mercoledì 20 maggio 2015

Vaccino anticancro, “con microparticelle silicio risultati positivi sui topi”. - Davide Patitucci

Vaccino anticancro, “con microparticelle silicio risultati positivi sui topi”

Il team sino-americano ha dimostrato che, introducendo l’antigene tumorale “HER2” all’interno dei microcanali delle particelle di silicio, è possibile potenziare la risposta del sistema immunitario. “Con questa nuova strategia - afferma Haifa Shen, che coordina il team di ricerca - dopo una sola dose di vaccino anticancro, siamo riusciti a inibire completamente la crescita tumorale nei topolini di laboratorio.

L’efficacia di un vaccino contro il cancro può essere sensibilmente aumentata grazie all’uso di microparticelle di silicio. Lo dimostra uno studio, pubblicato su Cell Reports, frutto della collaborazione tra un team di ricercatori Usa dello Houston Methodist research institute e del Weill Cornell medical college di New York, e scienziati cinesi della Huazhong University of science and technology.
Il team sino-americano ha dimostrato che, introducendo l’antigene tumorale “HER2” all’interno dei microcanali delle particelle di silicio, è possibile potenziare la risposta del sistema immunitario. Le difese dell’organismo sono, infatti, stimolate a riconoscere, e distruggere selettivamente, le cellule cancerose che producono lo stesso tipo di antigene. “Abbiamo dimostrato per la prima volta, non solo che le microparticelle possono essere utilizzate come vettori antitumorali – afferma Haifa Shen, che coordina il team di ricerca -, ma che sono anche in grado di stimolare la produzione di interferone. Inoltre – aggiunge lo scienziato – queste microparticelle possono trasferirsi da una cellula all’altra, garantendo così una risposta immunitaria duratura da parte dell’organismo aggredito dal tumore”.
L’utilizzo dei vaccini nel contrasto al cancro sta diventando sempre più diffuso negli ultimi anni, ad esempio contro melanoma,cancro alla prostata e ai polmoni. Secondo la Food and drug administration (Fda), l’ente americano per la regolamentazione dei farmaci, sono attualmente una dozzina, solo negli Usa, i trial clinici in corso di valutazione basati su vaccini anticancro. Lo studio appena descritto su Cell Reports, in particolare, è incentrato su un recettore ormonale, HER2, sintetizzato in quantità superiore al normale nel 15-30% dei casi di carcinoma alla mammella. Non è la prima volta che questo antigene antitumorale viene utilizzato come cavallo di troia contro il cancro, ma finora i tentativi di amplificare la risposta immunitaria si sono rivelati poco efficaci.
“Con questa nuova strategia – afferma Shen – dopo una sola dose di vaccino anticancro, siamo riusciti a inibire completamente la crescita tumorale nei topolini di laboratorio. Si tratta – sottolinea lo studioso – del più sorprendente risultato che abbiamo mai visto in uno studio su un trattamento anticancro”. Il prossimo passo dei ricercatori Usa sarà utilizzare le microparticelle con diversi tipi di antigeni. “Questa tecnologia – conclude Shen – potrà essere adoperata da altri scienziati per sviluppare vaccini  per il trattamento contemporaneo di varie forme di cancro”.

Game of Thrones: il cast canta con i Coldplay.



La star del Trono di Spade Peter "Tyrion" Dinklage è anche il protagonista del musical-teaser per il "Red Nose Day" insieme ai Coldplay.
Potete trovare il filmato qui a fianco!

I Coldplay sono dei grandi fan di Game of Thrones, ricordate la partecipazione di Will Champion nella puntata delle “Nozze Rosse”? 
l trailer  è stato pubblicato sul canale ufficiale dei Coldplay, per ora, solo con l’esibizione di Tyrion Lannister attendiamo il 21 maggio per vedere l'integrale durante la giornata  del "Red Nose Day".

Il Red Nose Day è una giornata nazionale di beneficenza a sostegno per i diritti dell'infanzia organizzata dall'associazione Comic Relief.
Cosa ne dite?

Renzi e l’amnesia sulla legge Fornero. - Luisella Costamagna





Suona paradossale la critica in bocca di chi l’ha votata: noi facevamo altri mestieri, io tappavo le buche a Firenze. È il colmo che ora dicano che bisogna restituire tutto, è ridicolo. Noi siamo qui a correggere errori di altri”. Così il premier Renzi dopo l’ok in cdm al decreto legge sulle pensioni, per la bocciatura da parte della Consulta del blocco dell’indicizzazione voluta dall’ex ministro Elsa Fornero.
Errori di altri?”. Siamo già un paese senza memoria e anche Renzi dà il suo personale contributo alla rimozione del ricordo (pratica peraltro condivisa con buona parte della politica nostrana). Ci tocca rivitalizzare le funzioni mnemoniche.
A proposito degli “errori” della legge Fornero sulle pensioni è bene ricordare quanto diceva lo stesso Renzi che, nel 2012 e 2013, oltre a “tappare le buche” da sindaco di Firenze (sognando la segreteria del Pd e Palazzo Chigi), tappava anche la bocca a chi criticava la riforma con queste parole: La riforma Fornero è giusta, a parte gli esodati(ansa 28 novembre 2012); La riforma delle pensioni della Fornero è seria, quella del lavoro timida e inefficace. Bene sulle pensioni, maluccio sul lavoro (ansa 29 novembre 2012); La riforma Fornero andava bene, perderò qualche voto (primarie 2013, ndr) ma lo dico. La riforma non era sbagliata ma va trovata una soluzione per gli esodati (ansa 29 ottobre 2013). Insomma: altro che errori, Renzi promuoveva a pieni voti la legge, e la rimandava solo per gli esodati.
Quanto agli “altri” che avrebbero sbagliato ad approvarla, stupisce che Renzi non ricordi che a votare la riforma Fornero fu, se non lui direttamente, visto che non era (e non è mai stato) in Parlamento, certamente il suo partito, il Pd, sostenitore convinto del governo Monti.
O meglio, non stupisce affatto. Non che Renzi non ricordi – perché il ragazzo è giovane e fresco e in realtà ha una memoria prodigiosa – ma che faccia di tutto perché non lo ricordino gli italiani.

LUISELLA COSTAMAGNA SUL “FATTO” INCALZA LA MORETTI SULLA FONDAZIONE "KAIROS". - Luisella Costamagna



Cara Alessandra Moretti, le campagne elettorali costano, ma lei sembra avere un rapporto singolare col vil denaro. I suoi sostenitori alle Europee le avevano dato qualche grattacapo – dai mille euro di Matteo Marzotto, sotto processo per un’evasione da 70 milioni di euro, all’endorsement del cognato (non indagato) di Enrico Maltauro, 2 anni e 10 mesi patteggiati per Expo –; così per le Regionali ha detto basta: “Chi è indagato, sotto processo o condannato, è preferibile non faccia donazioni”, parola del suo ufficio stampa. Ottimo.

Ma a un curioso potrebbe non bastare. Potrebbe andare a vedere come raccoglie fondi nel suo sito. Dico subito che il primo punto del suo programma è proprio “Costi della politica e trasparenza”, e sono pubblicati i nomi dei donatori privati e di 6 aziende, tra cui 2 imprese edili (una le ha versato ben 80mila euro). Ri-ottimo e nulla di strano. Almeno al primo sguardo. E al secondo?

Al fondo della pagina dei donatori si legge: “La raccolta fondi e le spese per la campagna elettorale di Alessandra Moretti fino al 27 marzo 2015 sono state sostenute dalla Fondazione Kairos”. Una fondazione? Perchè una fondazione? L’affare si complica: non solo perché, se uno prova a farle una donazione, risulta ancora che il versamento è alla Kairos (e siamo ben oltre il 27 marzo); ma soprattutto per le caratteristiche della fondazione. Perché il curioso di cui sopra potrebbe spulciare anche quel sito: nella home della Kairos, oltre a una frase di Gandhi, campeggiano 3 link: “Chi siamo”, “Trasparenza” (ancora) e “Donazioni”, e gli intenti, che va da sé parlano di “un progetto di rinascita per il Paese”.

Nessun riferimento a lei. E né l’atto costitutivo (del 27 gennaio 2015, a due mesi dalle primarie), né lo statuto (che parla, tra molte altre cose, di “promuovere, supportare e conoscere la realtà economica italiana attraverso elaborazioni di ricerche, analisi, studi e proposte”, “promuovere, nella cultura politica e nell’attività politica italiana, un ricambio generazionale e novità di idee”... ed è paro paro a quello della Fondazione Open di Renzi; tutti i renziani hanno una fondazione con lo stesso statuto?), né la causale per le donazioni (un neutro “erogazione liberale”), né una banale fotina, permettono di capire che la fondazione è riconducibile a lei, che quel “progetto di rinascita” è incarnato dalla Moretti del Pd.

L’unico riferimento diretto si trova nelle fatture delle spese – ma solo in alcune, e chi le va a leggere? – che per “trasparenza” sono pubblicate, e in cui si legge, ad esempio, “ufficio comitato elettorale Alessandra Moretti” o “affissione poster per candidato on. Moretti”. Per il resto nulla.

O meglio, il solito curioso può verificare che l’elenco dei donatori della fondazione ricalca esattamente il suo, oppure che il Presidente della Kairos è Roberto Ditri (uno dei Paperoni del Veneto, ex presidente della Fiera di Vicenza prima di Marzotto – rieccoci –, ex ad della Marelli, componente del consiglio direttivo di Federmeccanica e pure cacciatore, chissà che ne pensano i suoi sostenitori animalisti), consigliere è suo fratello (e spin doctor) Carlo, e a dar vita alla fondazione è anche Franco Frigo (ex DC, ex Presidente del Veneto, ora europarlamentare PD).

Insomma, per trovare qualche riferimento a lei e al suo partito, bisogna davvero essere ostinati. Sia chiaro: tutto questo è legale. Ma qualche dubbio sulla tanto sbandierata “trasparenza” lo fa venire. Il commissario anticorruzione Cantone ha detto: “Le fondazioni ottengono, spesso attraverso altre mediazioni, i quattrini che sono il vero motore delle campagne elettorali. Possono intascare centinaia di migliaia di euro senza darne conto. Oggi sono fuori da ogni possibilità di controllo”.

E godono anche di agevolazioni fiscali. Sarà anche per questo che ormai quasi ogni politico ha la sua bella fondazione. Però, cara Moretti, se uno cerca “Italianieuropei” di D’Alema trova che il presidente è lui, e lo stesso vale per “Costruiamo il Futuro” di Lupi, e pure “Open” di Renzi apre il sito con la sua foto e ha la Boschi segretario generale. Quanto ai suoi avversari in Veneto, Zaia non ha fondazioni e non accetta contributi da privati; mentre la fondazione di Tosi “Ricostruiamo il paese” scrive a chiare lettere in home: “Il nostro principale obiettivo è far conoscere il Progetto politico di Flavio Tosi”, ed è dichiarato che le donazioni vanno a lui. Con la Kairos no.

Cara Moretti, non voglio pensare male, e che ad esempio questa fondazione sia nata per ragioni fiscali e solo per la sua campagna elettorale ed evaporerà subito dopo. Le chiedo però di essere trasparente prima del voto: la Kairos fa capo a lei? Se è così – come sembra – perché non lo esplicita nel sito, in modo che chi ci incappa e vuole fare una donazione sappia chiaramente che finanzierà lei e non una generica fondazione politica?

Infine, se non è nata apposta per le regionali, e vuole essere davvero un think- tank di elaborazione politica, ricerche, convegni…come mai finora sembra essersi occupata solo di raccolta fondi e di spese per lei? Magari può chiederlo a suo fratello.

Un cordiale saluto.

L'intervista ad Alessandro Di Battista.



L'intervista ad Alessandro Di Battista su pensioni, corruzione e Scuola.