martedì 17 marzo 2015

Slitta l'esame del ddl anticorruzione. Renzi: "Pene aumentate". Emendamento su falso in bilancio

Slitta l'esame del ddl anticorruzione. Il testo, atteso per martedì in Aula verrà esaminato molto probabilmente dall'Assemblea la prossima settimana. Il governo infatti ha presentato il suo emendamento sul falso in bilancio in Commissione Giustizia ma il termine per i subemedamenti è stato fissato a mercoledì prossimo alle 16.
L'emendamento - Il viceministro per la Giustizia, Enrico Costa, ha presentato l'emendamento sul falso in bilancio al ddl anticorruzione. La seduta della Commissione Giustizia del Senato è stata sospesa per mancanza del numero legale. Quando Costa è arrivato nell'aula della Commissione per presentare l'emendamento, i parlamentari del Pd risultavano infatti assenti. Così il presidente Nitto Palma ha deciso di sospendere la seduta. A Palazzo Madama è arrivato anche il Guardasigilli Andrea Orlando. La seduta è poi ripresa. Per Orlando "ci sono tutte le condizioni per rispettare i tempi per l'Aula. Il testo è equilibrato, efficace e incisivo che colma le lacune. Può mordere il fenomeno della corruzione".
Renzi: "Pene aumentate e prescrizione raddoppiata" - "Contro corruzione proposte governo: pene aumentate e prescrizione raddoppiata. E l'Autorità oggi è legge con presidente Cantone", afferma il premier Matteo Renzi su twitter dopo l'emendamento presentato in Senato sul ddl anticorruzione.
Falso in bilancio, da 3 a 8 anni - Il falso in bilancio torna ad essere un reato. Ma non un reato di danno, bensì di pericolo. Il che significa che non si dovrà provare di aver alterato il mercato o di aver prodotto un danno alla società quando si rappresentano situazioni non vere nei bilanci. Poi scompaiono le soglie di punibilità (previste in un primo momento) e si inaspriscono le pene per le società quotate in borsa, per quelle che emettono titoli sul mercato e per le banche: chi falsifica il bilancio di questo tipo di società rischia da 3 a 8 anni di reclusione. Rendendo così possibili eventuali intercettazioni. Queste alcune delle novità contenute nell'emendamento sul falso in bilancio presentato dal governo al ddl anticorruzione. 
Per le normali società, invece, nel caso in cui "consapevolmente" si espongano "fatti materiali rilevanti non rispondenti al vero" o li si omettano, la pena è della reclusione da 1 a 5 anni. Cioè senza intercettazioni, previste per i reati con condanne superiori ai 5 anni. Per le piccole società, cioè quelle che secondo il codice civile non possono fallire, è prevista la procedibilità a querela di parte. Per i fatti di lieve entità, la reclusione andrà dai 6 mesi ai 3 anni, mentre è prevista, sulla base di quanto deciso dalla recente riunione del Consiglio dei ministri, la non punibilità per particolare "tenuità del fatto". Ma toccherà al giudice valutare caso per caso. Ma non saranno solo i direttori generali o gli amministratori, o i sindaci a pagare in caso di falso in bilancio. Se i vertici delle società commetteranno tale reato, anche per loro sanzioni più severe: dovranno pagare dalle 200 alle 600 quote. Quindi anche loro avranno interesse a che i propri amministratori siano onesti.
Cioffi del M5S: "Nessuno faccia scherzi" - Intanto il capogruppo del M5S al Senato Andrea Cioffi ammonisce: "Che nessuno pensi di togliere il ddl anticorruzione dall'Aula, nessuno faccia scherzi". Questo alla vigilia della conferenza dei capigruppo che dovrà decidere se calendarizzare il testo per l'Aula. "Una legge anticorruzione è sempre più urgente, anzi diventa indispensabile dopo gli arresti di Incalza e altri. Sono 731 giorni - ha ricordato - che la legge è stata depositata e non è arrivata in Aula per responsabilità della maggioranza.
Grasso esulta - In precedenza la notizia della "esistenza" dell'emendamento sul falso in bilancio aveva indotto all'esultanza Pietro Grasso. "C'è una buona notizia. Alleluja, alleluja! Il famoso emendamento sul falso in bilancio è arrivato e questa è una novità importante", aveva detto il presidente del Senato a margine della presentazione di un libro a Roma.
Nitto Palma: "Soddisfatti ma non gridiamo alleluia" - "Siamo soddisfatti per l'arrivo dell'emendamento del governo sul falso in bilancio. Forza Italia ha immediatamente cessato l'ostruzionismo, anche se non gridiamo 'alleluia' come fa qualcuno", dice invece il presidente della commissione Giustizia Francesco Nitto Palma al termine della seduta di commissione Giustizia con un chiaro riferimento al presidente del Senato e al suo comento. 

Nessun commento:

Posta un commento