martedì 30 giugno 2015

Grecia, Merkel: «Se fallisce l'euro fallisce l'Europa». Italia esposta per 36 miliardi. Obama: riaprire il dialogo

Immagine Merkel avverte:
«Se fallisce l'euro
fallisce l'Europa»
Obama: riaprire dialogo

«Se fallisce l'euro fallisce l'Europa». Lo ha detto Angela Merkel, mentre la Grecia rischia di piombare nel caos e uscire dall'euro. Crollano intanto le Borse - Milano chiude in calo del 5% - e si impenna di nuovo lo spread.

«L'Europa deve essere in grado di trovare un compromesso di fronte a ogni sfida», ha aggiunto. Banche chiuse intanto in Grecia fino al 7 luglio.


«Il punto è: il referendum greco non sarà un derby tra la Commissione europea e Tsipras, ma un derby dell'euro contro la dracma. Questa è la scelta», ha scritto su Twitter in inglese il presidente del Consiglio Matteo Renzi.

L'esposizione dell'Italia nei confronti della Grecia è di «35,9 miliardi», precisa intanto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Su Twitter il ministro scrive che «circolano dati sbagliati su esposizione diretta Italia vs Grecia: tra prestiti bilaterali e garanzie (calcoli aggiornati ESM) è 35,9
miliardi».

La Grecia conferma che non pagherà domani la tranche di fondi che deve al Fondo Monetario Internazionale (Fmi). Lo afferma un funzionario del governo di Atene citato dal Wall Street Journal. La Grecia conferma che «non sarà in grado di restituire al Fmi 1,73 miliardi di dollari che deve entro martedì dopo la decisione di indire un referendum» afferma il Wall Street Journal, sottolineando che con il mancato pagamento Atene farà default con il Fondo.

Il pressing per riaprire i colloqui fra i creditori e la Grecia nel frattempo si fa sempre più forte. Oggi i presidenti francese e americano, Francois Hollande e Barack Obama hanno «convenuto di unire i loro sforzi per favorire una ripresa delle discussioni» sulla crisi greca, dopo una conversazione telefonica. È quanto si è appreso dall'entourage del capo di Stato francese. «Essi hanno convenuto di unire i loro sforzi per favorire una ripresa delle discussioni, permettere il più rapidamente possibile una risoluzione della crisi e assicurare la stabilità finanziaria della Grecia» ha dichiarato la stessa fonte dell'Eliseo. Già ieri Obama aveva parlato al telefono con Merkel.

Anche la Cina «ha interesse» che la Grecia rimanga nell'Eurozona. Lo ha detto il premier cinese Li Kequiang durante la sua visita a Bruxelles. «Chiediamo - ha aggiunto - ai creditori internazionali di raggiungere un accordo con Atene».

La conferenza dei capigruppo dell'Europarlamento chiede al presidente della commissione Ue Jean Claude Juncker di tenere nelle prossime ore un Eurosummit straordinario sulla Grecia.

«Sono rattristato dallo spettacolo che si è dato in Ue, la buona volontà è evaporata, egoismi e giochi tattici o populisti hanno avuto la meglio dopo tutti gli sforzi fatti, mi sento tradito perché non si prende in considerazione gli sforzi personali e degli altri», ha detto Juncker, che ai greci chiede di votare sì al referendum di domenica sull'offerta dei creditori: «Votare no vorrebbe dire che la Grecia dice no all'Europa», un voto contrario sarebbe «disastroso».

«Se fallisce l'euro fallisce l'Europa», ha detto Merkel. «L'Europa deve essere in grado di trovare un compromesso di fronte ad ogni sfida». «Se la capacità di trovare compromessi va perduta, anche l'Europa è perduta», ha detto la cancelliera.

L'Ue è «un progetto meraviglioso», ha continuato, sottolineando che questo può durare a lungo solo se solidarietà e responsabilità individuale stanno assieme. «Per questo si deve lottare per questi principi», ha ribadito. Certo si potrebbe cedere nella lite, ha aggiunto, senza tuttavia fare riferimento esplicito alla Grecia, «ma così nel medio e nel lungo periodo ci faremmo dei danni». Parlando all'assemblea dei conservatori tedeschi, la cancelliera ha poi invitato ad avere «coraggio», e «coraggio è anche la disponibilità a cambiare qualcosa», ha spiegato.

«Abbiamo presentato una buona offerta», ha sottolineato ancora Merkel rispondendo a una domanda sulla rottura delle trattative tra creditori internazionali e governo di Atene. Ma in vista del referendum con cui il 5 luglio il popolo ellenico si dovrà pronunciare su questa offerta, Merkel ha tenuto a precisare: «Nessuno vuole da fuori influenzare un popolo fiero come il popolo greco».

Gli «effetti sull'eurozona» dall'interruzione dei negoziati con la Grecia «sono limitati», ha scritto il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble in una lettera ai parlamentari tedeschi, visionata dall'agenzia Ansa. «I membri dell'eurozona hanno detto chiaramente che faranno di tutto per assicurare la stabilità dell'eurozona nella sua interezza».


http://economia.ilmessaggero.it/economia_e_finanza/grecia-europa-eurogruppo-merkel/1437053.shtml

 

Non condivido il pensiero della Merkel, perchè la UE non è un "progetto meraviglioso" come lo ha definito, ma un progetto incompleto, nato male. Una unione che si rispetti non riguarda solo la sfera economico monetaria, ma prevede la libera circolazione in un territorio unico senza frontiere, la fusione di culture, un reciproco aiuto, un unico governo, una lingua unica, ...ma stiamo solo farneticando, perchè la tendenza è quella di separare gli uomini tramite frontiere, ideologie e religioni per renderli schiavi di regole che di logico o democratico hanno poco o nulla.
La UE è stata creata con scopi che poco hanno a che vedere con il benessere delle popolazioni che compongono le nazioni che hanno aderito, è stata creata per accrescere il benessere di chi è legato all'economia bancaria e borsistica, per chi paga poco e guadagna molto.
Infatti, le regole impartite dalla UE alle nazioni aderenti sono quelle dell'austerità imposta alla popolazione che opera e lavora, la parte produttiva, mai alla parte passiva e parassita.
Cetta.

Grecia, la Bce congela la liquidità di emergenza. Tsipras annuncia: banche e Borsa resteranno chiuse. - Flavio Bini



Banche e Borsa chiuse. Alla fine tutti i peggiori incubi delle ultime settimane si stanno materializzando. Prima il mancato accordo, poi lo strappo con il referendum convocato per la prossima domenica, quindi lo scenario che tutti avrebbero voluto evitare, e che ora è diventato ineludibile. Lunedì porte chiuse agli istituti di credito e controlli di capitali, ha annunciato Tsipras in un accorato discorso alla nazione in diretta Tv, dopo che il consiglio per la stabilità finanziaria greco ha raccomandato la chiusura degli istituti di credito per i prossimi 6 giorni lavorativi. "L'unica cosa di cui dobbiamo avere paura è la paura stessa", ha detto ha detto il premier ellenico, citando l'ex presidente usa Franklin Delano Roosevelt.

In these critical hours, we must remember that the only thing to fear is fear itself. #Greece

Una mossa quasi obbligata, quella di Tsipras, dopo che nel pomeriggio la Banca Centrale Europea aveva deciso di mantenere invariato il tetto della linea di liquidità di Emergenza (Ela) disponibile per Atene. 
Dopo la massiccia corsa agli sportelli di questo weekend, l'unico modo per tenere in vita le banche elleniche sarebbe stato quello di concedere un nuovo innalzamento, scelta che invece Francoforte ha ritenuto di non potere adottare dopo la rottura dei negoziati andata in scena sabato.
Così per Tsipras non è rimasta che la strada di appellarsi all'unità del popolo, contro i nemici di Bruxelles. "Le recenti decisioni dell'Eurogruppo e della Bce hanno un solo obiettivo: cercare di soffocare le volontà del popolo greco", ha detto in tv. "Non ci riusciranno. Accadrà il contrario: il popolo greco rimarrà fermo con ancora maggiore caparbietà" e "i tentativi di cancellare il processo democratico sono un insulto e una vergogna per le tradizione democratiche in Europa".
Il premier greco ha quindi provato a rilanciare in extremis la richiesta di una proroga, bocciata nel corso dell'ultimo Eurogruppo, ribadendo però la volontà di volere andare fino in fondo con la consultazione programmata. 
"I tentativi di cancellare il processo democratico sono un insulto e una vergogna per le tradizione democratiche in Europa", ha aggiunto Tsipras, che ha invitato la popolazione alla calma sottolineando che "i depositi dei greci sono al sicuro". Ma nè l'Eurotower nè altri, ha aggiunto, "fermeranno il processo del referendum". Se i partner dell'Eurozona vogliono, ha affermato ancora, "possono dare alla Bce la libertà di ripristinare la liquidità delle banche anche stanotte stessa". La decisione di respingere la richiesta greca "per una breve estensione del programma", ha rilevato, "è un atto senza precedenti per gli standard europei e mette in questione il diritto di un popolo sovrano di decidere".

http://www.huffingtonpost.it/2015/06/28/grecia-bce-liquidita_n_7681396.html?ir=Italy&utm_campaign=062815&utm_medium=email&utm_source=Alert-italy&utm_content=FullStory

La Grecia non è un puntino sulla carta geografica, la Grecia è composta da persone, esseri viventi, che pensano, soffrono amano come tutti gli esseri viventi sulla terra; 
nello stesso modo di chi, invece, pensa di poter decidere della loro vita, quei servi-bastardi che governano le nazioni tutelando gli interessi di altri pochi esseri viventi il cui unico scopo è arricchirsi a dismisura, senza regole, appropriandosi di tutte le risorse che la terra offre gratuitamente.
Questo sta succedendo: poche persone ordinano al altre poche persone di legiferare in loro favore promettendo loro, in cambio, briciole del loro enorme patrimonio.
Abbiamo il dovere di impedire che queste poche persone portino a termine il loro infame progetto; se non agiamo, e subito, perderemo ogni diritto, non potremo più ribellarci, come già sta succedendo quando ci opponiamo alle loro assurde imposizioni.

Cetta.