mercoledì 28 ottobre 2015

Interpretazioni.



L'Italiano, questa lingua sconosciuta.




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Il "cerchio magico" di Silvana: "Io sono come Dio onnipotente". - Alessandra Ziniti.

Il "cerchio magico" di Silvana: "Io sono come Dio onnipotente"

Il prefetto e il colonnello, il professore e l'avvocato, i giudici della sua sezione e uno stuolo di amministratori giudiziari e commercialisti. Tutti "arruolati" dal magistrato sotto inchiesta.

Il prefetto e il colonnello, il professore e l'avvocato, i giudici della sua sezione e, naturalmente, uno stuolo di amministratori giudiziari e commercialisti. Tutti "arruolati" nel cerchio magico di Silvana Saguto, tutti pronti a calpestare il proprio ruolo istituzionale pur di compiacere quel giudice che di sé diceva: "Io sono Dio onnipotente". Dalle mazzette di banconote alle cassette di fragole e lamponi, ma soprattutto il potere di "sistemare" amici, parenti e conoscenti nelle aziende sequestrate. Quali e a carico di chi saranno le condotte penalmente rilevanti lo dirà l'inchiesta della Procura di Caltanissetta, ma quello che emerge dalle intercettazioni telefoniche e ambientali negli uffici della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo è al contempo uno scenario di potere e di bassezze, una sconcertante "palude" dove di incrociano uomini delle istituzioni ed esponenti della buona borghesia palermitana. Tutti insieme, giudici, controllori e controllati. E persino i "prevenuti", cioè i titolari dei patrimoni sequestrati che continuavano ad avere rapporti con gli amministratori posti alla guida delle loro aziende. Perché, come diceva l'avvocato Walter Virga, il figlio del giudice Tommaso "premiato" con due amministrazioni giudiziarie miliardarie, "non è una questione di soldi nè di niente, è una questione di potere".

L'investigatore che confezionava le proposte di sequestro di patrimoni, ad esempio, il pluridecorato colonnello Rosolino Nasca della Dia di Palermo, era uno dei più fidati "problem solver" della Saguto. "Silvana stai serena, ti dico io come fare. Non comparirà da nessuna parte, non emergerà nulla. Viene assunto da una terza parte, quindi lo sappiamo solo noi due e tuo marito, il quale non avrà rapporti con Rizzo, è una cosa scientifica. Devi stare tranquilla, soprattutto per telefono, sempre". Era l'8 luglio, si stava preparando il sequestro dell'impero dei boss Virga e il colonnello cercava di aggirare i problemi che, con la Saguto già nell'occhio del ciclone, impedivano di continuare ad assegnare incarichi al marito, l'ingegnere Lorenzo Caramma. Affidando quell'amministrazione giudiziaria ad una persona di fiducia del colonnello Nasca l'obiettivo sarebbe stato ugualmente raggiunto. "C'ho messo a Rizzo perché lo vuole Nasca - ammette la Saguto intercettata mentre parla con il collega romano Muntoni - ed è un sequestro sovrastimato dalla Dia. Su 30 aziende pochissime sono attive e i conti correnti sono tutti negativi". Il colonnello faceva quello che voleva. È lui che "rende attuali" vecchie minacce e informa i giornali per cercare di rimettere in piedi la credibilità della Saguto incrinata da articolo di giornali e dalla martellante campagna di Telejato. Anche di questo si occupava Nasca: neutralizzare la stampa sgradita. Per provare a "spegnere" la tv di Partinico (che per conservare le frequenze con il passaggio al digitale era entrata in un conzorzio con Telemed) si era rivolto a Walter Virga.

Una preoccupazione condivisa con Francesca Cannizzo, il prefetto di Palermo, grande amica della Saguto. "Ma che tempi abbiamo per Telejato?" chiedeva la Cannizzo alla Saguto che rispondeva: "Quello dice: ha le ore contate ". Gli amici della Saguto erano ormai di casa in prefettura: dal professore Carmelo Provenzano (che carinamente mandava frutta, verdura e dolcini) all'avvocato Gaetano Cappellano Seminara. A lui, che -infastidito dalla campagna di Telejato aveva presentato in procura una denuncia di stalking - la Cannizzo propone la scorta: "Se ritieni, a livello di tutela io posso intervenire". Poi si dedica all'organizzazione della festa di 60 anni dell'amica Silvana a Villa Pajno: "Servono i flute, i piattini per la torta, postine e tovagliolini. Ci penso io".


http://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/10/27/news/il_cerchio_magico_di_silvana_io_sono_come_dio_onnipotente_-125976458/

Palermo unica al mondo per almeno 31 motivi. - Carlo Lo Cicero

palermo unica al mondo

Palermo?

1 – Il Centro Storico più grande d’Europa (Controverso, ma agli atti dell’UNESCO è tale. Se la batte con quello di Lisbona).
2 – A Palermo si trova il documento cartaceo più antico d’Europa. Si tratta della lettera bilingue (greco e arabo) di Adelasia (o Adelaide) degli Aleramici, moglie di Ruggero I, conte di Sicilia e di
Calabria.
3 – Noi abbiamo la ‘Pietra di Palermo’, giudicato il secondo più importante – dopo la stele di Rosetta – testo bilingue per la traduzione della lingua egizia.
4 – A Palermo si trova, al museo Salinas, una delle più vaste collezioni di Arte Etrusca al Mondo (collezione Bonci – Casuccini da Chiusi).
5 – Il Teatro Massimo è il primo Teatro dell’Opera d’Italia ed il terzo in Europa, secondo solo all’Opera di Parigi e al Wiener Staatsoper di Vienna.
6 – Palermo vanta alcune delle più grandi porte urbane d’Europa.
7 – La Lingua Italiana è nata a Palermo presso La Scuola Siciliana alla corte di Federico II.
8 – L’Orto Botanico di Palermo è il più grande d’Europa.
9 – Il Palmeto di Villa Bonanno è stato giudicato il più vasto d’Europa.
10 – Il Ficus Magnoloides di Piazza Marina è tra gli alberi più grandi d’Europa.
11 – Il Parco della Favorita è il più grande parco urbano d’Italia.
12 – Il Parlamento Siciliano è il parlamento più antico al mondo, insieme a quello Islandese e delle Isole Fare Oer. Nel 1130 Re Ruggero ne convoca la prima assise.
13 – Palermo fu la prima città al Mondo ad avere ben due teatri lirici.
14 – La Palazzina Cinese è l’unico edificio in Europa con il medesimo stile architettonico.
15 – I Qanat sono unici in tutta Europa, li possiamo trovare solo ed unicamente in Iran e Siria.
16 – Il soffitto ligneo della Cappella Palatina è considerato il massimo monumento d’arte islamica del pianeta.
17 – Il soffitto ligneo dell’Aula Magna del Palazzo Chiaramonte-Steri è considerato, in Europa, il massimo livello pittorico su legno d’epoca medievale.
18 – La Galleria degli Specchi del Palazzo Valguarnera-Gangi è la massima produzione d’arte barocca-rocaille d’Europa.
19 – Il lampadario di murano del salone da ballo di Palazzo Pietratagliata è il più grande d’Italia
20 – La Villa Giulia è il più antico parco urbano del Mondo aperto anche alla “plebe”.
21 – L’architettura del Castello di Maredolce è unica in Europa e la ritroviamo soltanto nei paesi del Maghreb.
22 – La Necropoli Punica di Palermo è la più estesa del mondo punico.
23 – L’Abisso della Pietra Selvaggia, grotta carsica verticale sul monte Pellegrino, è la più estesa del Sud Italia.
24 – I graffiti delle Grotte dell’Addaura sono considerate un unicum nell’arte rupestre preistorica.
25 – Il Trionfo della Morte, oggi a Palazzo Abatellis, ispirò Picasso per la Guernica.
26 – Il trittico del Mabuse a Palazzo Abatellis è considerato uno dei massimi esempi d’arte fiamminga al Mondo.
27 – Giacomo Serpotta fu il più grande stuccatore di tutti i tempi.
28 – Il ciclo pittorico del salone di Villa Igiea di Ettore de Maria Bergler è considerato uno dei massimi esempi d’arte Liberty al Mondo.
29 – Non esistono altri esempi al mondo dei graffiti ritrovati nel Palazzo della Santa Inquisizione.
30 – La Cisterna d’Acqua nei sotterranei del palazzo Marchese è stata identificata da studiosi provenienti da Gerusalemme come il più antico e più grande bagno rituale ebraico d’Europa.
31 – Nell’osservatorio Astronomico di Palermo Giuseppe Piazzi scoprì una classe di asteroidi, chiamando il primo da lui scoperto come Cerere, adesso classificato come pianeta nano. Verrà visitato nel 2015 dalla sonda Dawn della Nasa. Inoltre nel medesimo osservatorio l’astronomo collaborò con il Piazzi alla stesura dei primissimi cataloghi stellari, e scoprì l’ammasso globulare NGC 6541, e diede il nome alle due principali stelle della costellazione del Delfino.