sabato 20 dicembre 2014

Renzi dalla Clerici: "L'Italia non sa farsi i selfie". - Andrea Scanzi




E' stato un bel momento di tivù, tranquillamente paragonabile ai tempi felici dell'Istituto Luce. 
L'amato Presidente del Consiglio ha scelto "Un mondo da amare" perché, verosimilmente, se fosse andato a "La prova del cuoco" non si sarebbe notata la differenza tra lui e una melanzana. 
Da sempre qualsiasi esecutivo con ambizioni totalitarie, siano esse esplicite o buoniste, ha bisogno di "educare" le piccole generazioni di balilla. 
Renzi lo aveva già fatto in Sicilia, così come la statista Karina Huff Boschi a Laterina.

 

Ieri sera è toccato a RaiUno, ma in futuro Renzi invaderà ogni spazio, per proseguire la sua massiccia opera di convincimento delle masse (tra cui si scorgono ancora dei focolai inaccettabili di reprobi). 
Per spiegare la crisi del paese ai bambini, Renzi ha detto: "E' come se l'Italia non sapesse farsi i selfie". E' stato il suo apice assoluto di sintesi politica, dopo il quale - comprensibilmente - ha avuto bisogno di riposarsi per compensare lo sforzo neuronale. 

"L'Italia non sa farsi i selfie": ovvero l'Italia non ha autostima, l'Italia non crede in se stessa, ma io sono il Bene e vi salverò, bla bla bla. 
Ecco: l'Italia ha un Presidente del Consiglio così. 
Un mix intellettuale tra uno slogan di Tonino Guerra, una canzone minore di Jovanotti e un brano qualsiasi dei Righeira, uniti però all'ambizione sfrenata di un ragazzotto che porta via il pallone se non gli passano la palla. Renzi è davvero l'uomo perfetto: per il collasso definitivo.

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