martedì 3 marzo 2015

Più antiche del previsto le polveri che formano pianeti e vita.


Le polveri che hanno dato origine ai pianeti e alle molecole della vita sono più antiche del previsto (fonte: ALMA/ESO)

Lo dimostra una galassia anomala, primitiva e polverosa.


Le polveri che danno origine ai pianeti e alle molecole della vita sono più antiche del previsto: lo dimostra la scoperta nell'universo giovanissimo di una galassia molto 'polverosa', osservata quando il cosmo aveva solo 700 milioni di anni ovvero circa il 5% della sua età attuale. 

Pubblicata su Nature, la scoperta si deve al gruppo coordinato dall'astrofisico Darach Watson, del Niels Bohr Institute e dell'università di Copenhagen. Alla ricerca ha partecipato anche l'Italia, con Anna Gallazzi, dell'Osservatorio di Arcetri dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). 

''La scoperta può avere implicazioni sulla formazione dei pianeti, che nell'universo potrebbe essere cominciata prima del previsto'' osserva Gallazzi.

Chiamata A1689-ZD1, la galassia è un'anomalia per il cosmo primordiale, ritenuto, finora, povero di polveri e potrebbe far riscrivere le prime fasi della storia dell'universo. Si immaginava infatti che le prime galassie fossero composte prevalentemente da gas perché la polvere viene 'fabbricata' dai processi di combustione nel cuore delle stelle e poi sparsa nel cosmo quando gli astri muoiono ed esplodono. 

Queste polveri poi si aggregano in nubi da cui nascono nuove stelle. Occorrono molti cicli di questo tipo per osservare la quantità di polveri, pari a circa 40 milioni di masse solari, individuate nella galassia primordiale. La galassia è anche ricca di elementi pesanti come carbonio, silicio, magnesio, ferro e ossigeno, che sono alla base della formazione dei pianeti e delle molecole organiche complesse.

Questi inattesi risultati implicano che il processo di formazione della polvere sia avvenuto nel tempo record di circa 100 milioni di anni e che si sia sviluppato di pari passo alla formazione delle stelle. ''La galassia - spiega Gallazzi - ha una massa di stelle pari a circa un miliardo di volte quella del Sole, un'età media delle sue stelle di circa 80 milioni di anni e un tasso di formazione stellare che ogni anno produce astri per una massa complessiva di 12 soli''.

Individuata dai telescopi spaziali Hubble e Spitzer, la galassia è stata osservata nel dettaglio dai grandi telescopi dell'Osservatorio Europep Australe (Eso) Vlt (Very Large Telescope) e Alma (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array).


Tangenti, arrestato presidente Camera di commercio di Palermo: intascava una mazzetta.


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Roberto Helg stava prendendo 100 mila euro da un ristoratore.

Roberto Helg, presidente della Camera di commercio e vicepresidente della Gesap, la società che gestisce l'aeroporto di Palermo, è stato arrestato ieri mentre intascava una tangente di 100 mila euro da un ristoratore, affittuario di uno spazio dell'aeroporto, che si era rivolto a lui per la proroga del contratto. 
Il ristoratore si era rivolto a Helg per ottenere condizioni favorevoli sulla proroga triennale del contratto d'affitto. La richiesta e la consegna del denaro sono state integralmente monitorate dalla polizia giudiziaria. L'accusa per Helg è di estorsione aggravata: ha prospettato al commerciante le difficoltà dell'operazione di rinnovo se non supportata dal suo intervento e dal pagamento di 50 mila euro in contanti e di 10 mila euro al mese per 5 mesi, con il contestuale rilascio, come garanzia dell'impegno, di un assegno in bianco del residuo importo di 50 mila euro.
Al sopraggiungere della polizia giudiziaria nella stanza di Helg attorno alle 17 di ieri, il presidente della camera di commercio aveva già ricevuto e messo in tasca l'assegno; sulla sua scrivania c'era anche una busta con 30 mila euro in contanti. Interrogato dai magistrati della Procura, Helg ha fatto ammissioni sulle quali sono in corso indagini.

QUELLO CHE PUTIN SA..- Mike Whitney

putin
Putin lo sa cosa è successo al volo MH17, ma non lo dice … per il momento.
"Abbiamo ripetutamente invitato tutte le parti a fermare immediatamente lo spargimento di sangue, e a sedere al tavolo dei negoziati. Crediamo fortemente che questa tragedia non sarebbe avvenuta se il 28 Giugno non fossero ricominciate le attività militari nell'Ucraina Orientale. Nessuno, tuttavia, ha il diritto di usare questa tragedia per perseguire i suoi fini politici. Eventi di questo tipo devono unire – e non dividere – le persone".
Dichiarazione ufficiale del Presidente russo Vladimir Putin sul volo Malaysia Airlines 17:
"Cerchiamo di essere chiari, sia la Russia che gli Stati Uniti sanno benissimo quello che è successo. Lo sanno senz’altro. Le loro Intelligences ed i loro sistemi orbitali hanno visto tutto ....".
Il volo “Malaysia Airlines 17” è stato abbattuto da un missile terra-aria lanciato dall'Ucraina Orientale, il piano di Washington denominato "pivot asiatico” (più conosciuto come “Pacific Pivot”. Per un’idea di massima si può consultare questo sito: http://en.wikipedia.org/wiki/East_Asian_foreign_policy_of_the_Barack_Obama_administration, ndt), che prevede, fra le altre cose, una testa di ponte in Ucraina per sabotare le relazioni commerciali tra Europa e Russia, è entrato in una nuova fase.
Da quel giorno i media occidentali e i membri di spicco dell'establishment politico degli Stati Uniti hanno usato l'incidente per lanciare pesanti attacchi contro la Russia ed il Presidente russo Vladimir Putin, ritenuto personalmente responsabile della morte dei 295 passeggeri.
Domenica scorsa, l'Amministrazione Obama ha lanciato quello che, a tutt’oggi, è il suo più imponente blitz propagandistico: la presenza pianificata del Segretario di Stato americano, John Kerry, su tutti e cinque i talk shows della Domenica mattina, dove ha dichiarato, senza alcun fondamento, che lo MH17 è stato abbattuto dai ribelli dell’Ucraina Orientale, sostenuti dalla Russia.
Secondo Kerry, la Russia non solo ha "sostenuto, armato e addestrato" i separatisti, ma ha anche fornito loro il sistema missilistico (BUK) che è stato utilizzato per abbattere il jet di linea. Sul programma della CBS "Face the Nation", Kerry ha dichiarato:
"Sappiamo per certo che i separatisti hanno queste capacità, sono stati addestrati dai russi sull’utilizzo dei sofisticati sistemi SA-11. C'è un'enorme quantità di prove, molte più prove di quelle che ho appena documentato, che portano al coinvolgimento della Russia sia nella fornitura di questi sistemi, che nell’addestramento del personale necessario" - (“Kerry Says Russia Trained Separatists to Use Antiaircraft Missiles”, New York Times).
Sorprendentemente, le affermazioni di Kerry non quadrano con quelle del suo capo, il Presidente Barack Obama, che aveva ammesso, il Venerdì precedente, di non sapere chi aveva abbattuto lo MH17, e nemmeno perché.
Il Presidente, in effetti, aveva detto che: "Penso che sia troppo presto per sapere quali siano le intenzioni di coloro che hanno lanciato il missile terra-aria ... L’identificazione dell’individuo o del gruppo che ha compiuto l’attentato, e le modalità su come è stato messo in atto, sono questioni che saranno oggetto di ulteriori informazioni".
Il fatto che né il contenuto delle scatole nere né le registrazioni della cabina di guida fossero ancora state rivelate, non ha impedito a Kerry di muovere delle accuse, cercando d’influenzare l'inchiesta. Kerry non ha nemmeno accennato alla possibilità che i militari ucraini, dotati anch’essi di sistemi missilistici BUK schierati nella zona, possano aver erroneamente abbattuto quell'aereo.
Nessuno dei cinque conduttori (dei talk shows) ha contestato a Kerry una qualsiasi delle sue affermazioni. Egli ha potuto esprimere il suo punto di vista senza alcun dibattito, proprio come nelle dittature.
Ma Kerry non si è fermato. Ha continuato sostenendo che Mosca, alcune settimane fa, aveva inviato “un convoglio di circa 150 unità – composto da veicoli corazzati per il trasporto-truppe, lanciarazzi multipli, carri armati ed artiglieria – nella parte orientale dell'Ucraina, destinato ai separatisti".
Inutile dire che nessuno dei principali media, o delle rispettive agenzie d’Intelligence (che seguono da vicino le attività sul confine), hanno detto una sola parola sul convoglio-fantasma di Kerry.
Senza immagini satellitari, o una qualche altra prova, si deve presumere che l'affermazione di Kerry sia affidabile quanto il suo fasullo "Libro Bianco", che aveva attribuito l'uso del gas “sarin” al ​​governo siriano, per aumentare il coinvolgimento degli Stati Uniti (in quella guerra), e per "stimolare il presidente Obama a decidere l’immediato bombardamento di obiettivi siriani", come ha sostenuto il giornalista Robert Parry.
E’ interessante notare, fra le altre cose, che il co-autore dell’articolo su Kerry, comparso sul “New York Times” di Domenica scorsa, non era altri che Michael R. Gordon. Nel 2002 Gordon, insieme a Judith Miller, aveva scritto un pezzo sui certi “tubi di alluminio” presenti in Iraq, per spaventare i lettori "attraverso le immagini dei funghi atomici", in sostegno alla guerra in quel paese.
La storia si è poi rivelata un’assoluta sciocchezza, ma aveva contribuito a spianare la strada all'invasione statunitense. Gordon era riuscito a sfuggire al biasimo, per aver scritto quell’articolo, mentre la Miller, del tutto screditata, fu mandata via.
Ora i politici ed i media stanno provandoci ancora … stanno cercando di far crescere la cosiddetta “febbre di guerra”, per portare l’opinione pubblica sulle loro posizioni, verso un altro intervento di sangue. Solo che, questa volta, il bersaglio non è davvero il popolo americano, ma quello europeo.
Il vero obiettivo è quello di generare un suficiente consenso sia per imporre ulteriori sanzioni economiche, che per dispiegare le forze NATO al confine occidentale della Russia. Washington vuol sabotare una maggiore integrazione economica tra l'UE e la Russia, per controllare il flusso di risorse vitali verso l'UE, per far crollare l'economia russa e per porre un casello (autostradale) tra i due continenti.
Fa tutto parte della strategia di Washington (il Pivot Asiatico, ndt), fondamentale per mantenere anche nel 21° secolo l'egemonia nel mondo. Dal “The New York Times”:
"I funzionari americani sperano che questa tragedia possa confermare (se gli investigatori accerteranno che l’aereo della Malaysia Airlines è stato abbattuto da un missile terra-aria sparato dai ribelli filo-russi, che lo avevano scambiato per un aereo militare) che Mosca ha deliberatamente violato la sovranità ucraina. Nonostante il Signor Obama avesse imposto solo il giorno prima delle nuove sanzioni contro la Russia, gli europei avevano rifiutato l’adozione di misure rigorose, per paura di compromettere i legami economici ....
L'Amministrazione ha già preparato ulteriori sanzioni, se il Signor Obama dovesse decidere di adottarle. Un alto funzionario dell'Amministrazione Obama, che ha insistito per l'anonimato per poter parlare più apertamente, ha sostenuto che: “la domanda è: sarà sufficiente tutto questo per far passare gli europei attraverso quella soglia? Non lo so con certezza, ma come potrebbe non esserlo?"
I funzionari europei sono stati cauti nelle loro prime reazioni – alla ricerca, prima di saltare alle possibili conseguenze, di tempo ed informazioni – ed erano riluttanti ad assegnare la colpa. Ma la maggior parte dei passeggeri era europea. La maggior parte di questi, 154 in tutto, era dei Paesi Bassi (Olanda), dove il volo ha avuto origine. Questo fatto potrebbe aumentare la pressione sui governi europei perché rispondano in modo adeguato .... alcuni analisti hanno detto che il disastro dovrebbe portare, inevitabilmente, ad una rivisitazione dell'approccio europeo verso la Russia.
"Si tratta, in definitiva, di far pressione sull’Europa perché faccia quello che avrebbe dovuto fare già da molto tempo –  ha dichiarato John E. Herbst, ex Ambasciatore americano in Ucraina, ora al Consiglio Atlantico di Washington – Ma la resistenza di chi si oppone, ovvero di chi è favorevole a che si proceda con passi di piombo, resta molto forte, e quindi non si andrà avanti. La loro posizione, però, ha appena ricevuto un colpo notevole, che dovrebbe portare ad un più forte pacchetto di sanzioni da parte dell’Europa" ...
Se è pur vero che il Signor Obama non ha espresso questa posizione, il suo ex Segretario di Stato, Hillary Clinton, ha però reso pubblico quello che i funzionari dell'Amministrazione dicevano in privato ... "Sono gli europei, e non noi, a dover prendere l'iniziativa sulla questione. E' stato abbattuto un aereo del volo Amsterdam-Kuala Lumpur sul territorio europeo. Ci dovrebbe essere indignazione, nelle capitali europee".
Vi rendete conto di quello che sta succedendo? Washington non si preoccupa dei fatti. Ciò che conta, per Obama e Co., è di far salire gli europei a bordo ("far aumentare la pressione all'interno dell'Europa"), per farli cadere nella trappola delle sanzioni, per interrompere le forniture di gas russo (privando Putin di una vitale fonte di reddito), e per avviare negoziati in Eurasia, volti all’insediamento di basi NATO.
Il fatto che le Agenzie d’Intelligence statunitensi siano coinvolte o meno nell’attacco missilistico, non cambia la sostanza della questione, Washington sta chiaramente traendo un vantaggio dalla tragedia.
Tenete a mente che la ragione per cui Putin non ha inviato truppe russe per fermare la violenza nell’Ucraina Orientale, è che l'UE è il suo più grande partner commerciale, ed egli non vuol far niente che possa mettere la parola “fine” ai loro rapporti d'affari.
La Russia ha bisogno dell'Europa, come l'Europa ha bisogno della Russia. Hanno una perfetta complementarità, ed è questo il motivo per cui Washington ha architettato questo ridicolo piano … per mettere il bastone fra le ruote.
Il fatto è che Washington vuole essere il Kingfish (slang americano, poliziotto prepotente e spietato che non rispetta le leggi ed è capace di tutto, anche di uccidere, ndt) dell’Eurasia, e controllare allo stesso tempo sia le risorse dei due continenti che la crescita delle economie regionali.
Per raggiungere l’obiettivo, ha bisogno di convincere i leaders ed i popoli dell'Unione Europea che Putin è uno spericolato aggressore, senza alcuna attendibilità. Ecco perché Kiev ha lanciato una provocazione dietro l'altra, da quando il legittimo governo ucraino (quello di Viktor Yanukovich) è stato estromesso, a fine Febbraio, e sostituito da un governo dittatoriale appoggiato dagli Usa.
La maggior parte delle provocazioni non sono state documentate dai media occidentali, anche se erano accompagnate da violazioni sistematiche delle Leggi internazionali e da crimini contro l'umanità … come ad esempio l’uso di ordigni incendiari al "fosforo" a Slavyansk, il 12 Giugno (phosphorous), o il bombardamento di una scuola materna nella stessa città (kindergarten in Slavyansk), o il deliberato  bombardamento degli ospedali dell’Ucraina Orientale (hospitals), o l'uccisione di alcuni giornalisti (killing of journalists ), o i colpi di mortaio lungo il confine con la Russia (across the border), o il massacro di Odessa, dove 42 persone sono morte carbonizzate nell’incendio del Palazzo dei Sindacati, appiccato dagli hooligans e dai neo-nazisti favorevoli alla “giunta”.
Nessuno di questi eventi è stato riportato dai media occidentali, dove la copertura degli eventi è tagliata su misura per far avanzare l'agenda dello stato-corporativo (palese il riferimento al modello corporativo proposto dal Fascismo, ndt).
Tutti questi incidenti sono stati concepiti avendo in mente un solo obiettivo: provocare Putin per indurlo ad inviare i carri armati, per poterlo successivamente definire come il nuovo Hitler.
Putin ha saggiamente evitato questa trappola decidendo, al contrario, di lavorare in collaborazione con i leaders europei (Merkel e Hollande), per cercare di convincere il Presidente ucraino, Petro Poroshenko, a fermare il bombardamento ad est, e ad accettare un immediato “cessate il fuoco”.
Poroshenko, che prende ordini da Washington, ha tuttavia rifiutato di porre fine alla violenza. Lunedì scorso il "re del cioccolato" ha lanciato un massiccio attacco alla città di Donetsk, che ospita quasi un milione di cittadini. Ecco il breve estratto di un report della RT di Lunedì 21 Luglio:
"E’ in corso un pesante scontro a fuoco in alcuni settori della città di Donetsk, con cannoneggiamenti che si sono ben sentiti dal centro della città. Le forze di auto-difesa hanno parlato di veicoli blindati (e di fanteria) pro-Kiev che cercano di infrangere le difese del terminal ferroviario centrale" - (“Kiev forces attack city of Donetsk, civilian casualties reported“, RT).
Un funzionario dell’auto-proclamata Repubblica Popolare di Donetsk, Sergey Kavtaradze, ha informato la Reuters che le truppe ucraine, dotate di carri armati e veicoli blindati, stanno cercando di infrangere le difese di Donetsk - (“Kiev forces attack city of Donetsk, civilian casualties reported“, RT)
Poroshenko non ha alcuna intenzione di rispettare un “cessate il fuoco”, perché in questo modo non verrebbe raggiunto l'obiettivo dell'Amministrazione Obama, che è quello di attirare Putin in una guerriglia lunga e sanguinosa. Questo è ciò che rende l'abbattimento dello MH17 così sospetto … potrebbe benissimo trattarsi di un’operazione “false flag”, destinata a gettar fango su Putin.
La questione dello MH17, in ogni caso, non resterà segreta ancora a lungo. Il giornalista Pepe Escobar ha sottolineato, in un recente articolo su Asia Times, di come l'Intelligence russa abbia raccolto tonnellate di dati, che aiuteranno a collegare fra loro i puntini. Ecco l’estratto di un recente articolo di Escobar, dal titolo "E' stato davvero un missile di Putin?":
"L’Intelligence russa sorveglia/traccia tutto ciò che accade in Ucraina dal 24 Luglio. Nelle prossime 72 ore, dopo aver studiato una montagna di dati, ottenuti utilizzando la telemetria, i radars e la localizzazione satellitare, saprà che tipo di missile è stato usato e da dove è stato lanciato. Potrà produrre persino le comunicazioni della “batteria” che ha agito. E tutto ciò avrà la forza di una prova di tipo forense”. - (“Quel missile era di Putin ?” Pepe Escobar, Asia Times)
Così, in un modo o nell'altro, verremo a sapere cosa è successo. Gli Stati Uniti e la Russia hanno i tutti i dati necessari a capire da dove il missile è stato lanciato, e chi è che lo ha fatto. Probabilmente hanno anche le registrazioni delle comunicazioni tra la “Air Traffic Tower” (ucraina) e l'aereo. Sanno tutto, ma devono essere cauti sia su quello che rivelano, sia su quando possono farlo.
La mia ipotesi è che Putin stia “trascinando i piedi” per essere sicuro che l'indagine sia completa, trasparente ed imparziale, e che non si tratti di un falso, utile a screditarlo agli occhi dei suoi partners commerciali.
Il team di Obama, chiaramente, vede tutto questo come un'opportunità per danneggiare Putin, in modo da indurlo ad usare prove false, come le foto sgranate che son saltate fuori sul “New York Times”, alcuni mesi fa, che avrebbero dovuto dimostrare di come gli esperti militari russi abbiano segretamente diretto la ribellione dell'Ucraina Orientale (le foto erano dei falsi).
Se il team di Obama cerca di fare un’altra bravata di questo tipo, questa volta Putin sarà pronto. E se dovesse avere una prova veramente solida sul fatto che l'aereo sia stato fatto saltare dai seguaci di Poroshenko, allora potrebbe esserci un autentico inferno da pagare. Potrebbe portare la “guerra per procura” di Obama ad una brusca frenata.
Si può solo sperare.

Renzi, atterraggio d’emergenza in elicottero. Ma questa volta non twitta. - Thomas Mackinson

Renzi, atterraggio d’emergenza in elicottero. Ma questa volta non twitta

Dalla bicicletta usata a Firenze ai Frecciarossa con cui si era presentato nella capitale da presidente del Consiglio, il premier cambia mezzo. E finisce su uno dei velivoli acquistati - a caro prezzo - da Berlusconi per risparmiare in realtà solo pochi minuti. Mentre il presidente della Repubblica Mattarella viene immortalato sui mezzi pubblici. Sull'account di Renzi nessuna citazione "dell'incidente". Da palazzo Chigi una nota in serata.

“Effettivamente là c’era​ l​a nebbia”. Ma niente allerta meteo, poca pioggia. Lo dice così la titolare del bar “Alba” di Civitella in Valdichiana, 1500 anime, che alle otto del mattino ha sentito i rumori delle pale avvicinarsi mentre i vetri del locale prendevano a vibrare. Il locale sta a 200 metri dal campo di calcetto “Victoria Beauty Fitness Spa”, su cui oggi è calato l’elicottero di Renzi,costretto all’atterraggio forzato, ufficialmente causa “maltempo”. Sulle prime si era parlato di guasto tecnico e anche al titolare del centro, Davide Grazini è stato detto questo. Ma la questione è scivolata in terzo piano rispetto alla notizia che, col passare delle ore, è assurta a piccolo caso politico. Si sprecano le reazioni di chi accusa Renzi d’aver cambiato idea: da irriducibile rottamatore della casta e delle auto blu a utilizzatore finale degli status symbol tipici della classe politica nostrana.
Fatto sta che l’Italia scopre, quasi per caso, che Renzi vola dritto al punto. Con elicottero di Stato. Lascia Firenze, dove vive la sua famiglia, e raggiunge Roma elitrasportato anziché con mezzi più economici. Che si sappia non fa certo piacere al passeggero, si capisce. Sul web e sui social network si sono subito scatenate facili ironie mentre stranamente silenzioso è rimasto l’account Twitter del premier. Forte di 4.268 tweet, sorvola sull’accaduto, limitandosi a commentare i dati Istat sull’occupazione (“Bene, ma non basta”). L’incidente sarebbe chiuso, se non fosse per l’immancabile codazzo di polemiche che porta la presidenza del Consiglio a commentare, in forma ufficiosa, dodici ore dopo, quando la polemica è ormai deflagrata.
Vale la pena fare un salto indietro. “Renzi, ecco come si muove il sindaco: dal taxi alla bici, dal treno alla Giulietta”. Così i giornali celebravano il rottamatore che si recava con l’Alfa al Quirinale per ricevere l’incarico di formare il suo governo. “Negli ultimi mesi – precisava il Corriere – Il sindaco di Firenze ha cambiato diversi mezzi di trasporto, passando dalla bici che inforca nella sua città, al taxi per le vie di Roma, fino a diverse auto”. E poi un pieno di fotonotizie su Renzi in Frecciarossa. Ma è passato un anno da allora. E si apprende così, incidentalmente, che ora viaggia con ben altri mezzi anche solo per lasciare la famiglia, che risiede e vive a Pontassieve, e raggiungere il posto di lavoro. Non che la cosa gli convenga poi molto, in termini di tempo risparmiato. Alla velocità di crociera di 290/300 km all’ora – guasti e/o meteo permettendo – quanto più velocemente potrà il premier arrivare a destinazione? A spanne forse 40 minuti in meno rispetto al treno. Senza considerare poi che i mezzi in questione sembrano essere destinati alla polemica. Comprati da Silvio Berlusconi nel 2010 – l’allora premier non andava d’accordo con i vecchi Agusta-Sikorsky SH3D, operativi dal 1978 – i due Agusta Westland aw139 costarono ufficialmente 37 milioni di euro. Ma l’Espresso valutò allora che la versione data in dotazione alla Repubblica italiana dovesse costare almeno 25 milioni di euro ad esemplare. Che sia un modo per ammortizzare la spesa?
Di certo, posto che la disciplina sui voli di Stato permette al premier di usare i voli blu senza dover dare giustificazioni – a differenza dei ministri - a dare contrasto e rilevanza ai mezzi usati dal premier, ironia della sorte, è il suo capolavoro politico, Sergio Mattarella. Solo una settimana fa il Capo dello Stato aveva compiuto lo stesso tratto nella direzione opposta armato del biglietto del cittadino comune: da Roma ha raggiunto Firenze non a bordo della macchina presidenziale o con la scorta ma, semplicemente, col treno. Al pari di un passeggero qualsiasi, sia pure accompagnato dal suo staff. Bisognerà vedere quanto durerà questa sorta di “pedagogia dei gesti” che punta a ridurre la distanza coi cittadini dando al prossimo l’impressione di considerarsi uno di loro. Perfino il Papa si muove su questa lunghezza d’onda, spostandosi con l’utilitaria.
Con Renzi questo atteggiamento, a quanto pare, è durato una manciata di mesi. Ha tenuto banco a lungo la questione dell’uso “disinvolto” del volo di Stato che il 30 dicembre ha portato premier e famiglia in vacanza in Valle d’Aosta. Polemiche, esposti. Ma a ben vedere Renzi era già atterrato a bordo campo con l’elicottero della Presidenza del Consiglio, gettando scompiglio.
Lo scorso agosto aveva un appuntamento semi-clandestino con Mario Draghi. Dovevano parlare della situazione dell’Italia ma senza troppo clamore, per non dare l’impressione agli altri Paesi della Ue che il governatore riservasse un trattamento di favore all’Italia. L’appuntamento doveva restare segreto, visto che non era riportato nell’agenda pubblica del premier. L’ex Governatore della Banca d’Italia era nella sua casa di campagna a Città della Pieve, in Umbria. Renzi pensa al blitz, un salto in elicottero per evitare pubblicità. Ma l’arrembaggio non è stato dei più silenziosi. “Sgomberate lo stadio, manovre militari”. Così viene comunicato alla squadra che si sta allenando su quel prato verde di Po’ Bandino, frazione pievese a pochi chilometri da Chiusi. “Ad attenderlo, sul prato dell’impianto sportivo – riferiva il Corriere umbro – le forze dell’ordine in borghese e due auto blu, dove sono saliti il presidente e gli uomini della scorta”. E la storia oggi si è ripetuta​ ma non è dato sapere se l’elitrasporto celava un segreto diverso, un semplice guasto o era il segreto di Pulcinella. La nebbia è rimasta.