venerdì 30 gennaio 2015

deputati Regione Sicilia si tagliano lo stipendio. E così finanziano 23 aziende. -



In due anni i deputati hanno accantonato un milione e centomila euro e un terzo è andato nelle casse di alcune piccole e medie imprese. Tra loro anche la Birra Messina, azienda storica che aveva chiuso e che è stata riaperta dagli ex dipendenti riuniti in cooperativa

Mezzo milione di euro finito nelle casse di 23 piccole e medie imprese: soldi provenienti dagli stipendi dei quattordici parlamentari siciliani del Movimento Cinque Stelle. E’ questo il risultato della scelta dei deputatieletti dal Movimento di Beppe Grillo all’Assemblea regionale siciliana, che hanno rinunciato ad una parte dello stipendio per finanziare le piccole aziende. In due anni i deputati hanno accantonato un milione e centomila euro: e stamattina hanno presentato alla stampa i dati sulle prime ventitré aziende finanziate.

“Noi abbiamo fatto un sacrificio disobrietà e intelligenza, portando ai siciliani cose reali e non solo annunci: abbiamo voluto che questo fondo fosse gestito da terzi, proprio per evitare qualunque legame con noi”, ha spiegato la capogruppo Valentina Zafarana. Fino ad oggi le aziende finanziate sono ventitré, dieci delle quali start up: tra queste anche la Birra Messina, azienda storica che aveva chiuso i battenti un anno fa, ma che è stata riaperta dagli ex dipendenti riuniti in cooperativa.

Dal fondo per il microcredito sono stati erogati, dopo due anni diaccantonamenti, 550mila euro. “Avremmo potuto fare molto di più se solo gli altri deputati avessero aderito alla nostra proposta e se questo divenisse un modello per tutta la Regione”, ha spiegato il deputato Giorgio Ciaccio. Dopo aver deciso di tagliarsi lo stipendio da 11mila euro fino a 2500 (più i rimborsi), i deputati pentastellati hanno iniziato a versare ogni mese all’Assessorato per le attività produttive il denaro al quale rinunciavano. Dopo alcuni mesi, e la sostanziale impasse del governo regionale, è arrivato l’accordo con Banca Etica, Impact Hub Sicilia e con la Fondazione Comunità di Messina Onlus.

Loro si occupano della selezione delle domande della gestione del fondo per il microcredito, che è garanzia dei fondi Jeremie e degli ulteriori capitali messi a disposizione da Banca Etica: in totale ammonta a tre milioni e 300mila euro. In dodici mesi sono arrivate 4.750 richieste d’informazione 1.340 richieste difinanziamento.

“In realtà non sono tantissime – prosegue Ciaccio – ma questo purtroppo non è altro che una conferma di una grave carenza di cultura imprenditoriale nella nostra isola. Molte pratiche sono carenti o incomplete, soprattutto per quanto riguarda il business plan”.


Fabio Costantini - Movimento 5 Stelle Monreale

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