mercoledì 11 novembre 2015

L'olio di oliva non era extravergine. L'inchiesta di Guariniello ipotizza frode in commercio per 7 aziende italiane.

OIL OLIVE


L'olio d'oliva non era extravergine: è la frode in commercio il reato che il pm Raffaele Guariniello, della procura di Torino, contesta ai rappresentanti legali di almeno sette aziende del settore. L'indagine è partita dopo la segnalazione di una testata giornalistica specializzata, Il Test. Il periodico, lo scorso maggio, aveva pubblicato un servizio da cui risultava che "ben 9 delle 20 bottiglie" fatte analizzare "dal laboratorio chimico di Roma dell'Agenzia delle Dogane sono state declassate dal comitato di assaggio a semplici oli di oliva vergine". Il pubblico ministero Raffaele Guariniello ha fatto ripetere l'accertamento, ordinando ai carabinieri del Nas di prelevare altri campioni. I laboratori delle agenzie delle dogane hanno quindi esaminato campioni prelevati dai carabinieri del Nas e hanno verificato casi in cui l'olio, a differenza di quanto indicato, non era extravergine. Guariniello ha informato il ministero delle Politiche agricole.
A sorpresa, però, sono risultati "taroccati" alcuni condimenti tra i più venduti, e sette rappresentanti legali delle aziende olearie coinvolte sono così stati indagati con l'accusa di frode in commercio. Si tratta dei marchi Carapelli, Santa Sabina, Bertolli Gentile, Coricelli, Sasso, Primadonna (confezionato per la Lidl) e Antica Badia (per Eurospin). Si tratta di oli prodotti in Toscana, Abruzzo e Liguria. Il pm ha iniziato a indagare dopo aver ricevuto una segnalazione da una rivista di tutela dei consumatori, e dopo aver ricevuto i risultati dal monopolio delle dogane ha informato il ministero delle Politiche agricole. Ora le indagini proseguiranno per fare ulteriori accertamenti sulla provenienza delle olive.
Nel pomeriggio la Procura di Torino ha poi diffuso una nota riguardante l'iscrizione nel registro degli indagati dei sette rappresentanti legali di noti marchi di olio. "Si precisa che il Procuratore della Repubblica - si legge - ha richiesto in visione il relativo procedimento al fine di valutare l'opportunità di co-assegnazione a se stesso, di accertare le modalità di diffusione dell'informazione sopra citata e di verificare la competenza territoriale in ordine alle ipotesi di reato per cui si procede". Il fascicolo è stato aperto dal pm Guariniello.
“Seguiamo con attenzione l’evoluzione delle indagini della Procura di Torino, perché è fondamentale tutelare un settore strategico come quello dell’olio d’oliva italiano", afferma in una nota il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, in merito alle indagini della Procura di Torino sull'olio extravergine contraffatto. "Da mesi abbiamo rafforzato i controlli, soprattutto in considerazione della scorsa annata olearia che è stata tra le più complicate degli ultimi anni. Nel 2014 il nostro Ispettorato repressione frodi ha portato avanti oltre 6 mila controlli sul comparto, con sequestri per 10 milioni di euro. È importante ora fare chiarezza per tutelare i consumatori e migliaia di aziende oneste impegnate oggi nella nuova campagna di produzione”, conclude il ministro Martina.

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