mercoledì 10 giugno 2015

Divina Provvidenza: crac da 500mln Dieci arrestati, anche due suore Chiesto arresto sen. Azzollini (Ncd). -



BARI - Militari della Guardia di Finanza di Bari stanno eseguendo dieci arresti, tre in carcere e sette ai domiciliari, nei confronti di persone accusate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta e altri reati per il crac delle case di cura Divina Provvidenza.

RICHIESTA D'ARRESTO PER SEN: AZZOLLINI - Ci sarebbe anche il senatore di Ncd Antonio Azzolini tra i destinatari del provvedimento di arresto della Procura di Trani per il crac della casa di cura Divina Provvidenza. Secondo quanto si apprende la richiesta è già stata notificata in Parlamento.

NOTIFICATA AL SENATO - E' stata notificata al Senato la richiesta di arresto per il presidente della commissione Bilancio di Palazzo Madama Antonio Azzollini (Ap). Gli atti, già notificato anche all’interessato dovrebbero venire trasmessi oggi stesso in Giunta per le Immunità presieduta da Dario Stefano.

RICHIESTA ARRESTI DOMICILIARI - Secondo quanto si apprende la richiesta per il senatore di Ap-Ncd Antonio Azzollini sarebbe di arresti domiciliari. Il parlamentare, che presiede la commissione Bilancio di palazzo Madama, quella che deve dare ancora tra l’altro il parere sulla riforma della Scuola, è coinvolto anche in un’inchiesta sul porto di Molfetta ma per quella richiesta che riguardava l’utilizzo delle intercettazioni, il Senato negò l’autorizzazione anche con i voti del Pd.

ANCHE IL DEPUTATO RAFFAELE DI GIOIA TRA INDAGATI - C'è anche il deputato Raffaele Di Gioia (Psi-Gruppo misto) tra gli indagati dell’inchiesta sul crac delle Case di cura Divina Provvidenza.

UN BUCO DA 500 MILIONI - Gli arresti vengono eseguiti sulla base di un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del Tribunale di Trani su richiesta della locale Procura della Repubblica. Le indagini riguardano un crac da 500 milioni di euro circa subito dalla Congregazione Ancelle Divina Provvidenza, con sedi a Bisceglie (Bat), Foggia e Potenza, oggi in amministrazione straordinaria ai sensi della legge Prodi bis.

Ulteriori dettagli sull'operazione saranno resi noti in una conferenza stampa che si terrà alle 10,30 nell’ufficio del procuratore della Repubblica di Trani, Carlo Maria Capristo.

ANCHE DUE SUORE ARRESTATE - Tra le dieci persone arrestate per il crac della Casa Divina Provvidenza vi sono anche due suore "massime responsabili della Congregazione delle Ancelle", che si trovano ai domiciliari. Gli altri arrestati sono un ex direttore generale, amministratori di fatto, consulenti e dipendenti dell’Ente. Gli indagati sono in tutto 25 e tra loro compaiono professionisti, ex amministratori della Cdp e politici locali, tutti coinvolti in vari episodi di dissipazione e distrazione di risorse dell’Ente.

Stando a quanto si legge negli atti ufficiali della Congregazione, – ha rilevato la Procura di Trani - il servizio pastorale delle Ancelle della Divina Provvidenza, consisterebbe nel prendersi cura delle persone colpite nelle facoltà intellettive e fisiche, privilegiando le aree di particolare necessità e di abbandono 'per farsi voce di chi non ha vocè. Le indagini hanno chiarito invece, secondo la procura, "che i nobili principi ispiratori della venerabile missione avviata dal Padre Fondatore ormai non sono altro che un lontano ricordo". 

"Negli ultimi decenni si è invero assistito ad un lento ed incessante processo di secolarizzazione della Congregazione – è stato sottolineato – divenuta facile e ghiotta preda di poteri forti e di trame politiche; nel corso di questo processo involutivo le stesse Ancelle (o per lo meno, alcune di esse) sembrano aver completamente rinnegato i canoni fondativi della loro missione, rendendosi complici, quando non addirittura protagoniste di primo piano, dei gravi misfatti compiuti all’interno dell’Ente".

Le misure cautelari sono state adottate in relazione a numerosissimi reati di associazione per delinquere, bancarotta fraudolenta ed altri, nell’ambito del crac dell’Ente Ecclesiastico che, a causa di una pesantissima esposizione debitoria di oltre 500 milioni, si trova attualmente in amministrazione Straordinaria.

PROCURA: PREZIOSA COLLABORAZIONE DELLO IOR - Nell’indagine che ha portato oggi agli arresti per il crac delle case di cura Divina Provvidenza, la procura di Trani ha riconosciuto "la preziosa collaborazione fornita dallo Ior, nell’ambito delle rogatorie internazionali richieste". "Siamo stati tra le prime autorità giudiziarie ad aver beneficiato del nuovo corso di trasparenza e collaborazione della Banca Vaticana voluto dal Santo Padre", ha sottolineato la procura. L'indagine, durata tre anni, si è articolata in numerosissime acquisizioni documentali, perquisizioni locali, accertamenti bancari, escussione di soggetti informati sui fatti, migliaia di intercettazioni telefoniche (tutte preziose nella ricostruzione dei fatti e delle responsabilità penali). L’Ente religioso denominato Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza opera Don Uva onlus, oggetto dell’indagine, è un Ente Ecclesiastico fondato da Don Pasquale Uva nel 1922, avente finalità di culto e religione, che esercita attività di cura e assistenza delle persone con facoltà intellettive compromesse, in forza di convenzionamento con il Servizio Sanitario delle Regioni Puglia e Basilicata, nonchè di un accreditamento, con le stesse regioni, relativamente ad altre attività Ospedaliere.  La struttura si articola nelle in tre sedi a Bisceglie, Foggia e Potenza.

SEQUESTRATI 32 MLN DI EURO E IMMOBILE – Nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Trani sul crac delle Case di cura Divina Provvidenza, gestite dall’ente religioso denominato 'Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza opera Don Uva onlus', i finanzieri hanno sequestrato la somma di 32 milioni di euro circa e un immobile destinato a clinica privata a Guidonia (Roma) e appartenente all’ente ecclesiastico 'Casa di Procura Suore Ancelle della Divina Provvidenzà.
Il denaro e l’immobile, secondo l’accusa, sarebbero stati fittiziamente intestati ad altri enti ecclesiastici paralleli gestiti dalle suore della Congregazione, nel tentativo di sottrarsi ai creditori e quindi anche allo Stato. Dei 500 milioni di euro a cui ammonta il crac delle Case di cura, oltre 350 milioni di euro sono rappresentati da debiti nei confronti dello Stato.
A nove dei 10 destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del tribunale di Trani Rosella Volpe su richiesta del procuratore aggiunto Francesco Giannella e del sostituto procuratore Silvia Curone, la Procura contesta il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più reati.

IL CONTO SEGRETO - Un conto corrente segreto con la causale Postulatore beatificazione Don Uvà (fondatore dell’ ente ecclesiastico che gestisce le Case di cura Divina Provvidenza, ndr) alimentato con donazioni dei fedeli e con il pagamento delle copie delle cartelle cliniche di pazienti delle Case di cura, ma che serviva a scopi ben diversi: è quanto ha scoperto la Procura di Trani indagando sul crac delle Case di cura Divina Provvidenza.
Il conto, spiega la Procura, era "gestito in modo subdolo dalle 'Ancellè, non già per le spese necessarie alla pratica di beatificazione di don Pasquale Uva (oggi riconosciuto Venerabile dalla Chiesa) – per il quale esisteva già un postulatore ufficiale nominato dal Vaticano con un proprio conto acceso presso lo Ior", ma si trattava di "un vero e proprio conto segreto". La procura ha scoperto inoltre altri tre Enti paralleli, tutti con le casse colme di denaro distolto dalla Congregazione: Istituto don Pasquale Uva-Casa divina provvidenza onlus; Istituto Don Uva e il conto segreto Postulatore beatificazione don Uva.

NCD: NON CEDEREMO COMMISSIONE BILANCIO - Nessuna pausa o passo indietro di Azzollini alla guida della commissione. Ncd si compatta a difesa del senatore Antonio Azzollini, raggiunto oggi da una richiesta di arresto della procura di Trani, e soprattutto non intende mollare la presidenza della commissione Bilancio di Palazzo Madama. Lo riferiscono fonti interne al partito di Angelino Alfano. Le stesse fonti sottolineano, tra l'altro, come dopo la riunione d’urgenza a Palazzo Madama sulla richiesta d’arresto, Azzollini sia andato proprio a presiedere la commissione.
"Azzollini ci ha ribadito di non avere alcuna intenzione di lasciare la presidenza della commissione – spiegano le stesse fonti – Non ci sarà nessuna pausa o sospensione dall’incarico. Si tratta di voci messe in giro ad arte in un momento in cui la commissione Bilancio è particolarmente importante nel lavoro del Senato".


http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/homepage/crac-casa-divina-provvidenza-no824586

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