armi. Il dispositivo è di un anno, 6 mesi e 20 giorni. Gli viene condonata l’intera pena della reclusione e tutte le pene accessorie. La data non è banale: 30 luglio 1980, due giorni prima che la stazione di Bologna saltasse per aria. La cancellazione totale della pena avviene anche per una sentenza della corte d’appello di Milano del 1988, 8 mesi per ricettazione, la data della commissione del reato è 20 aprile 1981. E’ il giorno in cui Carminati perde l’occhio: sta fuggendo verso la Svizzera insieme ad altri due avanguardisti. Al valico del Gaggiolo (in provincia di Varese) li aspetta la polizia che apre il fuoco. I due avanguardisti ne escono senza un graffio, Carminati ci lascia l’occhio. Finisce dentro, viene operato più volte, montano le polemiche perché i tre erano disarmati, i missini e i radicali chiedono la scarcerazione. Verrà liberato, ma dura poco perché viene coinvolto nelle indagini sulla Banda della Magliana. Pena finale 6 anni (è il 2000) poi per l’accumulo delle condanne diventeranno 11 e 9 mesi che in parte ha già scontato. Il magistrato di sorveglianza nel 2006 disporrà anche la revoca della libertà vigilata.
Infine il grande ritorno con il colpo al caveau della Banca di Roma: finirà con una condanna, pure quella indultata. La rapina è alla filiale interna al palazzo di Giustizia, a piazzale Clodio. E’ l’estate del 1999: Carminati è ritenuto la mente di tutta l’operazione, coordina 23 persone anche all’interno dell’edificio. Rubano 50 miliardi di lire, gioielli, decine di cassette di sicurezza. L’obiettivo, secondo chi indagherà, era raccogliere documenti riservati sui magistrati. La sentenza della Cassazione (21 aprile 2010) fissa la pena a 4 anni. Già nel maggio il procuratore generale di Perugia dispone la sospensione dell’esecuzione della pena. Poi arriva anche l’indulto, il terzo. E’ quello del 2006, al governo da pochi mesi c’è l’Unione e a Palazzo Chigi Romano Prodi, il ministro della Giustizia è Clemente Mastella, ma vota sì tre quarti del Parlamento: contrari solo Idv, Lega e An, si astengono i Comunisti Italiani. Il risultato è che tre mesi dopo – a luglio – Carminati ottiene l’affidamento in prova. A gennaio la pena è estinta. Gli restano – dopo i nuovi ricalcoli – un anno da scontare e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Ma è evidente che per fare soldi, nei “pubblici uffici” non aveva bisogno di entrarci.

Mafia capitale, «Alemanno in Argentina con borse di soldi»: le ipotesi dei pm. La replica: «E' falso». - Valentina Errante





ROMA - Quattro viaggi, con le valigie piene di soldi. Destinazione Buenos Aires, passando dalla saletta vip. Almeno secondo le intercettazioni agli atti dell’inchiesta sul ”Mondo di mezzo".
Le indagini sulla possibile esportazione di valuta da parte dell’ex sindaco Gianni Alemanno, sono in corso. È sui soldi che si concentra l’attività di controllo del procuratore aggiunto Michele Prestipino, dei pm Giuseppe Cascini, Paolo Ielo e Luca Tescaroli e sul contante che i colletti bianchi della holding criminale avrebbero portato a Lugano.

L’ARGENTINA
È il 13 gennaio scorso quando Luca Odevaine, componente del tavolo per i rifugiati, parla con il suo collaboratore Mario Schina e Sandro Coltellacci, responsabile di una coop: «Per soldi se sò scannati, ma sai che Alemanno si è portato via...ha fatto quattro viaggi..lui e il figlio con le valigie piene di soldi in Argentina..se sò portati con le valigie piene de contanti, ma te sembra normale che un sindaco..».
Coltellacci risponde: «L’ho saputo». La conversazione continua poco dopo: «Me l’hanno detto questi della Polaria», dice Odevaine e Schina chiede: «Nessuno l’ha controllato?» E Odevaine: «No, è passato al varco riservato..ah un attore per me». Schina aggiunge: «Pensavo che i soldi se li prendesse tutti lui, sembrava che il sindaco non toccasse, invece l’ha toccati però che il sindaco..due..tre Panzironi 10 penso che gli equilibri erano quelli». Finora il Ros ha verificato un solo viaggio di Alemanno in Argentina, avvenuto in occasione di un Capodanno di qualche anno fa. Gli accertamenti, però, sono ancora in corso. La conversazione del 13 gennaio rivela agli inquirenti anche altri elementi: «A un certo punto deve essere successo qualche casino - dice Odevaine - perché ad Alemanno gli hanno fatto uno strano furto in casa, cercavano qualche pezzo di carta..credo che hanno litigato perché Alemanno ha pensato che ce li ha mandati questo».

LA PISTA SVIZZERA
Gli investigatori lo seguono fino a Lugano. Stefano Bravo, indagato per riciclaggio, è considerato lo “spallone” che portava i soldi in Svizzera per l’organizzazione. Non vuole lasciare tracce, preferisce passare da Milano «prendi una macchina, un treno che è pure più comodo...con tua moglie per evitare lo Sdi (servizio informatico interforze ndr)». I soldi finivano in una fiduciaria. Scrive il Ros: «Il 10 aprile, il dottor Bravo si recava a Milano per poi proseguire per la città di Lugano al fine di recarsi presso uno stabile, sede di diverse società e fiduciarie la cui natura e oggetto sociale sono allo stato in fase di accertamento».

Ma c’è anche un affare che, attraverso le società estere, Bravo avrebbe dovuto concludere per conto di Odevaine. Scrive il Ros dopo avere ascoltato le conversazioni intercettate: «La finalità del viaggio in Svizzera era da ricondurre a un’operazione di compravendita immobiliare da perfezionarsi con una società panamense». Odevaine aveva detto: «La società si chiama Rosdolf ed è di Panama, ma non posso vendere direttamente». La causa, aggiunge il Ros, è «la vigente legislazione venezuelana». «C’abbiamo la ”Oliveto” venezuelana, che però la casa madre è Costa Rica, invece lei ha una società anche venezuelana, penso possa essere utile». Responsabile legale della società è Maribel Avila Echenique, collaboratrice di Odevaine nella Fondazione Integrazione/azione, segna il Ros. Intanto Bravo interessava anche un procacciatore d’affari per trovare nuovi investimenti per conto di Odevaine: «Lui sta in Honduras a me interessa invece se lui va in Costa Rica, dove operiamo noi con L’Oliveto..ci apre i mercati in Panama e Nicaragua» dice Bravo.

LA REPLICA
La replica di Alemanno è tempestiva: «Si tratta di una millanteria totalmente infondata. Non ho portato mai soldi all’estero tantomeno in Argentina. Io sono l'unico sindaco di Roma che al termine del suo mandato è più povero di quando ha cominciato perché ho dovuto vendere una casa e aprire un mutuo per pagare i debiti della campagna elettorale. Per quanto riguarda il viaggio in Argentina ci sono stato per pochi giorni con la mia famiglia e un folto gruppo di amici, a Capodanno 2011-2012 per andare a vedere i ghiacciai della Patagonia».


http://www.ilmessaggero.it/ROMA/CRONACA/mafia_capitale_pd_ozzimo_coratti_patane_roma/notizie/1055157.shtml

Il delitto del piccolo Loris Stival La madre fermata per omicidio. - Alberto Samonà



Svolta nelle indagini per l’omicidio del bimbo di otto anni. Il provvedimento contro la Panarello dopo circa sei ore di interrogatorio in procura. Il marito: “Se è stata davvero lei mi cade il mondo addosso. Non ci posso credere”.

La svolta era attesa da giorni e ieri è arrivata puntuale.Veronica Panarello, 25 anni, è stata fermata stanotte con l’accusa dell’omicidio del figlio Loris, assassinato la mattina di sabato 29 novembre a Santa Croce Camerina.
Il provvedimento di fermo è arrivato dopo circa sei ore di interrogatorio in procura a Ragusa, al quale la donna è stata sottoposta dal capo dell’ufficio giudiziario Carmelo Petralia e dal sostituto Marco Rota. Non avrebbe confessato, ma il provvedimento di fermo è stato emesso comunque sulla base degli elementi raccolti in questa settimana da chi indaga sul delitto.
Carabinieri e polizia erano entrati oggi pomeriggio a casa Stival, in via Garibaldi, a Santa Croce Camerina e dopo qualche minuto Veronica Panarello e il marito Davide Stival sono stati fatti entrare in un’auto civetta della polizia e portati via. La donna, avvolta in un cappuccio nero, è stata accompagnata in procura a Ragusa, dove è arrivata alle 17.48 e, sempre insieme al marito, è stata fatta entrare da un ingresso posteriore.
Ad indurre i magistrati a interrogarla ancora una volta ci sono gli esiti degli esami in laboratorio sui frammenti organici trovati sotto le unghie del piccolo Loris, da cui emergerebbe che il bambino prima di essere stato legato e strangolato con le fascette di  plastica, avrebbe tentato di difendersi.
La versione della Panarello in merito a orari e spostamenti, non ha retto alle verifiche delle forze dell’ordine e i magistrati l’hanno interrogata per chiarire tutti i punti oscuri e contraddittori del suo racconto su quella mattina di sabato 29, quando il piccolo Loris è stato assassinato e gettato in un canale di cemento a tre chilometri dal paeseÈ stato, infatti, completato l’esame sia delle immagini di tutte le telecamere presenti lungo il tragitto che la donna sostiene di aver compiuto sabato, sia dei tabulati telefonici del suo cellulare. Elementi sui quali i magistrati hanno insistito, alla luce del fatto che il racconto della Panarello è apparso in antitesi con le prove raccolte in questi giorni.
In serata, parlando con gli inquirenti, il marito di Veronica ha dichiarato: “Se è stata davvero lei mi cade il mondo addosso, non ci posso credere…”. Alle 23,30 in procura è arrivato il suo legale, l’avvocato Francesco Bellardita.
Nel pomeriggio, qualche minuto prima di allontanarsi con Veronica e il marito, in casa Stival erano entrati il capo della squadra mobile di Ragusa, Nino Ciavola, insieme al comandante del Reparto investigativo dell’Arma di Ragusa,  Domenico Spadaro. Per oltre un’ora carabinieri e polizia hanno letteralmente preso d’assedio l’area in cui si trova la casa della famiglia del piccolo Loris e hanno anche realizzato un cordone, per tenere lontani i giornalisti e gli operatori che si affollavano in zona fin dal mattino. Dopo qualche minuto, gli agenti sono usciti con la donna e il marito e sono partiti con diverse vetture alla volta di Ragusa.
Il suo legale, l’avvocato Francesco Villardita, anche adesso continua a ripetere che la donna non è indagata: “Per quanto mi riguarda, non c’è nulla di nuovo, non cambia nulla”.
E intanto, arrivano i primi commenti dei vicini di casa della coppia: “E’ una cosa inattesa che speriamo si chiarisca presto, lei è sempre stata una mamma perfetta: affettuosa e attenta”. Cosi’ dei vicini di casa commentano la presenza di polizia e carabinieri che hanno prelevato la mamma di Loris Stival. “E’ un doppio dramma per il bambino e anche per lei, noi siamo convinti che lei non c’entri alcunché”.
Per tutta la mattina di oggi un elicottero della polizia ha sorvolato per diverso tempo il perimetro del paese, mentre il vescovo di Ragusa, monsignor Paolo Urso, deponendo una corona di fiori per l’Immacolata, ha detto di pregare per Loris, affidandolo alla Vergine: “Preghiamo per un bambino, di nome Loris, e lo affidiamo alla Vergine, perché la Madre tenerissima lo possa accogliere nella serenità e la gioia del cielo”.
E fanno discutere le parole scritte dalla zia Antonella Stival poche ore fa sul proprio profilo Facebook: “Bastardi costituitevi”, aveva scritto la donna rivolgendosi al plurale.
Una frase non sfuggita ai giornalisti. E da qualche ora la donna ha chiuso il proprio profilo, motivando la decisione in questo modo: “Per ciò che riguarda i miei pensieri scritti sul mio diario, non fanno riferimento alla mia diretta conoscenza delle cose, ma solo ad un frutto dei miei pensieri addolorati da questa tragedia che ha colpito la mia famiglia ed al desiderio di giustizia, come credo l’abbia qualsiasi essere umano che si sente parte lesa”.
“Il giornalismo “spazzatura” – ha aggiunto – non fa altro che mal interpretare la nostra rabbia ed il nostro dolore, cercando a tutti i costi di infangare la nostra famiglia e metterci l’uno contro l’altro. Da questo momento in poi, come ho chiuso il telefono di casa ed il mio cellulare agli sciacalli mediatici, chiuderò questo mio profilo FB e mi adopererò alla dovute denunce legali per stalking e distorsione delle cose scritte o narrate.  Avete fatto del sano diritto d’informazione, una macchina di bugie e di diffamazione. Vergognatevi!!!”.
Emergono, intanto, particolari su un altro “post” che Antonella Stival aveva pubblicato ieri sulla propria bacheca Facebook. Adoperando un gioco di parole aveva scritto, riferendosi evidentemente ai fatti di questi giorni, “InFausto pensiero“, alludendo a un nome proprio maschile. A quanto pare, la persona in questione sarebbe tale Fausto M. parente della coppia, il quale oggi si è detto totalmente estraneo ai fatti, nonostante in questi giorni sia stato sentito dalle forze dell’ordine. In passato, l’uomo sarebbe stato collega di Veronica presso la stessa struttura, il “Donnafugata resort”.

Ha collaborato Francesco Ragusa